Delitto di Pietro Sarchiè, ritrovato il cellulare del commerciante di pesce e il tamburo di una pistola, presumibilmente dell’arma con cui è stato ucciso (ma su questo gli investigatori dovranno svolgere ulteriori accertamenti). Sono cominciati oggi pomeriggio alle 17,30 gli ultimi accertamenti sul delitto di Pietro Sarchiè. Gli investigatori, accompagnati da Giuseppe Farina, ritenuto, insieme al figlio Salvatore, l’uomo che ha sparato a Sarchiè il 18 giugno dell’anno scorso. Farina aveva detto agli inquirenti, nel confessare il delitto, che avrebbe rivelato loro dove aveva nascosto la pistola dopo averla fatta a pezzi. Oggi pomeriggio l’ultima fase delle indagini è partita ed è stato rifatto il percorso sui luoghi del delitto. Il tamburo di una pistola è stato rinvenuto dagli inquirenti che stanno cercando altre parti dell’arma. Andrà chiarito se sia quella usata per uccidere Sarchiè. Non solo, grazie alle indicazioni di Farina gli inquirenti hanno ritrovato il cellulare del commerciante ucciso: era stato nascosto vicino al capannone di proprietà di Santo Seminara, a Castelraimondo. Seminara è indagato per ricettazione, favoreggiamento e riciclaggio. Il quarto indagato per l’omicidio di Pietro Sarchiè è Domenico Torrisi, per i reati di ricettazione, favoreggiamento, riciclaggio.
(Gian. Gin.)
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Solo perché non l’ha detto subito merita una pena esemplare e con lui tutti i suoi complici!!!
Certi omicidi con assassini certi non dovrebbero avere la difesa,riti abbreviati sconti,avvocati e per di più a spese nostre…..mi spiegate perche devono avere questi aiuti ??? Loro fra qualche anno usciranno e si rifaranno una vita,a me ,mio padre chi lo riporta più????il mio dolore sara’ eterno,cosi la loro detenzione deve essere eterna….
Per Jennifer
Capisco il Suo dolore e, per tanti motivi, Le sono vicino.
Purtroppo però le leggi italiane sono quelle che sono, e, tra l’altro, possono applicarle solo i giudici (pure il Ministro della Giustizia non può imporre, in un determinato processo, una specifica condanna). La richiesta del rito abbreviato, comunque, già fa venir meno la possibilità dell’ergastolo, anche se ci sono alcuni margini di discrezionalità circa l’entità complessiva della pena.
A questo punto il problema vero di questo processo (una volta stabilita, con la piena confessione, la responsabilità di Farina senior, per il quale comunque auspico una pena severa e soprattutto l’effettività della pena) è la decisione circa la responsabilità nell’omicidio del figlio di Giuseppe Farina. Io non so quali elementi abbiano in mano i magistrati della Procura e tanto meno riesco a prevedere quale sarà su questo punto la decisione finale nel processo, tuttavia voglio sperare che il padre non sia stato tanto sciagurato da trascinare in un omicidio spietato il proprio giovanissimo figlio.