Il killer, seccato, ai clienti:
“Ancora parlate di Sarchiè?”

Sono le parole di Giuseppe Farina, commerciante ambulante di pesce originario del catanese, indagato per l'omicidio, di fronte ad alcuni clienti al mercato del venerdì di Castelraimondo

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MONTAGGIO CASAFARINA

Giuseppe Farina (nel riquadro), accusato per l’omicidio di Sarchiè. Sullo sfondo la sua casa nella frazione Seppio di Pioraco

 

Il furgone di Giuseppe Farina sequestrato oggi dagli inquirenti (segue articolo)

Il furgone di Giuseppe Farina sequestrato oggi dagli inquirenti

di Monia Orazi

“Ancora state a parlare di questo”. Sono le parole che venerdì scorso ha detto con un atteggiamento seccato Giuseppe Farina, il commerciante ambulante di pesce originario del catanese, sposato con un figlio ventenne, indagato per l’omicidio di Pietro Sarchiè (leggi l’articolo), di fronte ad alcuni clienti che al mercato del venerdì di Castelraimondo, parlavano della scomparsa del sambenedettese, il cui cadavere è stato ritrovato il giorno dopo, nel pomeriggio di sabato 5 luglio. Quella mattina Farina era come sempre in viale Europa, con il suo Ford Transit, con su scritto “Pesce fresco da Salvo” ed un numero di cellulare ben in vista. Aveva intrapreso questa professione due anni fa, dopo essere stato per molti anni titolare di un’impresa edile ed aver ottenuto una licenza dal comune di Pioraco, dove risiede nella frazione Seppio, a due passi da dove vive il parroco don Mario Cardona. 

Si metteva spesso a vendere il pesce, per almeno tre giorni a settimana nello spiazzale di un parcheggio antistante un supermercato, proprio accanto alla caserma dei carabinieri, da diverso tempo anche all’ingresso di uno spiazzale di un noto supermercato nella zona di Madonna delle Carceri a Camerino. A Pioraco e Castelraimondo è molto conosciuto, viene descritto come una persona tranquilla, dal temperamento a volte vivace. Alcuni clienti ricordano che da circa sei mesi oltre al pesce fresco vendeva quello fritto e se prima di andare via gli avanzava qualcosa, lo regalava agli ultimi clienti.

Il fotogramma dell'autovelox che ha immortalato il furgone di Sarchiè

Il fotogramma dell’autovelox che ha immortalato il furgone di Sarchiè

Pietro Sarchiè

Pietro Sarchiè

E’ molto noto a Castelraimondo anche l’altro indagato (per favoreggiamento e occultamento di cadavere), Santo Seminara, imprenditore edile di 41 anni, che risiede con la famiglia in località Collina, altri due fratelli vivono in paese. Originari di Catania, vivono in paese da molti anni, dove hanno costruito numerose abitazioni, oltre ad opere pubbliche in alcuni comuni, tra cui le nuove scuole di Pioraco, inaugurate diversi anni fa. Da poco si erano aggiudicati i lavori di risistemazione della copertura delle scuole a Castelraimondo. Sono imprenditori molto noti, hanno numerosi amici in paese.

Domenico Torrisi e la moglie Maria, indagati per favoreggiamento, fino a un paio di anni fa vivevano a Castelraimondo, nel quartiere Feggiani, poi si sono trasferiti in una frazione di Gagliole, hanno una figlia sposata che vive in Sicilia. Torrisi aveva fino a poco tempo fa un’impresa edile, ma sembra che da qualche tempo non lavorasse. In tanti a Castelraimondo sono rimasti sconvolti dal venire a conoscenza di quanto accaduto, soprattutto perchè Farina e Seminara sono molto conosciuti e nessuno si aspettava questo epilogo così vicino, nella vicenda di Pietro Sarchiè.

mappa

LA MAPPA DEL DELITTO SARCHIE’ – Ieri la trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?” è tornata ad occuparsi del caso

IL LUOGO DELL'AGGUATO - Secondo "Chi l'ha visto?" sarebbe nei pressi di un edificio abbandonato poco prima del bivio per Sellano, frazione di Camerino, lungo la strada che conduce Seppio di Pioraco

IL LUOGO DELL’AGGUATO – Secondo “Chi l’ha visto?” sarebbe nei pressi di un edificio abbandonato poco prima del bivio per Sellano, frazione di Camerino, lungo la strada che conduce a Seppio di Pioraco, dove sono state trovate delle frenate di auto

 

 



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