Omicidio Sarchiè,
processo d’assise al via a luglio

INDAGINI CHIUSE - Disposto il giudizio immediato cautelare, imputati Giuseppe e Salvatore Farina per omicidio volontario, Domenico Torrisi e Santo Seminara per favoreggiamento, ricettazione e riciclaggio
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Pietro Sarchiè

Pietro Sarchiè

Delitto Sarchiè, il processo parte il primo luglio in Corte d’assise. La procura di Macerata, chiuse le indagini, come già annunciato dal procuratore Giovanni Giorgio ha chiesto il giudizio immediato cautelare per Giuseppe e Salvatore Farina, accusati, tra l’altro, di omicidio volontario, e per Domenico Torrisi e Santo Seminara, accusati di favoreggiamento, ricettazione e riciclaggio. Per Seminara la procura ha chiesto l’archiviazione per i reati (contestati dopo le affermazioni di Giuseppe e Salvatore Farina che avevano detto che era stato lui a uccidere il commerciante di pesce) di concorso in omicidio e sequestro di persona. Non sono infatti emersi elementi che supportassero quanto affermato dai Farina. Il giudizio immediato cautelare riguarda persone sottoposte a custodia cautelare e deve essere richiesto entro 180 giorni dall’adozione della misura. Dopo sette mesi di indagine la procura aveva prima chiesto le misure cautelari (eseguite il 24 febbraio con i Farina in cella e Seminara e Torrisi ai domiciliari), e poi concluso le indagini e chiesto di andare subito a processo. Il gip Domenico Potetti ha disposto il giudizio immediato cautelare. Ora gli imputati avranno tempo 15 giorni per chiedere di accedere a riti alternativi, altrimenti la corte di assise si aprirà a Macerata il primo di luglio. Grande soddisfazione per i familiari di Sarchiè, i figli Jennifer e Yuri e la moglie Ave Palestini, che da mesi attendono l’inizio del processo per fare luce sulla morte di loro padre e ottenere giustizia.

(Gian. Gin.)

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