Delitto di Pietro Sarchiè, depositata la relazione sui pezzi di furgone che sono stati recuperati in vari punti e nelle disponibilità di alcuni degli indagati. Intanto slittano i tempi per gli accertamenti per gli esami del dna che inizieranno a metà ottobre.
Sono una delle chiavi dell’inchiesta Sarchiè le parti di furgone ritrovate in varie luoghi, e nel deposito di uno degli indagati, Santo Seminara (favoreggiamento e distruzione di cadavere le contestazioni), e a casa dei coniugi Domenico Torrisi e Maria Anzaldi (favoreggiamento). Al momento nulla trapela sul fatto se le parti di furgone siano o meno del furgone con cui Sarchiè vendeva il pesce. Ancora da completare le analisi su tecniche sui telefoni, la procura di Macerata è in attesa che la Vodafone fornisca i dati e che verranno depositati quanto prima in seguito al sollecito degli investigatori. Slittano invece i tempi per le attività del perito sulle analisi del dna sui reperti sin qui sequestrati, che inizieranno a metà mese. Intanto domenica a San Benedetto si terranno i funerali del commerciante ucciso. Sarchiè era scomparso lo scorso 18 giugno e venne ritrovato senza vita, sepolto in località Valle dei grilli a San Severino dai suoi assassini. Per il delitto di Sarchiè sono indagati, per omicidio, Giuseppe e Salvatore Farina.
(Gian. Gin.)
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