Delitto Sarchiè, Santo Seminara interrogato dai pm, l’uomo respinge le accuse che gli ha lanciato Giuseppe Farina e modifica la versione dei fatti di ciò che accadde la mattina del 18 giugno 2014 (giorno in cui fu ucciso il commerciante di pesce). Seminara in precedenza aveva detto di essersi incontrato con Giuseppe Farina al suo capannone, ma dopo aver letto gli atti ha fatto mente locale e si è ricordato di aver incrociato l’uomo lungo la strada e che, a bordo di un furgone (non ha saputo dire di chi fosse il mezzo), si stava recando verso il suo capannone. In precedenza Farina gliene aveva chiesto la disponibilità per fare dei lavori e lui gli aveva dato l’ok. Dichiarazioni che Seminara ha reso al procuratore Giovanni Giorgio, e ai sostituti Stefania Ciccioli e Claudio Rastrelli nel corso di un interrogatorio. Per il resto si è limitato a ribadire che con il delitto lui non c’entra nulla. Le indagini sul delitto Sarchiè sono praticamente concluse. E’ stata depositata la relazione sull’autopsia, e la procura attende gli esiti sui referti biologici e la relazione dei consulenti informatici che è stata rallentata di qualche giorno per un ritardo della compagnia telefonica. Per l’omicidio di Pietro Sarchiè, Seminara è indagato per favoreggiamento, riciclaggio e ricettazione, medesime contestazioni rivolte a Domenico Torrisi. Mentre per omicidio volontario sono indagati Giuseppe Farina e suo figlio Salvatore (entrambi di trovano in carcere). Padre e figlio sostengono di non essere loro gli assassini di Pietro Sarchiè, Farina senior ha detto che ad uccidere il commerciante di pesce è stato Seminara.
(Gian. Gin.)
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