di Monia Orazi
La procura di Macerata ha aperto un fascicolo sulla scomparsa di Pietro Sarchiè. Gli investigatori lavoreranno sull’ipotesi di reato di violenza privata. Il procuratore Giovanni Giorgio, che ha preso in mano l’indagine, come prima azione ha incaricato della conduzione delle investigazioni il Roni (Nucleo investigativo del reparto operativo dei carabinieri di Macerata), guidato dal colonnello Leonardo Bertini che si coordineranno con i vigili del fuoco di Macerata, guidati dal comandante provinciale ingegner Dino Poggiali.
Il fascicolo è stato aperto sia sulla base della denuncia presentata dai familiari di Sarchiè, secondo i quali l’uomo non si sarebbe allontanato di propria volontà, sia in base a testimoni che hanno segnalato di aver visto il furgone. Saranno avviate delle ricerche specifiche, battendo le strade che si suppone Sarchiè abbia percorso con il suo Ford Transit, la mattina del 18 giugno, tra le quali quelle attorno a San Severino dove il furgone è stato visto l’ultima volta, come riportano anche i video di una telecamera di sorveglianza, mentre transitava verso la zona di Castelraimondo e Pioraco. Da quel mercoledì le sue tracce, nella zona di Pioraco, si perdono nel nulla. La nuova ipotesi investigativa integra la possibilità che ci sia stato l’intervento di qualcuno, nella scomparsa del commerciante di pesce che, dopo essere partito alle 3 del mattino da San Benedetto si era diretto verso l’entroterra maceratese dove avrebbe dovuto iniziare il suo giro giornaliero, ma lì non è mai arrivato. Ampio il ventaglio di possibilità che si apre dinanzi agli investigatori, dall’ipotesi più accreditata dalla famiglia, quella di una rapina finita male, ad una sparizione forzosa dell’uomo per altri motivi. Questa sera il caso del commerciante sambenedettese è previsto che sia trattato di nuovo dalla trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?”.
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