Delitto Sarchiè, il procuratore:
“Accertamenti tecnici,
poi le iniziative del caso”

IL GIALLO DI VALLE DEI GRILLI - Giovanni Giorgio interviene dopo le prime tre settimane di indagini serratissime, "sono consapevole che familiari e opinione pubblica attendono dal mio ufficio una risposta ravvicinata nel tempo"

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Il procuratore Giovanni Giorgio

Il procuratore Giovanni Giorgio

di Gianluca Ginella

A tre settimane dalla scoperta del corpo senza vita del commerciante di San Benedetto Pietro Sarchiè, e con 5 persone indagate a vario titolo (chi per aver preso parte al delitto, chi per aver favorito i presunti killer) il procuratore Giovanni Giorgio ha fatto il punto su come stanno le indagini e sul perché abbia deciso di non prendere alcun provvedimento cautelare. Il procuratore Giorgio, che ha appena deciso di coinvolgere nel pool d’indagine anche il pm Stefania Ciccioli, che affiancherà lui e il sostituito Claudio Rastrelli, parte dalle parole. Quelle non dette dagli indagati. “Abbiamo voluto concedere a tutti gli indagati di rendere le rispettive versioni dei fatti in occasione degli interrogatori – spiega il procuratore Giorgio –. Posto che parliamo di una vicenda estremamente grave e per cui in astratto può essere chiesto l’ergastolo per chi è indagato per l’omicidio. Prendo atto del fatto che ad eccezione di Santo Seminara (il catanese di 41 anni indagato per favoreggiamento, ndr), gli altri che sono indagati, al momento hanno ritenuto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Giuseppe Farina, indagato per omicidio insieme al figlio Salvatore

Giuseppe Farina, indagato per omicidio insieme al figlio Salvatore

O, come Farina, hanno dato la propria versione ai giornalisti piuttosto che al mio ufficio”. La fase di indagine in cui è entrata la procura è ora quella degli accertamenti tecnici ripetibili e irripetibili (che richiedono che l’indagato sia avvisato di quando si tengono e che possa nominare un proprio consulente). Lunedì ci saranno accertamenti sul corpo di Sarchiè, la procura cerca tracce biologiche. “Stiamo esaminando gli atti acquisiti, sono moltissimi. Dovrà essere esaminato – prosegue Giorgio – il materiale informatico acquisito tramite un esperto che abbiamo nominato e stiamo aspettando gli esiti di importanti accertamenti tecnici su materiale documentale acquisito e una volta avuto questi ulteriori dati informativi, ivi compresi accertamenti balistici ripetibili, adotteremo le iniziative del caso”. Sul fatto che la procura non abbia adottato misure cautelare per gli indagati, il procuratore spiega: “La cautela è quanto mai doverosa. Sono contrario ai provvedimenti adottati a furor di popolo, non previsti dall’ordinamento. Ho imparato che cautela e prudenza sono sempre necessarie, specie nei casi più gravi. Ciò non vuol dire che saremo inerti. Perché le indagini andranno avanti senza sosta e si concluderanno appena possibile. Tanto più perché siamo in presenza di un fatto gravissimo”. Poi il procuratore si rivolge alla famiglia del commerciante ucciso “sono consapevole che loro e l’opinione pubblica attendono dal mio ufficio una risposta ravvicinata nel tempo”. Per il delitto di Pietro Sarchiè sono indagati Salvatore Farina, 19 anni e suo padre Giuseppe, 40, per omicidio. Oltre a loro sono indagati, per favoreggiamento e distruzione di cadavere, il 41enne Santo Seminara, e per favoreggiamento i coniugi Domenico Torrisi e Maria Ansaldi.

Salvatore Farina ieri all'ingresso in tribunale

Salvatore Farina all’ingresso in tribunale



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