di Gianluca Ginella
Delitto di Pietro Sarchiè, i carabinieri hanno trovato nuovi pezzi del furgone del commerciante ucciso. Altri elementi che ora sono al vaglio degli inquirenti che domani sentiranno le 4 persone che sono indagate nell’ambito del delitto del 62enne ambulante di pesce. La pista principale che viene seguita legata al movente è quella del commercio di pesce. Qualcosa lo stesso Sarchiè aveva detto ai suoi familiari, parlando loro di altri commercianti come lui e di un siciliano che lavorava nella sua stessa zona e aveva delle difficoltà nel trovare i clienti.
Non parlò, Sarchiè, di una rivalità, ma solo del fatto che era normale che l’altro venditore potesse avere delle difficoltà a trovare clienti, visto che lui quella zona la serviva da molti anni. E per omicidio è indagato l’ambulante di pesce 40enne Giuseppe Farina, originario di Catania e residente a Seppio di Pioraco, che per gli inquirenti potrebbe aver agito spinto dalla rivalità con Sarchiè. Gli investigatori tendono invece ad escludere la pista del racket. Intanto oggi i carabinieri hanno rinvenuto altre parti del furgone di Sarchiè, in una cava e lungo una strada, da quanto si apprende. Un rinvenimento che potrebbe essere utile, insieme a quelli già avvenuti negli scorsi giorni, per ricostruire il giallo della morte di Sarchiè. Perché alcuni punti restano da chiarire. Come quello su quanti abbiano partecipato al delitto del commerciante, se il solo Farina, al momento unico indagato per l’omicidio, o altre persone che potevano aver partecipato insieme a lui. Al momento sono quattro le persone iscritte nel registro degli indagati.
Oltre a Farina, si tratta del 41enne Santo Seminara (indagato per favoreggiamento e distruzione di cadavere) e dei coniugi Domenico Torrisi e Maria Ansaldi, indagati per favoreggiamento. Tutti negano responsabilità nel delitto. “I miei clienti sono coinvolti in una vicenda più grande di loro, si ritengono totalmente estranei ai fatti. C’era una conoscenza, nemmeno amicizia con Farina – dice l’avvocato Maria Squillace, che assiste i coniugi Torrisi –. E’ una vicenda che li ha molto provati”.
Domani gli indagati saranno interrogati dal procuratore Giovanni Giorgio, che coordina le indagini, insieme al sostituto Claudio Rastrelli, condotte dai carabinieri del Reparto operativo di Macerata e dalla Compagnia di Camerino. Sarchiè era scomparso dallo scorso 18 giugno, il corpo senza vita è stato trovato nelle campagne di San Severino, in località Valle dei grilli, il 5 luglio.
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