Delitto Sarchiè, il procuratore:
“Chiederò giudizio immediato”

OMICIDIO DEL COMMERCIANTE DI PESCE - Giovanni Giorgio dopo l'esito positivo del Riesame è intenzionato a chiedere subito il processo per i 4 indagati che si trovano sottoposti a misura cautelare

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Il procuratore Giovanni Giorgio

Il procuratore Giovanni Giorgio

Delitto Sarchiè, la procura vuole andare direttamente a processo. A dirlo è il procuratore Giovanni Giorgio dopo che il tribunale del Riesame ha accolto le ipotesi accusatorie per Domenico Torrisi e Santo Seminara che rimangono agli arresti domiciliari (Seminara, comunque, potrà riprendere a lavorare al suo cantiere). «La mia intenzione è di chiedere il giudizio immediato cautelare» dice il procuratore. Si tratta di una richiesta che deve essere fatta, per persone sottoposte a custodia cautelare, entro 180 giorni da quando la misura è stata adottata. Il giudizio immediato prevede per gli imputati di andare direttamente a processo (salvo i difensori chiedano riti alternativi). Intanto, comunque, proseguono le indagini anche in relazione alle affermazioni di Giuseppe Farina, indagato per omicidio premeditato insieme al figlio Salvatore, che ha indicato in Seminara l’assassino di Sarchiè. Le indagini proseguiranno anche con nuovi interrogatori degli indagati chiesti dai sostituti Stefania Ciccioli e Claudio Rastrelli. «Certo è deplorevole che a tutt’oggi non siano stati depositati i risultati delle perizie e delle consulenze medico legali nonostante siano decorsi i termini» dice Giorgio. Mancano infatti all’appello la perizia biologica e l’autopsia.

(Gian. Gin.)

 

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