Casa popolare tolta ai Farina
Il Comune: “Non ci abitano”

PIORACO - Il sindaco Luisella Tamagnini ha fatto una ordinanza in cui invita la famiglia di Giuseppe e Salvatore Farina, indagati per l'omicidio di Pietro Sarchiè, a liberare l'abitazione dichiarando decaduto il contratto d'affitto

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La casa dove abita la famiglia Farina

La casa dove abita la famiglia Farina

di Monia Orazi

Da ieri la casa popolare occupata dalla famiglia Farina, a Seppio di Pioraco, è tornata nella piena disponibilità dell’Erap (ente regionale abitazione pubblica) Marche. Il sindaco di Pioraco, Luisella Tamagnini, ha dichiarato la decadenza del contratto di affitto di cui è titolare Rosa Amato, 37 anni, la moglie di Giuseppe Farina, indagato insieme al figlio Salvatore per l’omicidio Sarchiè ed ora entrambi in carcere a Camerino. Nell’ordinanza a firma del sindaco si dice che “a seguito di accertamenti effettuati, il suo nucleo familiare risulta non abitare più stabilmente nell’alloggio assegnato”. Le norme regionali sull’edilizia residenziale pubblica, stabiliscono che decorso un certo periodo, se l’abitazione non risulta stabilmente occupata dalla famiglia, decade il contratto di affitto. La casa, che si trova in piazza Boccati, vicino alla chiesa, dovrà essere liberata di tutto ciò che contiene entro un mese. Lo scorso 17 dicembre era stata fatta pervenire alla famiglia Farina una raccomandata del comune di Pioraco in cui si comunicavano i motivi a cui poteva seguire il provvedimento di decadenza, che avrebbe comportato la perdita dell’alloggio. Lo scorso 17 gennaio Rosa Amato ha presentato le sue motivazioni, contrarie al provvedimento del Comune, spiegando perchè la famiglia non si trovava più nell’alloggio. Nella sua lettera la donna ha spiegato che si tratta di “motivo giudiziale-legale: sequestro del furgone e degli attrezzi da lavoro del marito; trasferimento in Sicilia per motivi di famiglia per mancato lavoro; motivo di salute: il 19 dicembre 2014 il marito signor Farina ha avuto un incidente stradale”. Quanto scritto però non è stato ritenuto dal Comune tale da giustificare la mancata occupazione dell’alloggio, per cui è scattata la decadenza dal diritto di assegnazione della casa, la risoluzione del contratto di affitto. Ora entro un mese, la casa dovrà essere riconsegnata dalla famiglia, libera da tutto ciò che si trova dentro. Il decreto del sindaco sarà trasmesso alla signora Amato ed all’Erap Macerata.

cleardot


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