di Monia Orazi
La fiaccolata in ricordo di Pietro Sarchiè è andata in scena tra un mare di luci bianche e rosse che hanno percorso in silenzio Pioraco, accompagnate da alcuni cartelli “Ciao Pietro”, “Non ti dimenticheremo mai”, “Sarai sempre nei nostri cuori”. Sono state circa quattrocento questa sera le persone in corteo, provenienti anche da San Benedetto e centri limitrofi, che hanno percorso viale della Vittoria sino agli impianti sportivi, l’area camper, per poi attraversare il centro del paese e sboccare sullo spiazzo all’inizio di via Piave, dopo la galleria, dove l’ambulante si metteva sempre a vendere il pesce. Al posto del furgone un piccolo altare con la foto del commerciante di pesce barbaramente ucciso, a cui la moglie e la figlia hanno reso omaggio, scoppiando in lacrime. In quel punto potrebbe essere posta una targa in ricordo di Sarchiè, “valuteremo insieme alla famiglia”, dice il primo cittadino Luisella Tamagnini.
L’ultimo tratto della fiaccolata ha ricondotto il lungo serpentone umano in viale della Vittoria, sin dentro all’ex cinema Settanta, dove c’è stato il momento del ricordo, dell’impegno delle istituzioni, rappresentate dai sindaci di Pioraco Luisella Tamagnini, Fiuminata Ulisse Costantini, Sefro Giancarlo Temperilli, Matelica Alessandro Delpriori, in corteo anche il vicesindaco di Castelraimondo Patrizio Leonelli, alcuni consiglieri comunali di San Severino, il consigliere provinciale Daniele Salvi.
“Abbiamo voluto queste fiaccolate perchè la giustizia possa far capire che certe cose non devono più accadere, per dire no alla violenza ed alla mafia, mio padre è stato sacrificato, spero che si faccia giustizia e che chi ha sbagliato paghi – ha detto Jennifer Sarchiè parlando con i giornalisti – mio padre non ha mai avuto minacce, andava d’accordo con tutti, c’è gente che gli voleva bene, non litigava, non andava a cercare guai. La tante gente che c’è qui dimostra che come uomo, padre e lavoratore era ed è ancora importante, è l’unica consolazione che abbiamo”.
Le ha fatto eco la mamma Ave Palestini, moglie di Sarchiè: “Mio marito era benvoluto da tutti, forse a queste persone dava fastidio questo, era tranquillo non aveva mai avuto problemi, queste persone volevano prendere il suo posto, ma non ci riusciranno mai, le attende la galera”, ha detto la donna. Le ultime parole sono state rivolte da Jennifer e Ave ai presunti killer: “Se volevano farla franca hanno sbagliato, perchè dietro a lui c’è una famiglia unita, che lotterà fino all’ultimo respiro per avere giustizia. Pensavano che neanche lo avessimo ritrovato, ma grazie alla collaborazione dei carabinieri, della procura e delle persone è stato trovato. Crediamo nella giustizia e nelle persone molto valide, che stanno lavorando per fare chiarezza. Chiunque ci possa dire qualcosa, ci aiuti, il procuratore coloro che hanno lavorato hanno controllato anche la nostra famiglia e non hanno trovato nulla”. Commosse le parole del sindaco Luisella Tamagnini: “Questa fiaccolata è un ricordo una manifestazione di affetto, oltre al fatto civico ed istituzionale, l’unione dei paesani di questa zona che vogliono dimostrare di rifiutare la violenza, è una manifestazione intima nei confronti di Pietro e dei familiari, ricambiare l’affetto e le attenzioni che Pietro aveva per noi, era una persona di famiglia e ci sentiamo di essere presenti qui”. “
Siamo un pezzettino di Stato piccolo in mezzo alle montagne, noi sindaci – ha detto il sindaco di Matelica Alessandro Delpriori – siamo qui per dire con forza che questo non lo vogliamo, non è possibile che accadano cose simili nel nostro territorio”. “Volevamo tutti bene a Pietro, per noi era uno di casa – ha detto Ulisse Costantini, primo cittadino di Fiuminata – siamo qui per mostrare che vogliamo bene a lui ed alla sua famiglia, sono sicuro che lui stasera è qui con noi”. “Dai momenti più dolorosi nasce la speranza per essere più forti – ha detto Giancarlo Temperilli, sindaco di Sefro – non è giusto che uno che si alza al mattino per lavorare e far star bene la famiglia faccia questa fine”. Un’altra fiaccolata si terrà domenica prossima alle 21 a Fiuminata.
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Mi chiedo,nelle vesti di cittadino onesto e nipote del Sindaco di Montecassiano eletto nel dopoguerra,come può un sindaco,rappresentate di un comune di gente onesta , difendere un presunto criminale efferato e non avere rimorsi di coscienza nel farlo…??? é la prova provata di una società marcia,senza valori,adoratrice del dio denaro…SENZA FUTURO!!!
Grande Paolo, hai proprio ragione che tristezza. Un grosso abbraccio alla famiglia Sarchiè.