di Enrico Maria Scattolini
DUNQUE NESSUNA ASSOLUZIONE dal Tribunale Federale (-). Giovedì scorso, a Roma (leggi l’articolo).
QUESTO IL DISPOSITIVO DELLA SENTENZA (-) emessa dalla Sezione Disciplinare del Tribunale Federale della Figc, a conclusione del processo sportivo di primo grado che ha coinvolto tutti gli ex amministratori della SS Maceratese Srl nel biennio precedente al suo fallimento. Dichiarato nel gennaio 2018.
NON SONO STATI GIUDICATI Marco Nacciarriti (amministratore delegato nei tre mesi intercorrenti fra marzo e giugno 2016) e Claudio Liotti (amministratore unico della stessa società nel periodo successivo a maggio 2017 ).
IL PRIMO per errata notifica dell’atto introduttivo del procedimento; il secondo per irreperibilità.
PER AMBEDUE la Procura Federale aveva chiesto 2 anni di inibizione e 10mila euro di ammenda.
GLI ALTRI TUTTI CONDANNATI (-) con squalifiche e sanzioni pecuniarie, per responsabilità di vario grado nella gestione che ha provocato la procedura concorsuale a carico della srl biancorossa.
FRA QUESTI LA DOTTORESSA MARIA FRANCESCA TARDELLA, presidente del Consiglio di Amministrazione sino al 23/11/2016. Data di cessione del pacchetto di maggioranza (95% del capitale sociale) da Gianni Piangiarelli a Filippo Spalletta.
I NUMERI DEL BILANCIO AL 30/06/2016 – consuntivo del primo campionato di Terza Divisione disputato dalla Maceratese dopo quasi mezzo secolo di assenza – hanno convinto i giudici a considerare fondato il deferimento della Procura Federale.
VI HANNO EVIDENTEMENTE RAVVISATO I PRODROMI (-) del default che poi avrebbe coinvolto e travolto la Rata…
DATI PESANTI per lo squilibrio fra il montante dei crediti (710.743 euro) e quello dei debiti (1.785.387 euro), ma soprattutto – ai fini civilistici – per la perdita d’esercizio di 205.511 euro che, pur se contenuta atteso l’alto livello del campionato disputato, azzerava il capitale sociale di 100mila euro e quindi, da Codice Civile, doveva essere ripianata senza indugio.
SITUAZIONE AGGRAVATA (-) dalle risultanze della successiva verifica di fine 2016 (con Spalletta però già regnante, prima in cogestione con la Tardella e poi in splendida solitudine): deficit salito a 372.582 euro.
SCENARIO INDISCUTIBILMENTE FOSCO (-). Tuttavia meno drammatico rispetto a quello di diverse altre società della disastrata Terza Serie, come la cronaca avrebbe poi dimostrato e sta tuttora documentando con notizie ed esempi clamorosi. Non ci furono infatti interventi censori né da parte della Lega Pro, né della Covisoc.
IL CUI ATTEGGIAMENTO E’ DIVENTATO molto più severo negli ultimi tempi, da quando Gravina ha assunto la Presidenza della Federcalcio. Non va però dimenticata la sua provenienza dal vertice del variegato mondo dell’ex C (-). Fresca promozione raggiunta nell’ottobre dello scorso anno.
UNA ASIMMETRIA però mi colpisce (-).
QUESTA. Il bonifico di 128mila euro, disposto dalla Tardella nell’estate 2016, fu allora ritenuto sufficiente per l’iscrizione alla seconda stagione professionistica (quella di Giunti, poi disputata e regolarmente conclusa). Imposto dalla Covisoc in adempimento agli obblighi collegati al cosiddetto PA, il parametro derivante dal rapporto fra patrimonio netto contabile della Maceratese ed il suo attivo patrimoniale.
SINGOLARE (-) che alla medesima Commissione di Vigilanza delle Società di Calcio Professionistiche, il cui compito istituzionale e’ evidentemente quello di controllare la loro attività economico-finanziaria, sia sfuggito il fatto che la Maceratese, a causa della perdita contabile, non fosse più una società di capitali e pertanto priva dei requisiti di appartenenza alla categoria.
UN IMMEDIATO E DRASTICO PROVVEDIMENTO DA FIRENZE avrebbe probabilmente evitato il calvario (-), definito dalla stessa conclusione del Tribunale Federale un «….vorticoso cambio di presidenti ed amministratori, finalizzato allo scarico di responsabilità»
ALLA MACERATESE (+) probabilmente non sarebbe stata preclusa la Serie D; in ogni caso avrebbe avuto serene onoranze funebri.
L’OGGETTIVITA’ DEGLI ERRORI COMMESSI è indiscutibile (-).
UNA DATO RIPORTATO NELLA SENTENZA merita infine una riflessione.
IL SUCCITATO BILANCIO DI VERIFICA A FINE 2016 evidenzia come gli oneri contrattuali con i calciatori biancorossi tesserati ammontavano a 624.820 euro, pari al 63,60% del totale dei ricavi (circa 892.297 euro).
MI SFIORA ALLORA IL SOSPETTO se non sia stata soprattutto la passione (+) a tradire la dottoressa Tardella. Letta nella sua ferma intenzione di far approdare la Rata alla serie B, per la goduria di un’intera città.
E’ GIUNTA A PAGARE AI GIOCATORI 125mila euro di stipendi mensili.
A FRONTE DEL CORPOSO CONTRIBUTO DELLA TIFOSERIA di ben…129 abbonamenti (-). Nonostante lo strepitoso campionato di Bucchi ed i play off (+++).
IL COMMENTO è rigorosamente nei fatti (-).
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LE NOSTALGIE BIANCOROSSE DEL “SIGNOR QUALCUNO”
Il pubblicista “pistacoppo” questa settimana dedica la rubrica interamente alla sentenza del Tribunale Federale sul fallimento della Rata. Acqua passata, che come si suol dire “non macina più”! Il popolare “amico della Rata”, non tiene conto dei “rilievi” dei lettori, che lo richiamano all’attualità. Egli, in verità, ha poca considerazione per i commenti: tiene più alle visualizzazioni (sono anche letture?), che a quelle che giudica “chiacchiere da bar”. A volte gli capita di scadere nell’offesa (senza conoscere il vissuto dell’interlocutore), confidando nell’immunità dell’età avanzata (sic!). Nessuna traccia nella rubrica del contesto attuale della “risorta” (si fa per dire) Rata. L’ultimo turno l’ha vista vittoriosa sul modesto Montalto, virtuale “ultimo in classifica”. Squadra che primeggia nei record negativi: 9 gare perse, 29 reti subite, -21 in media inglese. Pur tuttavia l’HR, in uno stadio deserto (100 anime), ha avuto “filo da torcere”. Il Montalto ha pareggiato e ha avuto l’opportunità di passare in vantaggio e di pareggiare l’1-2 colpendo una traversa. Situazioni, insieme all’espulsione di Marilungo, di cui nei resoconti-video “addomesticati” non c’è traccia! A mister Moriconi va riconosciuta una mossa giusta: aver inserito nella ripresa la punta Suwareh, al posto del terzino Tartabini, che ha dato all’HR un atteggiamento diverso. Se è stata vera gloria lo sapremo domenica nel derby con la Civitanovese. I rossoblu hanno regolato (in un solo tempo, in campo avverso) la Futura ’96 che aveva iniziato il torneo al vertice della classifica. La Civitanovese ha rivoluzionato (9 innesti, in tutti i reparti) la squadra al mercato di dicembre e stavolta pare aver indovinato le mosse. Insieme alla scelta del nuovo tecnico Pennacchietti (“il capitano”), amatissimo dai tifosi. Quella vista a Capodarco è una formazione solida, con un attacco che non da punti di riferimento, in cui svaria – dietro al centrale Ribichini – il trio Rodriguez, Miramontes, Vechiarello. Temibile l’ex Betis Siviglia, Rodriguez, che in poche gare ha dimostrato di che pasta è fatto. Come si metterà all’HR con la difesa ballerina (se dovesse mancare Arcolai) che si ritrova? Il sogno dei tifosi rossoblu è far tornare il “Signor Qualcuno” a Macerata con la “coda fra le gambe” (espressione tipica di mister Moriconi). Con lui far cadere la sembianza di “rinascita” della Rata, per cui si è tanto battuto. Una squadra che sta facendo lo stesso campionato della passata stagione, cui il nome “Maceratese” non ha aggiunto nulla! Mal organizzata come dirigenza (il DS, che non ha azzeccato una mossa di mercato, si occupava del settore giovanile). Il settore tecnico è privo di un preparatore atletico (non ci si meravigli dei tanti infortuni!). La squadra è scoperta in ruoli essenziali (regista, centravanti, difensori veloci). Mister Pennacchietti dovrebbe mostrare in video ai giocatori la rete e le azioni-gol del Montalto. In un torneo riaperto dalla prima sconfitta del Valdichienti (dopo 4 pareggi), l’HR potrebbe ricevere a Civitanova il “colpo di grazia”. Per l’obiettivo play-off ci sono almeno 5 squadre temibili in lotta, basta poco per rimanere fuori!
Enrico Maria Scattolini è un raro esempio di intelligenza e di profondità di analisi. Lucido, preciso, implacabile anche a costo di andare controcorrente. Bravo Enrico.
ALESSANDRO SAVI, “ANTICIPATORE DEI TEMPI”
“La stragrande maggioranza delle composizioni di Chopin (unica eccezione i due concerti) sono state scritte per pianoforte solista, strumento di cui fu un virtuoso e grazie al quale si mantenne da vivere. Difficile quindi associarlo al violino e alle sviolinate…”
(Alessandro Savi, CM, 19 gennaio 2019).
Alessandro Savi, politico di “lungo corso”, è riuscito nella sua carriera ad “anticipare i tempi”. Ne è la dimostrazione il commento riportato, con cui egli replica addirittura a un suo post successivo. Ai più il particolare sarà sfuggito, ma attenti lettori ce lo hanno segnalato e volentieri lo riproponiamo. Grazie!
L’aria del derby ha rigenerato Caporaletti.Meno male.Temevo di aver perduto il “Principe” dei miei opinionisti,anche perchè ero a conoscenza di sue recenti doglianze però espresse dietro le quinte. Evidentemente(e fortunatamente)superate.
Di sicuro l’ha aiutato la certezza di poter trascorrere,fra qualche giorno, un pomeriggio domenicale in letizia con il successo della sua Civitanovese(che io ho sempre considerato fra le favorite del campionato) contro una Maceratese(da Caporaletti invece sempre giudicata squadra di poco conto) nella circostanza decimata dagli infortuni.
Sulle cui cause Caporaletti ha perfettamente ragione.
Ringrazio il Sig. Aldo per aver riportato il discorso su argomenti forse meno nobili ma sicuramente più concreti e interessanti.
Il Buon Enrico questa volta ha superato se stesso, per scrivere cose che lasciano il tempo che trovano, tra l’altro già lette in un precedente articolo, con la sola aggiunta di qualche più e qualche meno, non ha dedicato alla partita settimanale dell’HR Maceratese neanche una parola, tanto che pensavo o, meglio, speravo che, come qualche tempo fa mi ero permesso di consigliargli in caso di rigurgiti nostalgici, avrebbe sdoppiato la rubrica con un articolo ad hoc.
Tornando alle cose serie, io non sarei tanto sicuro che la squadra che ha, nonostante tutto, ancora in mano mister Moriconi sia poi tanto più scarsa di quella di Pennacchietti.
L’aver dimostrato compattezza nell’ultima partita giocata potrebbe essere solamente un caso se è vero come è vero che a questo punto del campionato chiama gli stessi punti della tanto bistrattata HR Maceratese, con lo scontro diretto a sfavore, e nelle precedenti gare, con gli stessi punteros di lingua iberica di domenica, aveva raccolto ben pochi punti.
L’aver cambiato in corsa 9 elementi e più volte l’allenatore potrebbe essere anche uno svantaggio ed è sicuramente sintomo di una società non troppo competente (se sai fare le scelte giuste non cambi 9 giocatori e tre allenatori) ed organizzata.
A meno che non si voglia dar credito a quelle voci che dicono che tanti cambi dovuti a non meglio specificati “problemi familiari”, di familiare in realtà avrebbero solamente che se non ti pagano lo “stipendio promesso” la famiglia non mangia e sei costretto a cambiare squadra.
Il campionato è ancora lungo il discorso vittoria diretta, se perde a Civitanova, per L’HR Maceratese forse potrebbe essere chiuso, ma, visto l’equilibrio che c’è tra le prime 5/6 squadre del campionato, chi andrà e chi non andrà ai play off lo si saprà solamente all’ultima partita.
Chi vivrà vedrà e comunque sempre Forza HR Maceratese e Forza Prescia.
Caro Ponzelli, non mi sorprende che lei non abbia gradito il mio nuovo passo indietro in luogo del commento del match disputato domenica scorsa dall’HR Maceratese contro l’ultima in classifica, o giù di lì.
Mi stupisce piuttosto che lei,noto giurista, non ne abbia afferrata la ratio: lo strabismo degli Organi di controllo di un settore importante come la Terza Serie nazionale.
E poi da concittadino,competente appassionato di calcio,che non abbia percepito come,quanto accaduto nei due campionati biancorossi sotto osservazione da parte del Tribunale Federale, dimostri l’estrema difficoltà/ impossibilità di praticare a Macerata questo sport ad alto livello.
Non per vaga sensazione, ma per l’oggettività del raffronto di numeri ufficiali.E quindi mai noiosi.
Caro Enrico, per quanto riguarda la commistione vecchia / nuova Maceratese sai come la penso.
Giusto parlare di entrambe ma come credo si sia capito, preferirei che lo si faccia in due occasioni ben distinte.
Somma Algebrica, almeno come la vedo io, deve continuare almeno il martedì ad occuparsi, prevalentemente se non esclusivamente, della partita domenicale, bella o brutta che sia stata, della Maceratese di turno.
Poi, quando ci cono notizie calcistiche interessanti di altra natura, puoi sempre fare un’edizione speciale.
Venendo all’argomento che hai introdotto, da sempre nelle mie chiacchiere da Bar(biere), rompo le scatole ai malcapitati presenti dicendo che il professionismo nello sport “è per molti ma non per tutti”.
Occorrono soldi e strutture che la metà, se basta, delle squadre che oggi partecipano ai campionati professionistici, non hanno.
Tante troppe squadre, soprattutto di Lega Pro, tra stipendi, tasse, contributi, fornitori, trasferte, alloggi, vitto ecc, se si facessero rispettare le regole, non arriverebbero a metà campionato.
E’ notizia di questi giorni di squadre penalizzate anche di più di venti punti (se non erro il Matera capitale europea della cultura 2019) per irregolarità amministrative, fideiusioni false, mancati pagamenti di contributi, per non essere andate a giocare la partita ecc.
La serie B gioca a 19 squadre per l’assoluta incapacità di dare un minimo di giustizia anche in ambito sportivo, dopo imbrogli commissariamenti ecc.
La serie A ha squadre che (giustamente dico io) preferiscono non rovinarsi fanno 10 punti, se va bene, e ritornano in serie B con il paracadute, altre che per rimanerci mettono a bilancio plusvalenze su ignari passanti che non hanno mai giocato al calcio.
Insomma per risolvere il problema attuale del professionismo nel calcio e in molti altri sport, bisogna avere il coraggio di fare un campionato di serie A a 18 squadre, un campionato di serie B a 18 squadre e un campionato di serie C, massimo di due gironi, a 18 squadre.
Le altre tutte nella Lega dilettanti, con obbligo per i giocatori di giocare con squadre della propria regione e comunque a non più di 100 Km da casa.
Del resto come si può definire professionista un giocatore che almeno sulla carta ha un contratto che non supera i 25000,00 euro all’anno (ce ne sono anche in serie A) e in molti casi pena pure per prenderli?
Non gli conviene trovare un lavoro serio e duraturo, una squadra vicino casa e giocare per diletto?
Venendo ora alla Maceratese, che Macerata non avrà mai la forza economica di arrivare e mantenersi a livelli professionistici nel calcio lo si sa e lo si sapeva pure prima, non a caso erano circa 40 anni che non arrivava il serie C, e quando ci è arrivata è sempre fallita in poco tempo.
Ce ne dobbiamo fare una ragione e fare come, per esempio, il Frosinone, arrivare dove si può e se per caso si arriva un pò più su, ci si sta senza spendere più di quello che si può e, se capita, si retrocede senza drammi.
Mi sarebbe piaciuto di più sapere l’esito di eventuali procedimenti civili e penali se pendenti, sulla vicenda vecchia Maceratese, di quello sportivo, vista la scarsa efficacia, mi importa poco.
Forza HR Maceratese Forza Prescia
P.S. mi sono permesso di darTi del Tu con la speranza che in futuro Tu faccia lo stesso con me.
Gentilissimo sig. Caporaletti,
per certi versi lei mi affascina.
Scrive in un buon italiano, ha uno stile giornalistico piuttosto efficace (forse un po’ datato ma non per questo meno avvincente), fa un uso sapiente dell’ironia senza quasi mai sconfinare nella volgarità.
E’informatissimo, evidentemente ha molto tempo per leggere, non solo di sport.
Tuttavia non mi è chiaro il passaggio che mi dedica che copio e incollo:
“Alessandro Savi, politico di “lungo corso”, è riuscito nella sua carriera ad “anticipare i tempi”. Ne è la dimostrazione il commento riportato, con cui egli replica addirittura a un suo post successivo. Ai più il particolare sarà sfuggito, ma attenti lettori ce lo hanno segnalato e volentieri lo riproponiamo. Grazie!”.
Il “politico di lungo corso” mi fa onore (anche se i miei livelli sono quasi sempre stati locali quindi piuttosto bassi) poi però non capisco cosa intende quando scrive che ho anticipato i tempi.
Il riferimento a Chopin è a sua volta riferito ad un altro lettore che, citando il musicista polacco, parlava impropriamente di violini e “sviolinate”, strumento pressoché assente nelle sue composizioni.
Il commento all’articolo di Scattolini (in cui mi complimentavo per la sua sincerità e per il suo coraggio) si riferisce al fatto che è stato uno dei pochissimi a trattare della sentenza della Sezione Disciplinare del Tribunale Federale della FIGC, rivangando un passato che non fa più comodo rivangare.
Forse, signor Caporaletti, mi ha scambiato per un ruffiano?
Nei confronti di Enrico che conosco da un secolo e che non si occupa di politica?
Se può, cerchi di spiegare ad un uomo di media intelligenza come il sottoscritto.
Perché – davvero – non l’ho proprio capita.
Grazie.
Un cordiale saluto