di Enrico Maria Scattolini
NON SPARATE SULLA CROCE ROSSA (+). Per amor di patria, o per umano rispetto delle disgrazie altrui.
DALL’HR Maceratese vissute, in casa propria, negli ultimi tempi con impressionante continuità (-). Al punto di autorizzare sospetti di malefici orditi contro i calciatori biancorossi.
MACABRA FANTASIA, certo!
TUTTAVIA NON E’ FACILE METABOLIZZARE (-) con il raziocinio dell’incidente che può capitare, nel calcio, una serie infinita, quasi quotidiana, d’infortuni che hanno devastato un reparto (difesa) e largamente compromesso un altro (centrocampo).
CON L’AGGIUNTA DELLA TENUTA DELLA SQUADRA ulteriormente scossa dalle squalifiche (-) di giocatori la cui esperienza sarebbe stata preziosa in simili contingenze.
«PURTROPPO SONO MANCATE LE CHIOCCE (-)», riassumeva sconsolato Alberto Crocioni domenica scorsa all’uscita dallo stadio.
NON SOLO QUELLE, però (-).
ALTRE CONCAUSE HANNO INFATTI INFLUITO sull’accaduto all’Helvia Recina/stadio. Contribuendo a provocare una delle più umilianti sconfitte mai subite in casa dalla Maceratese.
NELLA SUA STORIA, cinque gol (-) li aveva infatti incassati soltanto contro l’Alessandria (serie B 1940/41), ed in C con l’Empoli (1951/52) e Pistoiese (1959/60). Tutt’altra pasta rispetto al Monturano Campiglione. Per altro bravissimo (+).
PUR SE FAVORITO (+) dall’ardimento biancorosso, per l’impostazione offensiva scelta dal tecnico nonostante una retroguardia in emergenza per l’assenza della coppia centrale; e la metà campo priva di Bigoni, necessariamente retrocesso in terza linea, di fatto impostata sull’asse Severoni (all’esordio) e Moriconi pargolo. Completata da Girotti nel ruolo di trequartista. A supporto dei tre attaccanti Agostinelli, La Cava e Mongiello.
VA ANCHE DETTO CHE L’AZZARDO avrebbe probabilmente dato i suoi frutti (+) se La Cava avesse raddoppiato a conclusione di un’azione clone di quella bellissima che, pochi minuti prima, aveva dato il sollecito vantaggio alla Rata.
EVITATO IL DEFAULT, il Monturano (+) ha invece reagito alzando il baricentro e trovando ampio spazio di manovra nella zona di costruzione, approfittando degli spazi concessi dagli avversari.
MASSIME SUGLI ESTERNI, dalle cui percussioni sono scaturiti calci d’angolo che gli hanno permesso di capitalizzare la migliore organizzazione (+).
COSI’ L’AMPIEZZA DELL’HELVIA RECINA/STADIO -….istituzionalmente punto di forza di una formazione tecnica come la Maceratese – si è trasformata in un’arma letale sotto i piedi degli ospiti (+).
DI QUI LA SORPRESA che nulla (-), nel frattempo, sia stato fatto per irrobustire l’interdizione biancorossa, quand’ancora la situazione appariva rimediabile. O forse mancavano valide alternative?
IN OGNI CASO IL MESSAGGIO E’ CHIARO (+), riguardo alle connotazioni di questo torneo che, più di tecnica, sono di compattezza, concentrazione e capacità agonistiche.
A QUESTO PUNTO RIBADISCO PERO’ L’INCIPIT (+), invitando ad accantonare critiche e relative polemiche.
IL CAMPIONATO E’ APPENA INIZIATO: male indubbiamente (-), ma non ancora in modo compromettente.
PURCHE’ NON SI DIMENTICHI di rappresentare la Maceratese (+).
UN MUST per tutte le sue componenti (+).
INCOMINCIANDO DAL TEST di sabato prossimo a Montalto, dove ci sarà da penare per recente esperienza (-). Preludio del derby con la Civitanovese.
NON VA DIMENTICATO!!!!
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
LA MANITA GIUSTIFICATA ARRAMPICANDOSI SUGLI SPECCHI
Posta in ritardo la rubrica settimanale, attesa per lunedì, la voce e “amico della Rata”, Scattolini.
Probabilemente per escogitare giustificazioni allo storico “rovescio” interno (la precedente manita data quasi 60 anni, in Serie C, ad opera della Pistoiese).
Il risultato è un imbarazzante arrampicarsi sugli specchi (con le mani insaponate!). Tra l’altro non è stato di buon auspicio (come lo Scattolini aveva pronosticato) indossare le maglie biancorosse, anzi! Le “povere” giustificazioni addotte rimandano allo stadio “troppo grande” che avrebbe favorito il Campiglione-Monturano. Nel turno precedente, il tecnico Moriconi (che durante la gara aveva litigato col “tifo amico”) aveva lamentato a motivazione della “debacle” lo stadio “troppo piccolo” di Colli del Tronto. Stadio grande o piccolo, il risultato non cambia: immancabile sconfitta dell’HR Rata. Non devono essere il terreno, il vento o le condizioni meteo le ragioni dei ripetuti insuccessi biancorossi. Altra giustificazione (mutuata dal presidente Crocioni), l’assenza delle “chiocce” (peraltro “gallina” La Cava era in campo). Le chiocce (Arcolai e Capparuccia) che nel Piceno si erano entrambe fatte espellere per ingenuità da pivellii. Il primo (capitano)assestando una gomitata in faccia, in area, ad un avversario e il secondo, già ammonito, calciando il pallone a gioco fermo 50 metri lontano. Si invocano, perciò, “chiocce” che non hanno le qualità per assolvere a tale compito. Ultima giustificazione, allo storico “pokerissimo” subito in casa, le assenze (must di ogni tecnico di fronte alle sconfitte). Le più rilevanti, riguardavano la difesa: tra squalifiche e infortuni, priva di quasi tutto l’assetto titolare. Cosa fa la società di Crocioni la settimana precedente? Non ingaggia difensori, ma centrocampisti e punte (quest’ultime relegate in panchina). Cosa ha combinato la difesa, specialmente sui tiri pizzati, si è visto con il Campiglione-Monturano, per cui “chi è causa del suo male…”. Un momento di “concretezza” lo Scattolini lo manifesta (in senso contrario, guarda caso) in conclusione di rubrica, quando richiama al valore dei colori biancorossi. Probabilmente sta qui il problema: si è voluto mettere un “peso”, una storia, troppo grandi sulle spalle di giocatori non in grado di
sostenerli. La società che ha assunto il nome della Rata è quella che non ha raggiunto i play-off la scorsa stagione, la squadra è per buona parte quella del retrocesso Loreto (compresi “trainer & son”). Perciò, magari tacendo (aspetto che Scattolini non afferra) il dovere di rappresenatare la Rata, potrebbe aiutare una formazione che sinora ha “brillato” per la modestia.
Basta chiamarla Rata,tutti sanno che con la Rata questa squadra non c’entra nulla,indifferenza. P.S. Scattolini porta sfiga……
Spero che la Manita subita domestica servi a risollevarsi al piu’ presto, ci vuole solamente umilta’.