I fatti salienti del 2020 raccontati mese per mese. L’anno che sarà ricordato come quello legato al Coronavirus, con i periodi di lockdown, le morti, i contagi, è stato caratterizzato anche da tanti altri fatti. E’ iniziato con una tragedia avvenuta il 9 gennaio con la morte del 16enne Mattia Perini, l’anno bisestile si è concluso con un omicidio avvenuto la vigilia di Natale a Montecassiano. Da Wuhan al vaccino, dalla cronaca alle notizie curiose, il 2020 è stato anche l’anno delle elezioni regionali e comunali a Macerata che hanno visto un cambio degli schieramenti al governo, passati dal centrosinistra al centrodestra. Questi giorni pubblicheremo 12 articoli, uno per ogni mese, per andare a ritroso e ripercorrere l’anno attraverso i link allegati.
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La Lega abbandona la candidatura di Andrea Marchiori e assieme alle altre forze politiche di centrodestra convince l’imprenditore Sandro Parcaroli a scendere in campo alle comunali di Macerata. Da quel momento niente sarà più come prima in una campagna elettorale già surreale per i problemi e i rinvii dovuti al Coronavirus che la collocano in un inedito scenario estivo. Parcaroli “lascia” la sua Med Store al figlio Stefano e accetta la sfida. Il centrodestra di Macerata riesce a unirsi dopo decenni di lotte interne. E il candidato sindaco Andrea Marchiori? Semplicemente liquidato tra i complimenti, anche se gli viene assicurato un posto in Giunta in caso di vittoria. L’Udc rimane “incastrata” tra vecchi e nuovi alleati. Da un lato in corsa con il centrodestra, dall’altro nella Giunta Carancini con l’assessore Marco Caldarelli.
Sul fronte opposto si concretizza la staffetta tra il sindaco uscente Romano Carancini e il candidato e assessore Narciso Ricotta. Non mancano i tagli del nastro: le nuove luci di piazza della Libertà, il nuovo percorso museale dello Sferisterio. Dove la stagione lirica si realizza sul leitmotiv quasi profetico “Bianco coraggio”, nonostante i pessimi auspici della pandemia. Al Bano visita lo Sferisterio (è Parcaroli nelle settimane successive prometterà un suo concerto in caso di vittoria). Anche la Notte dell’Opera, divisa in tre parti per evitare il più possibile assembramenti, è un successo. Del resto il Covid sembra aver dato ormai tregua. A luglio si registrano i primi 30 giorni senza vittime nelle Marche, la politica è quasi completa protagonista della quotidianità della provincia. Anche quella regionale, con ripercussioni durature sugli equilibri locali. A Civitanova l’assessora Maika Gabellieri decide di correre con la Lega, il sindaco Fabrizio Ciarapica con Forza Italia (con tanto di lettera di Silvio Berlusconi) e l’assessore Pierpaolo Borroni con Fratelli d’Italia. Nel frattempo Gabellieri viene estromessa dalla Giunta.
Non c’è pace nemmeno in casa Pd: le candidature alle regionali diventano un terreno di scontro acceso tra lo zoccolo duro del partito e la corrente Base riformista, che non accetta la mancata candidatura di Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano, il più votato nei circoli. A nulla valgono gli appelli locali e nazionali, le segreterie vanno avanti. Il candidati alle regionali saranno Romano Carancini, Francesco Micucci e Sauro Scaficchia. Luglio scioglie anche il nodo che attanagliava la Giunta di Treia dalle elezioni: il Tar, coinvolto dal ricorso dell’opposizione, stabilisce che la Giunta nominata dal sindaco Franco Capponi è legittima.
In piena estate non mancano anche i cambi di vertice, alcuni meno prevedibili di altri. Alessandro Maccioni, direttore dell’Area vasta 3, lascia il ruolo e decide di trasferirsi in Umbria. Ufficialmente nessuna maretta politica, anche se dalle parole del direttore trapela qualche malcontento: «Non intendevo restare a scaldare la sedia ratificando decisioni di altri», ha detto a Cm. A Macerata invece cambia il prefetto: se ne va Iolanda Rolli e arriva Flavio Ferdani.
Capitolo a parte la ricostruzione, che entra al centro della querelle politica con l’esclusione del Pacchetto sisma nell’ambito del decreto Rilancio. Una bocciatura che fa gridare allo scandalo quasi tutti, dai sindaci dei comuni più colpiti al commissario Giovanni Legnini, ma che si scoprirà essere una goffaggine politica dei gruppi parlamentari di maggioranza in quanto il pacchetto doveva essere presentato a corredo di una legge successiva. Tra le note positive: a Ussita viene inaugurato il centro sociale donato da Papa Francesco, che invia alla comunità anche una lettera in occasione della cerimonia di fine lavori.
(Fe. Nar.)
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Per quanto riguarda la sanità, mi dispiace per l’Umbria, ma le croci è giusto che le sopportiamo un po’ per uno. Qui di danni ne avevamo ricevuti a sufficienza! Certo, sarebbe più giusto che nessuna popolazione si debba caricare di pesi inutili, specie con la grande necessità che c’è di gente competente e umile in questi tempi,ma tant’è!!! Questa è l’Italia.