Romano Carancini e Marco Caldarelli oggi in Consiglio comunale
di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
Le ultime delibere del suo assessorato, la relazione sui bilanci comunali che hanno ricevuto l’ok della Corte dei Conti e poi le dimissioni, annunciate in Consiglio (e che formalizzerà). Marco Caldarelli, assessore al Bilancio, ha comunicato oggi pomeriggio la decisione, confermata anche al telefono, di lasciare l’incarico, alla fine della discussione dei provvedimenti relativi al regolamento Imu e al bilancio, compreso un punto su Macerata Cultura. Caldarelli ha comunicato anche che i conti del Comune sono “salvi”, con l’ultimo provvedimento della Corte dei Conti del 17 luglio che ha sbloccato l’impasse creatosi dopo i numerosi rilievi dei Revisori dei conti. Revisori che oggi hanno dato un parere positivo con riserva.
Marco Caldarelli
L’ANNUNCIO DELL’ASSESSORE – «Si è discusso sul cambio di casacca dell’Udc (che appoggia il candidato sindaco di centrodestra Sandro Parcaroli, ndr) e sulla necessità di schiodarci dalle poltrone che occupiamo “a dispetto del sindaco” – ha detto Caldarelli, riferendosi evidentemente alla questione dei doppi ruoli nell’Udc sollevata domenica da Cronache Maceratesi (leggi l’articolo) -. Tre considerazioni. La presenza dell’Udc in Giunta non è frutto della graziosa concessione di qualcuno ma degli accordi elettorali e di programma. Seconda considerazione: forse più di altri l’Udc ha dimostrato coerenza nel mandato del sindaco Romano Carancini. In tutte le questioni nodali che invece hanno visto defezioni dell’ultima ora, mal di pancia, inaugurazioni, per poter non essere presenti. Qualcuna? Il Parksì, la questione Nuova via Trento. E quando parlo di chi si discosta non mi riferisco a Paolo Micozzi (Pd), che ha sempre motivato le scelte. Ma a chi con altre scuse non si è fatto vedere. Terza questione l’Udc ha deciso di sostenere Francesco Acquaroli come governatore delle Marche a dicembre del 2019. Il partito ha rispettato chi, compreso me, ha detto di voler onorare gli impegni assunti con la maggioranza, gli elettori e il sindaco. Mollare la giunta e la maggioranza, pendente l’accertamento di cui abbiamo parlato adesso, complicato da una serie costante di pareri negativi su tutto dell’organo di revisione, con la tribolazione che ha prodotto la crisi mondiale del Covid, non era possibile. Ora la partita si è chiusa grazie alla Corte dei Conti. Lasciamo una casa spazzata con i letti rifatti, le bollette pagate e il frigorifero pieno. E un tesoretto nel baule da 350mila euro. E’ cominciata la campagna elettorale, non ci sono altre delibere pendenti, quindi ci possiamo salutare». Caldarelli ha ringraziato poi anche Carancini, «Uno dei migliori sindaci che potevano capitare a Macerata in questi anni di m****. Non predico discontinuità da lui. Se mi sarà possibile, dall’altra parte, promuoverò tutto quello che ha fatto e di portare a termine i processi che ha avviato». Caldarelli si augura anche che «il posto in Consiglio regionale vada a Carancini».
LA QUESTIONE POLITICA – Il problema dei doppi ruoli dell’Udc è stato sollevato da Cm in relazione sia all’assessore Marco Caldarelli che al segretario cittadino Paolo Cotognini, recentemente rinominato nel cda dell’Apm da Carancini. Per quanto riguarda l’assessore pure la contraddizione era evidente. Di giorno in Giunta con il candidato di centrosinistra e assessore Narciso Ricotta, di sera alle riunioni dell’Udc per sostenere il candidato di centrodestra Sandro Parcaroli.
LA QUESTIONE CORTE DEI CONTI – «Il 17 luglio è successo un cosiddetto “game changer” – ha detto Caldarelli -. La pallottola che abbatte l’uomo lupo e il vampiro. Il provvedimento della Corte dei Conti uccide la paura, il cane nero è stato abbattuto in anticipo rispetto al previsto. Quindi tutti serenamente potranno fare una campagna elettorale da debosciati, sconsiderata. La delibera sblocca una variazione, conservando gli equilibri – sottolinea l’assessore -. Se l’esito fosse stato diverso avremmo avuto il blocco totale dei programmi di spesa. L’oggetto del procedimento era l’esame dei consuntivi degli anni 2016 e 2017. Due irregolarità da sanare: una è già stata sanata nel corso del tempo e l’altra riguardava il calcolo del Fondo rischi. Fischio finale, partita chiusa».
Romano Carancini
Romano Carancini ha rincarato la dose sul dibattito degli scorsi mesi sui pareri negativi dei revisori: «Attacchi strumentali con una forza oppositiva ingiusta che hanno minato alla base i rapporti dentro al Consiglio comunale. Una reiterata serie di pareri contrari, coperti dal favore del ruolo. Non era facile per i consiglieri. Ora è il momento di ristabilire la verità come lo ha fatto la Corte dei Conti, di chiedere scusa ai dirigenti, con le difficoltà quotidiane di ribattere al niente. Quando i pareri non hanno contenuti, quando si fa finta di non ascoltare, di non leggere le osservazioni frutto di esperienza e serietà riconosciuta. Dopo le fatiche passate per mesi…Oggi sono arrivati due pareri positivi. Una cosa strana. Prima dell’avvento dei nuovi revisori questo Comune aveva costantemente pareri positivi. Siamo arrivati al punto che i nuovi revisori andavano a contestare anche i pareri precedenti. E non è vero che quelli di prima erano scelto politicamente».
In questi mesi per Carancini c’è stato un «attacco mirato, privo di argomentazioni che ha fatto anche un po’ di danni, minando la credibilità. Oggi non è una rivincita contro i revisori – sottolinea Carancini -, che non ce n’era bisogno perché alcuni pareri di sconfessavano da soli». A Marchiori che a microfono spento lo accusa di fare campagna elettorale ribatte: «Di fronte al trattamento avuto nei tuoi confronti io stesso sono indignato. Se invece fossi rimasti te stesso, politicamente ovviamente… il confronto è sulle strade, tra le persone, lì ci sarà il giudizio».
Riccardo Sacchi
LE REAZIONI – Riccardo Sacchi di Forza Italia risponde a Carancini: «Non ho sentito lo stesso commento politico sul lodo arbitrale di Nuova via Trento». Marchiori (Lega) ricorda a Carancini che «se non si fosse adottata la procedura si sarebbe arrivati al blocco totale, come ha detto Caldarelli. Mai e poi mai da questi banchi attribuiti né agli uffici né all’assessore al Bilancio. Quei 300mila euro che oggi ci sono nel fondo di riserva noi vogliamo trovarli anche a settembre. Non pensate di usarli prima, perché già qualcosa si sta intravedendo. Come il chiosco al Sasso d’Italia che forse viene inaugurato domenica, dopo aver detto invece che sarebbe andato a bando. Ci sono atti da attenzionare e noi lo faremo».
Roberto Cherubini
Commenta a caldo le dimissioni Roberto Cherubini, consigliere e candidato del Movimento 5 stelle: «Marco è una persona speciale, oggettivo sempre nei giudizi e sempre intelligentemente ironico. Marco nel 2015, quando in maniera forte evidenziai che il bilancio di previsione non si poteva fare dopo che erano passati 8 mesi dell’anno da prevedere, mi diede ragione e dall’anno seguente abbiamo previsto il bilancio dell’anno seguente entro dicembre. Atteggiamento che ho poche volte riscontrato negli altri assessori che hanno trovato sempre scuse imbarazzanti per bocciare le mie/nostre proposte. Oggi la politica mette il potere e l’appartenenza avanti al bene comune ed alle proposte interessanti. Marco ha dimostrato di essere diverso».
Marco Foglia, Michele Verolo e Ivano Tacconi
I banchi di maggioranza
La Corte dei conti promuove il Comune: «Superate le criticità dei bilanci»
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Piano piano sta’ finendo il predominio sinistroide sulla citta’ di Macerata che durava da 12 anni.
Certo che, se Cardarelli apprezza così tanto l’operato di Carancini, proprio per motivi di coerenza avrebbe dovuto rimanere al suo posto e seguire la strada di Ivano Tacconi, che sosterrà di nuovo, nella prossima tornata amministrativa, il centrosinistra.
Quanto alla vicenda della Corte dei Conti, tra qualche giorno ci torneremo, perchè le cose stanno in maniera esattamente opposta a quanto raccontato dal mago Roman.
non mi sembra Cardarelli una buona pedina per il centrodestra.
Fossi nella UDC lo terrei a riposo perche’ quando parla del sindaco e dice che e’ stato uno dei migliori non mi sembra un buon spot elettorale per le destre unite.
Piacerebbe avere l’elenco delle meravigliose opere per Macerata che ha fatto Carancini in dieci anni.
Credo invece che l’elogio di Caldarelli a Carancini vada apprezzato… così come va apprezzato l’elogio di Cherubini a Caldarelli.
Oggi troppo spesso assistiamo, a tutti i livelli, ad una politica in cui il consenso dell’elettorato si ottiene non tanto per i programmi, quanto per la denigrazione sistematica e talvolta gratuita dell’avversario politico.
Ben venga un nuovo stile di far politica in cui si riconoscono i meriti ed i valori dell’avversario
e si costruisce per il bene comune e non per interessi di cordata o di partito.
Ne gioverebbero tutti: la politica, la società ma soprattutto i cittadini.
Bravo Cherubini, Bravo Caldarelli!!
Caldarelli si è perso! Probabilmente è molto confuso! Un lungo periodo di riposo potrebbe essere la giusta soluzione.
Aspettiamo:io intanto dal promemoria ho cancellato diverse lettere,ultime la C e la R.Rimetterle sarà un attimo.