“Macerata-Università”, taglio del nastro
«Questa stazione ci apre al futuro» (FOTO)

INAUGURATA la nuova fermata della tratta Civitanova-Albacina al polo Bertelli di Unimc, il primo treno con le autorità è arrivato alle 12,33. Sarà operativa dal 5 ottobre. Presenti tra gli altri il governatore Ceriscioli, il prefetto Ferdani, l'assessore regionale Sciapichetti, il sindaco Carancini e l'assessore Ricotta. Il rettore Adornato: «Collegherà i nostri studenti alla città, una nuova connessione nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza degli stessi ragazzi»

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Il taglio del nastro della stazione “Macerata Università” da parte delle autorità intervenute

 

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Alle 12,33 arriva il primo treno alla fermata “Macerata Università” dal quale scendono le numerose autorità presenti: tra gli altri il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, l’assessore regionale ai Trasporti, Angelo Sciapichetti, il sindaco di Macerata, Romano Carancini, assieme all’assessore ai Lavori pubblici (e candidato sindaco), Narciso Ricotta, il rettore di Unimc, Francesco Adornato, il direttore generale dell’ateneo, Mauro Giustozzi, i dirigenti di Rfi, il direttore di Trenitalia Marche, Fausto Del Rosso, assieme agli ingegneri Laghezza e D’Alessandro, mentre ad attendere il convoglio sul marciapiede anche il consigliere regionale Francesco Micucci e il nuovo prefetto Flavio Ferdani. Notata invece l’assenza del presidente della Provincia, Antonio Pettinari.

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Il rettore Francesco Adornato e il governatore Luca Ceriscioli scendono dal primo treno arrivato in stazione

È il momento del taglio del nastro che chiude di fatto i lavori di costruzione della nuova fermata partiti giusto un anno fa e conclusisi nelle scorse settimane. Ma i treni potranno far salire e scendere i viaggiatori da questa nuova fermata, la quarta in territorio comunale (Sforzacosta, Fontescodella e Corridonia-Mogliano a Piediripa le altre) oltre alla Stazione centrale, non prima del 5 ottobre, data fissata per l’entrata in funzione della stessa dopo i necessari collaudi ed autorizzazioni. «Credo che questa sia in tutta Italia l’unica fermata treni a servizio di un ateneo – ha esordito l’assessore Sciapichetti, che ha seguito in prima persona l’iter dell’opera -. La Regione Marche ha molto puntato e investito su questa nuova fermata che consentirà di accrescere i livelli di accessibilità dell’Università e innescare una significativa diversione modale dal trasporto individuale a quello collettivo: l’intervento, inoltre, insieme all’elettrificazione della linea, può trasformare il tratto ferroviario in una sorta di metropolitana di superficie, che collega il quartiere delle Vergini con il centro della città e, quindi, in ultima analisi, va ad incidere sulla qualità di vita della popolazione. Un grazie anche al Comune di Macerata ed a Rfi per aver creduto assieme a noi che si potesse realizzare questa fermata in un luogo difficile, in salita e con una curva nelle vicinanze».

StazioneUniverista_FF-24-325x217La “Macerata Università” ha richiesto un investimento di a 1.650.000 euro di cui 1.350.000 a carico della Regione e 300.000 di Rfi. E’ stata realizzata in località Vallebona, al km 25+740 (1,5 km circa da Macerata). La nuova fermata avrà effetti positivi anche sulla viabilità complessiva della zona che verrà decongestionata di parte del traffico stradale. Il polo didattico Bertelli ospita uno dei Dipartimenti più popolosi dell’ateneo, quello di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo, e la Scuola di specializzazione in beni storici artistici, per un totale di quasi cinquemila utenti. «Siamo stati forti, siamo forti e saremo forti anche in futuro –ha detto il sindaco Carancini – e questo è il risultato quando le istituzioni lavorano assieme. Noi abbiamo messo a disposizione degli spazi per i parcheggi a servizio della fermata. Questa fermata non è di Macerata ma è di tutto il territorio. Che deve puntare a recuperare tanti anni persi sulla mobilità e trasporti che caratterizzano la nostra provincia. Si tratta di un punto di partenza e non certo di arrivo su cui costruire un arricchimento della tratta Civitanova-Albacina con l’elettrificazione ma anche costruire quel progetto di mobilità integrata tra gomma-ferro che deve contribuire a rendere sempre di più meno isolata la nostra provincia». Il rettore Francesco Adornato ha ricordato come l’arrivo e la fermata di un treno, in ogni epoca, abbia rappresentato l’arrivo della modernità in ogni luogo.

 

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Il rettore Francesco Adornato

«Le stazioni rappresentano, come i treni, segni di modernità e contemporaneità – ha sottolineato il rettore -. Questa fermata sarà al servizio di un Dipartimento che conta su 5000 persone che vi gravitano tra studenti, docenti e lavoratori, diciamo pure un comune di piccole dimensioni del maceratese. Collegherà i nostri studenti alla città, una nuova connessione nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza degli stessi ragazzi. Ci apre al futuro che vedrà dal 21 settembre la ripresa delle lezioni in presenza ed il 15 ottobre l’inaugurazione dell’anno accademico col presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Resta da sistemare il collegamento tra questa fermata dei treni e il vicino quartiere delle Vergini. Basterebbe davvero poco, un attraversamento con un ponte pedonale di collegamento che, se ben fatto, potrebbe anche essere la porta di ingresso per chi arriva in città da questa arteria molto trafficata e al contempo la messa in sicurezza di chi oggi attraversa la strada a raso e spesso qui si verificano incidenti».

StazioneUniverista_FF-6-650x434Soddisfattissimo anche il presidente della Regione Marche che ha investito la gran parte delle risorse necessarie per costruire questa nuova opera pubblica al servizio della comunità. «E’ un bel giorno oggi perché dimostra che quando si lavora tutti assieme per raggiungere un obiettivo questo arriva – ha chiosato Luca Cerescioli -. Un gran lavoro del mio amico Sciapichetti, di Rfi Trenitalia, del Comune di Macerata che ha portato ad avere in tempi rapidi questa struttura che sarà molto utile agli studenti ma anche a tutta la città. Del resto questo rientra in un progetto che ci ha visto investire in 25 nuovi treni nelle Marche, nel mettere a disposizione 110 milioni per l’elettrificazione della Civitanova-Albacina, nell’eliminazione dei passaggi a livello. Tutto per far si che il treno diventi una vera e propria rete interconnessa che colleghi Umbria e Marche, che porti al raddoppio della Orte-Falconara, un piano in cui anche l’uscita nord di Ancona diventa strategica per la mobilità integrata gomma-ferro. Proprio in queste ore il presidente dell’Anci Marche, Maurizo Mangialardi, candidato goverantore del centrosinistra alle prossime regionali, è a colloquio con il ministro Gualtieri per individuare quelle risorse necessarie affinché si possa proseguire a fare investimenti sulla mobilità come abbiamo dimostrato di fare in tutti questi anni». Il capogruppo in Regione del Pd Francesco Micucci: «E’ un momento importante non solo per la città di Macerata ma per tutto il territorio provinciale. Tutti sappiamo il valore di Unimc per la formazione delle nuove generazioni sia in ambito nazionale ma, ancor di più, in ambito regionale e provinciale. Da secoli ha sempre rappresentato il fiore all’occhiello della cultura locale e proprio grazie a Unimc tutti i nostri borghi e città hanno potuto usufruire di esperti di ogni settore».

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