Cantiere infinito verso il mare
Superstrada chiusa fino a Muccia: «Infiltrazioni su ponti e gallerie»

INAUGURATA 4 anni fa, l'arteria che collega Civitanova all'Umbria è oggetto di continue manutenzioni. Le ultime hanno comportato il blocco completo del tratto nuovo per chi viene da Foligno, con l'obbligo di passare per la vecchia ss77. Oltre ai disagi per il traffico la Fillea Cgil di Macerata sottolinea: «Allucinante che non siano ancora finiti gli interventi per correggere tutti gli errori di realizzazione commessi»

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di Federica Nardi

Corsie chiuse, lavori improrogabili e traffico deviato sulla “vecchia” ss77. La superstrada che collega Civitanova a Foligno non ha nemmeno cinque anni di vita e li ha passati in continua manutenzione. Adesso Anas ha chiuso a scaglioni il tratto direzione mare che da Foligno arriva fino a Muccia, chiudendo cioè i tratti più nuovi della strada, inaugurata per intero nel 2016.

I lavori nel tratto che collega i caselli di Serravalle e Muccia sono iniziati il 9 luglio (finiranno il 20 luglio) ed era già stato chiuso il tratto da Colfiorito e Serravalle. «La chiusura è necessaria per consentire alla società “Valdichienti” l’esecuzione di alcuni interventi di ripristino localizzato». Una dicitura molto generica per lavori evidentemente non prorogabili e che capitano in pieno periodo turistico. Stesso motivo per cui, dal 13 luglio, è stato chiuso anche il tratto da Foligno a Colfiorito, weekend esclusi. Termine previsto il 7 agosto Insomma, il collegamento con l’Umbria è tornato quello del pre superstrada. Una gimkana di curve e camion fino a Muccia, dove si può rientrare nell’arteria a scorrimento veloce.

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Massimo De Luca

Ma perché questi lavori per una strada così “giovane”? Le comunicazioni Anas si mantengono estremamente vaghe, ma chi lavora nei tratti interessati parla di problemi non trascurabili. La Fillea Cgil di Macerata, contattata, conferma: «Ci hanno fatto sapere che ci sono infiltrazioni nei viadotti per quanto riguarda il tratto marchigiano e nelle gallerie nel tratto umbro – riporta Massimo De Luca, segretario -. Già si era aperta negli anni scorsi un’inchiesta per il troppo poco cemento nelle gallerie del tratto nuovo, che erano state poi verificate e “ripassate”, iniettando materiale per chiudere le falle tra la struttura e la montagna scavata. Si sono accorti evidentemente di altri problemi emersi anche dai viadotti tra Serravalle e Muccia. A distanza di quattro anni è allucinante che non siano ancora finiti i lavori per correggere tutti gli errori di realizzazione commessi. In un tratto tra l’altro costato 1 miliardo e rotti. Insieme a tutte le problematiche dell’A14, siamo tornati praticamente indietro di 20 anni facendo soffrire oltremodo tutti i nostri territori. Speriamo che almeno le opere per la Pedemontana, il cui cantiere da qualche mese è arrivato in provincia, si realizzino con scrupolo per evitare situazioni simili in futuro», conclude De Luca.

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