Sandro Parcaroli questa sera ha presentato la sua candidatura a sindaco per il centrodestra, unito dopo 20 anni
di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
Vero è che erano venti anni che il centrodestra non si presentava unito alle elezioni comunali, ma non deve essere stato questo il motivo della profonda intesa instauratasi oggi pomeriggio tra i circa 150 presenti e il candidato sindaco del centrodestra Sandro Parcaroli. Bellissima la cornice, il cortile del palazzo settecentesco che ospita anche il suo ristorante Vere Italie, pubblico delle grandi occasioni – in pratica c’erano tutti i protagonisti degli ultimi decenni della vita politica maceratese letta dal fronte moderato – grandi emozioni che si sono espresse con applausi e qualche lacrima. Parcaroli ha toccato le corde giuste, prima le sue, lo ha fatto con pacatezza, commuovendosi quando ha parlato dell’amore per la famiglia, per la moglie Emanuela, per la città, per l’azienda, di quando 40 anni fa è partito senza una lira in tasca da un garage di Camerino credendo in quella Apple di Steve Jobs che allora nessuno conosceva, «bisognava essere affamati e folli» ha detto Parcaroli mutuando parole celebri del fondatore della Apple.
«Ora ho duecento collaboratori-dipendenti, venti sedi in Italia ma il mio cuore e quello dell’azienda sono sempre a Macerata. Non è una scelta strategica, ma una scelta del cuore, io amo questa città e la mia azienda». Parcaroli ha anche dedicato due parole a chi lo ha “accusato” di non essere un maceratese: «I miei figli e i mie nipoti abitano a Macerata, io ho vissuto per 14 anni a Macerata, vi lavoro per 13 ore al giorno. Anni fa ho ristrutturato una casa della famiglia di mia moglie a Crispiero di Castelraimondo , per andare a vivere in campagna. Avrei potuto riprendere la residenza a Macerata dopo il sisma, ma non l’ho fatto pur potendolo fare per una questione di sensibilità, un atto di generosità cui non intendo venir meno».
«Ho scelto Macerata come ho scelto mia moglie, non sono nato con lei, l’ho scelta perché l’amo e così è anche con Macerata. Una città ricca di tradizioni e di valori che negli ultimi venti anni sono andati persi, il centro storico è deserto e abbandonato, gli operatori sanno qual è la situazione, Macerata ha perso la sua identità, il ruolo di capoluogo di provincia. Chi dice che la colpa della crisi è di Amazon, dei grandi centri commerciali, non ha contezza della realtà. Io sono allenato a trovare soluzioni, non a parlare di problemi. Loro non hanno mai avuto un sogno, io sono un sognatore e un visionario».
Non un uomo solo al comando, «se sarò eletto, governerò con i maceratesi. Il sindaco ascolta, progetta, pensa il futuro, io sono uno che ha sempre ascoltato tutti». Lo hanno accusato anche di non avere esperienza politica. «Vero, non ho esperienza politica, non ho mai fatto l’assessore o il deputato, sono uno di voi , sono uno del fare, le chiacchiere non mi interessano. La politica, diceva Paolo VI, è la più alta forma di carità, dove carità è amore per l’altro senza distinzioni. Io non voglio niente, voglio rivedere Macerata grande, sarebbe la più alta ricompensa per la mia vita. Ho incontrato Steve Jobs e tanti uomini influenti nel mondo, ma non ho provato le emozioni che provo qui con voi, ora».
Parcaroli è lanciato, si concede anche un po’ di ironia rivolta al collega candidato sindaco del centrosinistra Narciso Ricotta che ricorda essere in campagna elettorale da un anno mentre lui arriva appena oggi: «Io non devo spiegare nulla, lui sì. Deve spiegare le scelte politiche degli ultimi anni, il passato è lì per essere giudicato, noi possiamo parlare di futuro, Macerata ce la farà con scelte coraggiose». «Da parte mia sarà una competizione leale e nel rispetto dell’avversario, io rispetto l’avversario».
Parcaroli ha un sogno, ma, citando Walt Disney, avvisa: «Se posso sognarlo, posso farlo». Ancora applausi per le parole finali di Parcaroli che aveva anche ricordato come tra qualche giorno presenterà i suoi progetti per Macerata, «progetti che potranno dare i loro frutti in pochi mesi. Da due anni sostengo il Montalbano Volley che voglio portare alla massima serie per colmare il vuoto lasciato dalla Lube che se ne è andata a Civitanova per i contrasti con l’amministrazione. Sostengo lo sport perché credo sia un insegnamento di vita per i ragazzi, non posso accettare storie tragiche come quelle dei giorni scorsi di Terni. Sostengo lo Sferisterio perché credo che la cultura sia necessaria a una città che vuole tornare a vivere. Vivere. Non accetto che a mezzanotte invece qualcuno pensi di poter scatenare risse. Voglio che i maceratesi come me possano passeggiare anche a mezzanotte con figli e nipoti, possano frequentare i Giardini Diaz e tornare a giocarvi».
«Se sarò il sindaco, la mia porta sarà sempre aperta a tutti». Sul gazebo del ristorante Vere Italie c’erano schierati i rappresentanti cittadini delle varie forze politiche, da Renna e D’Alessandro per Fdi, a Cotognini per l’Udc, Maurizio Mosca per Città Viva, Anna Menghi per il comitato Menghi, Riccardo Dacchi per Forza Italia, Andrea Marchiori, Francesco Luciani e Sandra Vecchioni per la Lega, Mattia Orioli per il nuovo Cdu.
Ad aprire l’incontro era stato il commissario regionale della Lega Riccardo Marchetti che ha sottolineato l’unità del centrodestra: «I fatti fanno la differenza, siamo prossimi a vincere una battaglia senza precedenti sia in Regione con Francesco Acquaroli che qui a Macerata con Sandro Parcaroli. Lo facciamo con i nostri simboli dei quali non ci vergogniamo, lo facciamo puntando al rilancio del territorio, della sua economia e garantendo sicurezza».
Quanto a Francesco Acquaroli, il candidato governatore ha osservato che «Macerata merita di tornare protagonista, una pagina importante da scrivere con una classe dirigente unita e compatta e con persone che si mettono in gioco anche commuovendosi». Tanti volti noti anche in platea: tra gli altri l’imprenditrice Barbara Cacciolari, i parlamentari della Lega Tullio Patassini e Giuliano Pazzaglini, il sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli, l’ex senatore Salvatore Piscitelli, Fabio Pistarelli, Carlo Ciccioli, Pierfrancesco Castiglioni, Andrea Blarasin, Claudio Carbonari, l’avvocato Gianluca Micucci Cecchi, il consigliere regionale Luca Marconi, il primo presidente di Banca Marche Alfredo Cesarini, l’architetto Silvano Iommi, il commercialista Stefano Quarchioni, il manager Sandro Cacchiarelli, l’avvocato Giancarlo Giulianelli.
Parcaroli con le donne della coalizione di centrodestra: Francesca D’Alessandro, Anna Menghi e Deborah Pantana
Sandro Parcaroli stringe la mano al senatore Giuliano Pazzaglini: alle loro spalle Francesco Acquaroli, Riccardo Marchetti e il deputato Tullio Patassini
Il vero problema è che Parcaroli parte già con un handicap grossissimo che si chiama LEGA...e pesa come un macigno in una città di gente fortunatamente istruita e competente.
Grande parcaroli...macerata ha bisogno di cambiamento...e una città finita...pensiamo solo a fa pagare parcheggi...multe ..zone dove non si transita...io mi ricordo che era sempre pieno il centro storico..adesso si vedono solo negozi chiudi e degrado...basta
Massimo rispetto per l'imprenditore Parcaroli. Non avendo esperienza politica, vincendo , si risvegliera' in un viperaio nel quale, da uomo pratico e realista che e', si ritrovera' in profondo disagio. Per adesso, intanto, lo sfruttano come un buon "cavallo di troia".
Maurizio Fammilume perfetta analisi...
ma il problema non è parcaroli infatti ... Il problema è tutti quelli che ha dietro...
Elisa Veneziani pensate che sia così sprovveduto? È l'uomo giusto e saprà gestire meglio degli altri.
Annunziatina Beccacece ripeto il problema non è lui... Ma quella sottospecie di partito che rappresenta e che da quanto vedo, lei sostiene. Se la sua ispirazione è salvini non perdo altro tempo perché sarebbe inutile, quindi le auguro comunque una piacevole serata
In bocca al lupo e buona fortuna.....ma quell altro che era candidato dove è andato a finire ? Non ho capito.... una piccola considerazione un piccolo pensiero
Stefano Storani me lo sono chiesto anche io. Il fatto che sia rimasto e che abbia accettato di defilarsi secondo me è frutto di una qualche promessa che gli avranno fatto. Considerando che Parcaroli non ha tempo, magari ci mette solo la faccia e poi fa tutto marchiori da sotto
Elisa Veneziani .....spettacolo. La politica e gli accordi già sono un brutto biglietto da visita
Si percepisce proprio dalla superbia e dallallestimento popolare della presentazione che "è uno come noi" . Un sindaco part time non è utile ai cittadini, ma solo a quei politici che aspettano da anni di poter mettere mano al Comune.
Forse un politicamente incompetente potrebbe essere più competente in amministrazione.
Tommaso Lorenzini Evento emozionante, grandissimo Parcaroli
Io voglio il sindaco di Sole a catinelle.......
Macerata è già grande
Marco Menchi Marco Menchi Scusate ma mi senbra tanto una Berlusconata
Co la lega?? Questa si che fa ride...
Make Magerada great again
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Sono molto sicuro che vinceremo.
Anche qui, dalle foto, si evince che per alcuni la mascherina sia un optional; chissà se gli incontri -senza mascherina- saranno un punto di aggregazione per le varie liste ed i vari candidati…
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Piuttosto prevedibile, in ambito politico, il “faremo”, “costruiremo”, “risolveremo” ecc ecc come motivo di aggregazione.
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Poiché del passato c’è poco da salvare ecco che, necessità virtù, lo sguardo deve essere proiettato al domani, ad un futuro radioso pieno di sogni da realizzare e possibilità: in politica si fa così, si fa così da sempre.
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Bianconiglio non si inventa nulla di nuovo, ma sembra scimmiottare -semmai- la “New Frontier” del Presidente Kennedy (“…Siamo sul bordo di una Nuova Frontiera, la frontiera delle speranze incompiute e dei sogni…”), con un richiamo alla sua attività (S. Jobs), che un po’ di pubblicità non fa mai male (stesso dicasi per il Ristorante)
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Sembrerebbe, la maceratesità, invece un tasto dolente (il dente batte dove la lingua duole), visto lo cita espressamente, il richiamo alla discendenza (che vive a Macerata) -quasi vi fosse una proprietà transitiva- e un altrettanto forte richiamo al suo passato personale di gran lavoratore (ben 13 ore al giorno in città) per rimancare che, lui, è (quasi) un maceratese purosangue.
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In questa convention all’ammmericana unica nota stonata sono, eventualmente, i comprimari: come si fa a dire di essere il nuovo che avanza se dietro ci sono individui che sono anni e anni e anni (e decenni) sulla scena politica locale?
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Come è possibile rivendicare questa presunta “novità” [[[[quindi per contrario: se Bianconiglio è il nuovo è evidente che il Cardinale Richelieu dovrebbe rappresentare l’ancien régime]]]] quando la squadra ed i supporter, in larga parte, sono presenti sulla scena politica da 10, 15 anni, alcuni in platea addirittura anche da 20 o 25anni????
Si avverte più l’impressione che il volto sia nuovo, ma che la cabina di regia della destra centro cittadina sia uguale a quella del centro sinistra.
La Apple era la creatura di Steve Jobs, invece Macerata non è la creatura di Parcaroli, infatti non l’ha creata lui!
Biancaneve e i sette nani!
Non giudico. Dico solo: ERA ORA !!!!!!
Con tutto il rispetto per l’uomo e per l’imprenditore, che comunque non voterò, la presentazione e le parole dette da Parcaroli, mi hanno fatto venire in mente una divertentissima scenetta del bravissimo comico romano Ettore Petrolini che nei panni di Nerone cercava di calmare il popolo in rivolta, dopo l’incendio, con queste parole : “Ignobile plebaia, così ricompensate i sacrifici fatti per voi? Ritiratevi e dimostratevi uomini così Roma rinascerà più bella e più superba che pria. (il popolo) Bravo! (Nerone) Grazie!! (rivolgendosi alle donne della corte) Vi è piaciuta questa parola, pria? Il popolo quando sente le parole difficili si affeziona, ora glie lo ridico ….”