Toto-discarica, a chi i rifiuti?
Tra graduatorie e polemiche
sono 8 i siti papabili

RIFIUTI - Si trovano nei comuni di Corridonia, Recanati, Camerino, Pollenza, Macerata e Sant'Angelo in Pontano. La decisione finale la prenderà il Cosmari ma nei territori già si alzano cori di no

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discarica

 

di Luca Patrassi

Il film non è di prima visione, personaggi ed interpreti un po’ (ma poco) sono cambiati, ma il copione è lo stesso. Sono tutti d’accordo nel dire che quello dei rifiuti è un problema che va affrontato tutti insieme con società pubbliche, tariffe puntuali, incremento della differenziata, tutela dell’ambiente. C’è solo un ruolo che puntualmente fa fatica ad avere un interprete, ed è quello del sindaco che accetta di ospitare, per pochi anni, la discarica comprensoriale. Insomma, ottima la politica dei rifiuti quando se ne parla astrattamente, ma al momento di concludere sulla scelta della sede della discarica emergono le differenziazioni. Il minimo che possa capitare è che il sindaco, giusto per tranquillizzare i suoi cittadini, faccia le barricate, così tanto per dire che lui si è opposto. Oppure che avanzi riserve, tipo “il mio Comune ha già ospitato una discarica, è troppo abitato, ci sono i fiumi, ci sono le case, ci sono le scuole” e via protestando. Cosa accade ora? L’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale 3, quello maceratese, ha approvato i criteri di preferenza per l’individuazione delle aree da destinare a discarica provinciale dopo una lunga fase tecnica di elaborazione che ha visto al lavoro i professionisti del settore. Bene, è stato approvato un elenco di un’ottantina di possibili siti in provincia, considerati sulla base di alcuni fattori come la continuità del terreno, la forma, l’area, la baricentricità rispetto al centro di lavorazione. Ci sono alcuni siti che hanno tutti i criteri a livello ottimale, altri ne hanno alcuni: insomma una graduatoria che dovrà essere valutata per decidere la discarica che andrà a prendere il posto di quella di Cingoli, arrivata a completamento. Ai tempi di Cingoli si riuscì a fare una sintesi facendo prevalere gli interessi collettivi rispetto a quelli del singolo, anche alla luce del costo enorme che comporta il trasferimento dei rifiuti fuori provincia. A pochi giorni dall’assemblea dei sindaci, emergono le prime criticità sui social. Il primo a muoversi è stato il sindaco di Montelupone Rolando Pecora, lui si è iscritto al club di quelli che “abbiamo già dato”. Oggi è arrivata l’ex sindaco di Corridonia ed attuale presidente del Consiglio comunale Nelia Calvigioni, in rotta di collisione con il sindaco Cartechini. La Calvigioni non dice no a priori, ma si chiede come mai il sindaco di Corridonia – e tanti altri visto che l’argomento non è al centro delle cronache politiche e amministrative pur essendo rilevante – non parla della questione in Consiglio. Oggi il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, ha ribadito il suo no alla discarica, dicendo di essere pronto a rivolgersi all’autorità giudiziaria. Tra gli otto siti meglio piazzati in graduatoria Corridonia ne ha due, Recanati altrettanti, poi ci sono Camerino, Pollenza, Sant’Angelo in Pontano e Macerata. Siccome si tratta di una gara particolare, dove a parole tutti dicono di volere il meglio, purchè rigorosamente questo si verifichi altrove e non a casa propria, è tutto possibile in sede di decisione finale. Quanto ai tempi va aggiunto che ora l’elenco dei siti sarà ulteriormente scremato con i tecnici dei vari Comuni alla luce dei vincoli locali fino ad arrivare all’indicazione di una ventina di possibili discariche. La decisione infine la prenderà il Cosmari sulla base delle risultanze. I sindaci avranno tutti modo e maniera di alzare le barricate fino a settembre, poi – una volta passate le elezioni, giusto per dare un riferimento temporale – arriverà la scelta finale.

«No alla discarica a Camerino, siamo pronti a fare ricorso all’autorità giudiziaria»



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