Sandro Parcaroli, il sognatore
Modello politico? Steve Jobs

IL RITRATTO – Nel suo primo discorso da candidato sindaco, il titolare della Med Store cita più volte l’ideatore di Apple, ma anche Walt Disney («Se puoi sognarlo puoi farlo»), Papa Paolo VI (“La politica è la più alta forma di carità”) e Winston Churchill ("Per migliorare occorre cambiare"). Lanciata la sfida a Narciso Ricotta: «Io non devo spiegare nulla, lui sì. Da parte mia la competizione sarà leale». Partita riaperta e quadro elettorale definito in vista del voto di settembre. FOTO-VIDEO

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Durante il suo discorso Sandro Parcaroli ha dichiarato più volte il suo amore per Macerata

 

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Sandro Parcaroli, 63 anni, patron della Med Store, oggi ha presentato la sua candidatura a sindaco per il centrodestra

 

di Matteo Zallocco

Un marziano della politica alla conquista di Macerata. Quello di Sandro Parcaroli è un profilo totalmente inedito e fuori dagli schemi nello scenario maceratese (e non solo). Lo ha dimostrato oggi pomeriggio durante la presentazione a candidato sindaco della coalizione di centrodestra, unita dopo 20 anni (leggi la cronaca). Il suo “modello politico” è Steve Jobs che cita più volte nel discorso che ha preparato da solo e non ha voluto far leggere prima a nessun altro della sua nuova squadra. Un discorso da non politico di un imprenditore convinto che riuscirà a cambiare in meglio la città. Sembra certo di essere l’uomo della provvidenza. E’ emozionato (“come mai mi era successo prima”, ammette), pacato, ma sicuro di poter portare qualcosa di nuovo.

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Attorno a Sandro Parcaroli si è riunita tutta la coalizione del centro destra

La sua candidatura nasce in quota Lega ma lui non è certo salviniano. Il suo approccio sembra più di matrice democristiana, proprio come quello del candidato dello schieramento di centrosinistra, Narciso Ricotta. Che la politica la conosce bene perché l’ha sempre fatta. Entrambi hanno capacità di ascolto e di dialogo e rivendicano un gioco di squadra. In questo sono simili e si differenziano dal sindaco uscente. Ma su Ricotta peserà inevitabilmente l’ombra di Carancini, da cui non si è distanziato e non può neanche farlo essendo stato un suo assessore. Sull’operato del sindaco la città è divisa e lui stesso ha diviso la città in amici e nemici, in buoni e cattivi. Sandro Parcaroli però il cattivo non vuole farlo anche perché in questi anni è stato amico della città e il principale sponsor tra sport e cultura.

E se da una parte Ricotta ha riunito il Pd dopo anni di contrasti con il sindaco Carancini e ha ricompattato il centrosinistra facendo entrare anche qualche volto nuovo, Parcaroli è stato l’unico nome su cui il centrodestra si è trovato d’accordo. E dopo 20 anni di divisioni oggi erano tutti lì ad applaudire: i componenti del tavolo del centrodestra ma anche chi si era defilato dopo la candidatura del 2015 di Deborah Pantana. Che è stata l’ultima a salire sul carro, l’unica a manifestare dubbi, ma alla fine c’era anche lei stasera sul palco, in attesa di capire in quale lista a sostegno di Acquaroli sarà candidata alle regionali. Il percorso inverso di Parcaroli: inizialmente scelto come candidato consigliere regionale per la Lega per l’entroterra maceratese e poi individuato come “salvatore della patria” per il centrodestra del capoluogo.

Con Parcaroli e il centrodestra unito la partita per le comunali è riaperta e dopo il voto del 20 e 21 settembre con ogni probabilità si andrà al ballottaggio. Perché in corsa ci sono cinque candidati sindaci, due dei quali più a sinistra del Pd e di Ricotta: Roberto Cherubini per il M5S che ha molto a cuore i temi ambientalisti, proprio come Alberto Cicarè della civica Strada Comune. La quinta candidata invece è di centrodestra: Lauretta Gianfelici del Popolo della Famiglia.

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Circa duecento persone alla presentazione di questa sera da Vere Italie

Ma Parcaroli vede solo un competitor: «Da questo momento inizia la competizione, che, per quanto mi riguarda, sarà leale e improntata al rispetto dell’avversario», ha detto. Se si fosse votato a maggio per Ricotta la strada sarebbe stata in discesa, ma l’emergenza coronavirus ha dato più tempo al centrodestra. Parcaroli e i suoi alleati sono convinti di non essere in ritardo:  «Il tempo a disposizione è poco, ma la voglia di cambiamento è tanta. Lo percepisco ogni giorno, confrontandomi con la gente. So che qualcuno pensa che il mio collega candidato della sinistra sia già in campagna elettorale da tempo e che recuperare lo svantaggio temporale sia impossibile, ma voglio invitarvi a considerare un aspetto focale. Io non devo spiegare nulla, lui sì». 

Dal tempo allo spazio. Non abitare a Macerata ma a Crispiero di Castelraimondo viene considerato un punto debole di Parcaroli? Risponde lui stesso: «Il collega candidato della sinistra ha fatto notare che non sono residente a Macerata? La mia azienda risiede qui, i miei figli, i miei nipoti vivono qui. Quando ho deciso di avviare un’attività di ristorazione avrei potuto farlo ovunque, ma l’ho fatto qui, sfidando la sorte di un centro storico che perde attività commerciali e appeal ogni giorno. Nel 2004 mi sono trasferito da Macerata a Castelraimondo dopo aver abitato per 16 anni in via dei Velini. Volevo vivere in campagna e ristrutturare una vecchia casa di famiglia. Dico sempre a tutti che ho scelto Macerata, come ho scelto mia moglie, non sono nato con lei, l’ho scelta e sposata perché l’amo, così come ho scelto Macerata perché l’amo. Io ho scelto voi molto prima che voi sceglieste me».

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Parcaroli con Riccardo Marchetti, commissario regionale della Lega

In attesa delle sue proposte e di un programma Parcaroli ha parlato «di una città che ha perso la sua identità, le sue peculiarità storiche, il suo ruolo di capoluogo di provincia». Rivitalizzare il centro storico è tra i suoi obiettivi: «Chi vi racconterà che va tutto bene, che la colpa è dei tempi che cambiano, della concorrenza di Amazon, dell’avvento dei centri commerciali, di Internet che influenza negativamente i giovani, non ha contezza della realtà ed è destinato a fallire. Sono un imprenditore, se mi fossi arreso agli eventi esterni ogni volta che avessero limitato il mio fare impresa, Med Store e tutto quello che ho creato non esisterebbero».

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L’arrivo di Francesco Acquaroli, candidato governatore del centrodestra

Si definisce «Un sognatore, un visionario. Ho portato Apple in Italia quando nessuno la conosceva. Sono partito da un garage di Camerino, con zero soldi in tasca, pensando che avrei creato, un giorno, un’impresa capace di dare lavoro a 200 persone. Per farlo ho scelto un prodotto che oggi tutti conoscono, ma che a quell’epoca era praticamente sconosciuto. Chi avrebbe mai scommesso su Jobs agli inizi? Solo un “affamato” e un “folle”, per dirlo con le sue parole». 

Poi ha citato anche  Walt Disney (“Se puoi sognarlo puoi farlo”), Winston Churchill (“Per migliorare occorre cambiare”) e Papa Paolo VI  (“La politica è la più alta forma di carità”). Il candidato governatore Francesco Acquaroli ha descritto Parcaroli come «una persona dall’animo gentile, veramente buono, che si commuove di fronte ai problemi della società». Il commissario regionale Riccardo Marchetti è convinto di aver puntato sul cavallo giusto: «Siamo pronti a scrivere una pagina di storia in questa città e la penna si chiama Sandro Parcaroli». Ora la penna dovrà iniziare a scrivere il programma per la sua nuova Macerata. 

(foto di Fabio Falcioni)

 

«Macerata deve tornare grande» Parcaroli conquista 20 anni di centrodestra (FOTO-VIDEO)

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