Sandro Parcaroli, 63 anni, patron della Med Store, oggi ha presentato la sua candidatura a sindaco per il centrodestra
di Matteo Zallocco
Un marziano della politica alla conquista di Macerata. Quello di Sandro Parcaroli è un profilo totalmente inedito e fuori dagli schemi nello scenario maceratese (e non solo). Lo ha dimostrato oggi pomeriggio durante la presentazione a candidato sindaco della coalizione di centrodestra, unita dopo 20 anni (leggi la cronaca). Il suo “modello politico” è Steve Jobs che cita più volte nel discorso che ha preparato da solo e non ha voluto far leggere prima a nessun altro della sua nuova squadra. Un discorso da non politico di un imprenditore convinto che riuscirà a cambiare in meglio la città. Sembra certo di essere l’uomo della provvidenza. E’ emozionato (“come mai mi era successo prima”, ammette), pacato, ma sicuro di poter portare qualcosa di nuovo.
La sua candidatura nasce in quota Lega ma lui non è certo salviniano. Il suo approccio sembra più di matrice democristiana, proprio come quello del candidato dello schieramento di centrosinistra, Narciso Ricotta. Che la politica la conosce bene perché l’ha sempre fatta. Entrambi hanno capacità di ascolto e di dialogo e rivendicano un gioco di squadra. In questo sono simili e si differenziano dal sindaco uscente. Ma su Ricotta peserà inevitabilmente l’ombra di Carancini, da cui non si è distanziato e non può neanche farlo essendo stato un suo assessore. Sull’operato del sindaco la città è divisa e lui stesso ha diviso la città in amici e nemici, in buoni e cattivi. Sandro Parcaroli però il cattivo non vuole farlo anche perché in questi anni è stato amico della città e il principale sponsor tra sport e cultura.
E se da una parte Ricotta ha riunito il Pd dopo anni di contrasti con il sindaco Carancini e ha ricompattato il centrosinistra facendo entrare anche qualche volto nuovo, Parcaroli è stato l’unico nome su cui il centrodestra si è trovato d’accordo. E dopo 20 anni di divisioni oggi erano tutti lì ad applaudire: i componenti del tavolo del centrodestra ma anche chi si era defilato dopo la candidatura del 2015 di Deborah Pantana. Che è stata l’ultima a salire sul carro, l’unica a manifestare dubbi, ma alla fine c’era anche lei stasera sul palco, in attesa di capire in quale lista a sostegno di Acquaroli sarà candidata alle regionali. Il percorso inverso di Parcaroli: inizialmente scelto come candidato consigliere regionale per la Lega per l’entroterra maceratese e poi individuato come “salvatore della patria” per il centrodestra del capoluogo.
Con Parcaroli e il centrodestra unito la partita per le comunali è riaperta e dopo il voto del 20 e 21 settembre con ogni probabilità si andrà al ballottaggio. Perché in corsa ci sono cinque candidati sindaci, due dei quali più a sinistra del Pd e di Ricotta: Roberto Cherubini per il M5S che ha molto a cuore i temi ambientalisti, proprio come Alberto Cicarè della civica Strada Comune. La quinta candidata invece è di centrodestra: Lauretta Gianfelici del Popolo della Famiglia.
Ma Parcaroli vede solo un competitor: «Da questo momento inizia la competizione, che, per quanto mi riguarda, sarà leale e improntata al rispetto dell’avversario», ha detto. Se si fosse votato a maggio per Ricotta la strada sarebbe stata in discesa, ma l’emergenza coronavirus ha dato più tempo al centrodestra. Parcaroli e i suoi alleati sono convinti di non essere in ritardo: «Il tempo a disposizione è poco, ma la voglia di cambiamento è tanta. Lo percepisco ogni giorno, confrontandomi con la gente. So che qualcuno pensa che il mio collega candidato della sinistra sia già in campagna elettorale da tempo e che recuperare lo svantaggio temporale sia impossibile, ma voglio invitarvi a considerare un aspetto focale. Io non devo spiegare nulla, lui sì».
Dal tempo allo spazio. Non abitare a Macerata ma a Crispiero di Castelraimondo viene considerato un punto debole di Parcaroli? Risponde lui stesso: «Il collega candidato della sinistra ha fatto notare che non sono residente a Macerata? La mia azienda risiede qui, i miei figli, i miei nipoti vivono qui. Quando ho deciso di avviare un’attività di ristorazione avrei potuto farlo ovunque, ma l’ho fatto qui, sfidando la sorte di un centro storico che perde attività commerciali e appeal ogni giorno. Nel 2004 mi sono trasferito da Macerata a Castelraimondo dopo aver abitato per 16 anni in via dei Velini. Volevo vivere in campagna e ristrutturare una vecchia casa di famiglia. Dico sempre a tutti che ho scelto Macerata, come ho scelto mia moglie, non sono nato con lei, l’ho scelta e sposata perché l’amo, così come ho scelto Macerata perché l’amo. Io ho scelto voi molto prima che voi sceglieste me».
In attesa delle sue proposte e di un programma Parcaroli ha parlato «di una città che ha perso la sua identità, le sue peculiarità storiche, il suo ruolo di capoluogo di provincia». Rivitalizzare il centro storico è tra i suoi obiettivi: «Chi vi racconterà che va tutto bene, che la colpa è dei tempi che cambiano, della concorrenza di Amazon, dell’avvento dei centri commerciali, di Internet che influenza negativamente i giovani, non ha contezza della realtà ed è destinato a fallire. Sono un imprenditore, se mi fossi arreso agli eventi esterni ogni volta che avessero limitato il mio fare impresa, Med Store e tutto quello che ho creato non esisterebbero».
L’arrivo di Francesco Acquaroli, candidato governatore del centrodestra
Si definisce «Un sognatore, un visionario. Ho portato Apple in Italia quando nessuno la conosceva. Sono partito da un garage di Camerino, con zero soldi in tasca, pensando che avrei creato, un giorno, un’impresa capace di dare lavoro a 200 persone. Per farlo ho scelto un prodotto che oggi tutti conoscono, ma che a quell’epoca era praticamente sconosciuto. Chi avrebbe mai scommesso su Jobs agli inizi? Solo un “affamato” e un “folle”, per dirlo con le sue parole».
Poi ha citato anche Walt Disney (“Se puoi sognarlo puoi farlo”), Winston Churchill (“Per migliorare occorre cambiare”) e Papa Paolo VI (“La politica è la più alta forma di carità”). Il candidato governatore Francesco Acquaroli ha descritto Parcaroli come «una persona dall’animo gentile, veramente buono, che si commuove di fronte ai problemi della società». Il commissario regionale Riccardo Marchetti è convinto di aver puntato sul cavallo giusto: «Siamo pronti a scrivere una pagina di storia in questa città e la penna si chiama Sandro Parcaroli». Ora la penna dovrà iniziare a scrivere il programma per la sua nuova Macerata.
(foto di Fabio Falcioni)
«Macerata deve tornare grande» Parcaroli conquista 20 anni di centrodestra (FOTO-VIDEO)
Grande uomo
Make Magerada great again
Non sottovalutate cherubini...che si sta impegnando molto per la città. Anche perché qui sento solo aforismi e belle frasi fatte da chi poi critica l'altra fazione per lo stesso identico motivo..
Adesso comincia il lavoro più duro per Parcaroli ovvero distinguere nella propria coalizione chi eventualmente cercherà esclusivamente lo strapuntino in caso di vittoria . Ci sono minimo 4/5 elementi facilmente individuabili che fanno da ornamento a questa compagine " liberale " . Una volta destinati ad annaffiare le margherite ai Giardini Diaz ( con rispetto parlando per i giardinieri professionisti) ci sarà la speranza concreta di liberare in tutti i sensi la cittadina di Macerata dalle grinfie della coalizione demoniacocristianoide
Troppe chiacchiere e poche idee... Tipico della Lega... Senza un programma non c'è futuro
Viviamo di sogni ....... molto bello ............. triste sara' il risveglio .
Costruire il futuro per Macerata : Come non avere fiducia (a parte il candidato sindaco) pensando ai presenti alla presentazione, il futuro è certo, come gli ultimi 20/25 anni, da tagliarsi le vene.
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Speriamo che vinca cosi’ mandiamo a casa x sempre i sinistroidi che hanno rovinato brutalmente la citta’ di Maria.
Quindi la destra centro ha trovato la penna.
Cosi è stato detto.
A questo punto sarebbe interessante sapere chi è che, con la penna, scriverà questa nuova storia (o chi siano coloro che la impugneranno)
Lega contro Pd. Non so che cosa ci si può aspettare. Mah!!
Il rispetto è doveroso…il dubbio è lecito.
La persona ha certamente dimostrato di saper fare l’imprenditore e merita rispetto…amministrare una comunità, con regole da pubblica amministrazione, è molto ma molto diverso e per questo è lecito il dubbio.
Sarà un buon confronto….specialmente quando inizierà a dire concretamente i suoi obiettivi.
Il rispetto è doveroso….il dubbio è lecito.
La persona ha dimostrato di saper fare l’imprenditore e, quindi, merita rispetto….amministrare una collettività, con regole da pubblica amministrazione, è molto ma molto diverso e, quindi, è lecito il dubbio….specialmente senza sapere nulla concretamente dei suoi obiettivi.
Democristiano non Salviniano candidato con il CDX! Speriamo abbia le idee più chiare sul da farsi!
@Perticarari avere dubbi è da saggi, amministrare in ambito pubblico è diverso da farlo in azienda, ma ci conforta una evidenza solare: un avvocato ha già amministrato e ci lascia una causa milionaria per via Trento, ci lascia senza un’opera pubblica come la piscina e con un accordo con la controparte vogliamo dire… risibile per la comunità? La quale sta pure pagando un mutuo acceso ad hoc. Vogliamo parlare della perdita dell’ospedale unico, diciamo per decorrenza dei termini dato che va di gran moda in ambito giudiziario e ci casca a pennello con un avvocato… e si che un avvocato dovrebbe conoscere leggi, cavilli e scadenze. Potrei continuare ma spero vorrà considerare a suo conforto verso i dubbi sul futuro anche le certezze sul presente.
@Perticarari dimenticavo un dettaglio: Ricotta è l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Macerata anche se sta e farà finta di essere atterrato ora da Marte
Ricotta modello politico: Caranci’
Il rispetto è doveroso per chi nella vita ha dimostrato di saper fare il suo lavoro e, in questo caso, l’imprenditore….il dubbio è lecito.
Amministrare una collettività, con le regole di una pubblica amministrazione, è molto ma molto diverso e, quindi, il dubbio è lecito….specialmente se non si sanno gli obiettivi/proposte che concretamente si propongono.
Ma Parcaroli, democristiano, non salviniano, per chi si è candidato e per quale elezione: precedente, la prossima o la futura. Avrò letto male ma qualche dubbio l’ho letto in altro commento.
Caro Micucci gira e rigira a Macerata città di Maria sò tutti DemoCristiani in salsa rossa solo che invece di dividersi la”torta” si spartiscono le poltrone alla faccia di chi spera nel cambiamento!Se Parcaroli è della Lega,Salvini può essere Berlinguer!(Perdonami Babbo per quello che ho detto).
Non prendo alcuna posizione. Consiglio ai pubblicitari di leggere la tesi di Francesco Bacone, anticipatore, non a caso, dell’odierna statistica. Si leggano le pagine che il grande pensatore dedica alla doxa, a proposito di quanto, nella mente dell’uomo, si forma ( persino a livello inconscio) nella “percezione” della realtà. Interessante davvero entrare ( ma comprendere) questi quattro aspetti che “vincolano” il giudizio, lui, Bacone, li chiamo Idoli : 1-idola fori 2-idola specus 2-idola theatri, Idola tribus. Sono “vicolati” ma quello del “foro” ( piazza-gente, etc) è fondamentale.