Il Consiglio comunale di ieri sera in streaming
di Laura Boccanera
Bocciatura del progetto Antonelli, il Consiglio decide di rinviare la votazione in presenza e con scrutinio segreto. La decisione arrivata attorno a mezzanotte e mezzo dopo un intervento del consigliere Giulio Silenzi che mette in guardia sulla responsabilità personale dei consiglieri comunali in merito alla richiesta di risarcimento danni che l’imprenditore Umberto Antonelli potrebbe inoltrare causa blocco del progetto. A sorpresa arriva lo “sbotto” della consigliere Monia Rossi che si dissocia dalla lista e dalla sua maggioranza e contesta il modus operandi: «Non è la prima volta che il sindaco da false speranze a società che tentano di proporre progetti investimenti e portare lavoro».
Fausto Troiani, assessore all’Urbanistica
L’assise online si era aperta già in maniera vivace in un confronto che ha visto per lo più preponderante il confronto dialettico fra l’assessore Fausto Troiani e il consigliere Giulio Silenzi. Stringato l’intervento del sindaco Fabrizio Ciarapica sulla questione portuale messo in difficoltà nel dover giustificare un clamoroso dietrofront dopo le parole di encomio spese per la progettazione di Eurobuilding. Tutta la discussione si è orientata su due filoni: da un lato le motivazioni per la bocciatura sulla quale la quasi totalità del Consiglio è d’accordo (numerose le resistenze anche nella stessa maggioranza all’ipotesi edificatoria massiccia proposta dall’imprenditore) dall’altra la discussione ha messo in luce il dietrofront e soprattutto la difficoltà per i consiglieri di accogliere una proposta di delibera in cui si fanno riferimenti a documenti secretati chiedendo al Consiglio di avallare una decisione tecnica e con possibile richiesta di risarcimento danni. Tanto che sono state numerose le assenze: Costantino Cavallo, Maria Cristina Ruffini, Pino Beruschi per la maggioranza; Stefano Ghio, Pier Paolo Rossi e Marco Poeta per l’opposizione.
E proprio su questo aspetto il capogruppo del Pd Giulio Silenzi ha voluto imprimere un avvertimento ai colleghi con la richiesta di votare in modo segreto così che le eventuali responsabilità di possibili risarcimenti cadano sul Comune e non sui consiglieri: «Il parere è tecnico perché dobbiamo avallarlo col nostro voto? Così il tecnico si para il c… col nostro voto» ha concluso il suo intervento Silenzi invitando i consiglieri del Pd a non partecipare al voto. La discussione si era aperta con la proposta di delibera presentata dall’assessore Fausto Troiani in cui vengono illustrate le motivazioni del no: «La proposta Eurobuilding che richiede una concessione a 90 anni per un intervento di trasformazione con complessi edilizi per residenze, turismo, ricettive e la gestione delle concessioni demaniali e portuali comporta un carico urbanistico che metterà in crisi la viabilità e concentrerebbe in un unico soggetto una pluralità di attività. Verrebbe meno la garanzia di interesse pubblico».
Un rendering del progetto Dubai per il porto presentato da Eurobuilding
Tra i motivi ostativi all’accoglimento nella proposta di delibera si parla anche delle 4000 firme raccolte dai portuali e si propone al Consiglio di «valutare come assolutamente irricevibile la domanda di concessione di Eurobuilding». Per punti gli impedimenti all’approvazione vengono elencati da Troiani facendo leva su “l’ interesse del Comune a garantire ad una pluralità di operatori la possibilità di usufruire degli spazi e una concessione unica demaniale per l’intera area portuale e per espansione a nord è antitetica agli interessi della comunità civitanovese”. Inoltre le strutture residenziali previste nel progetto “oltre che contraria alla previsione del piano regionale dei porti è di tale entità e consistenza da creare nocumento alla città e nelle vie di accesso e deflusso e problematiche al limite dell’insanabile. Lo spostamento delle attività cantieristiche e commerciali comporterebbe un assoluto asservimento degli operatori attuali e perdita di valore” e infine “va contro ogni previsione urbanistica e pretende di espropriare l’ente locale delle funzioni di regolamentazione del territorio con una visione privatistica irrispettosa degli interessi della città”.
Monia Rossi, consigliera di Vince Civitanova
La prima a prendere parola a sorpresa è Monia Rossi, consigliera della stessa lista di Troiani (Vince Civitanova), che in poche parole esordisce con tutto il suo malcontento per la gestione della vicenda: «Non è la prima volta che il sindaco dà false speranze a società che tentano di proporre progetti e investimenti e portare lavoro in città e demanda al Consiglio comunale la responsabilità di dire no. Motivo per cui non credo sia possibile ripetere l’errore più di una volta. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. Qualcuno forse ha un cartello sulle spalle con scritto “Non seguitemi mi sono perso anche io”. Pertanto mi dissocio dalla mia lista e dalla mia maggioranza. Sarà un voto politico come segnale di lontananza da un atteggiamento che non condivido e non dal contenuto di questa scelta». Parole durissime come mai un consigliere di maggioranza aveva in questi 5 anni dichiarato pubblicamente e che ha trovato il plauso della minoranza.
«La Rossi mette il dito nella piaga di questi 5 anni – ha esordito il consigliere 5 stelle Stefano Mei – tutti i più grandi progetti sono stati presentati dai privati, questa amministrazione non ha avuto una sua progettualità. Ciarapica per cosa verrà ricordato? Forse per aver debellato la presenza di rom e vu cumprà dalla città? La mancanza di progettualità ha portato un vuoto e i privati si sono presentati. I progetti all’inizio sono stati santificati e appoggiati salvo poi trovare l’opposizione della città e della stessa maggioranza e finiti in un fallimento. Ricordo Strever, la casa di riposo Villa Letizia e ora il progetto demenziale della Eurobuilding. Progetto che qualcuno dell’amministrazione ha santificato. Tutti nell’opposizione hanno detto subito no, è da parte vostra che c’è stato chi ha applaudito salvo trovarvi poi dopo una sollevazione popolare a fare una delibera di consiglio con cui dire no. E’ chiaro che è un problema di coerenza politica. Quella di oggi è una toppa».
Il capogruppo del Pd Giulio Silenzi
Il consigliere Giulio Silenzi è entrato sia nel merito della questione, ma soprattutto ha sollevato il problema metodologico fra pareri secretati e consiglieri senza atti da consultare: «Parliamo del porto delle nebbie, delle menzogne e della furbizia – ha esordito – la nebbia sta nei 4 anni precedenti, i soggetti proponenti hanno riferito che sono oltre 3 anni che lavoravano a questa proposta. Ma nessuno di noi fino al 18 febbraio 2021 ne era minimamente a conoscenza. Anzi il sindaco prima delle elezioni regionali tiene incontri con associazioni e non fa una parola di questo progetto. E’ grave. E il tutto si viene a sapere tramite i giornali con una mail anonima che svela il progetto, ma il sindaco sapeva tutto ed è un dato. Stasera ho ammirazione per la Rossi, ha avuto un sussulto di dignità che va apprezzato. Ma è anche il porto delle menzogne: il sindaco nei vari interventi sui media parla di “volare alto”, “Civitanova come Miami”, “speriamo che il porto vada in porto”, “se somiglia a Dubai mi rende entusiasta“, “vorrei Civitanova come Barcellona“, “è l’ ultima chiamata per provarci“. Questo è il sindaco che parla. Queste le menzogne. Oggi ci fate approvare una delibera in cui si dice che il legale ha consigliato il dirigente di far esprimere il Consiglio sull’interesse pubblico, in realtà non è scritto, è stato detto a voce, e poi si secreta il parere dell’avvocato – prosegue Silenzi – Il vulnus di stasera è che noi non dichiariamo in maniera semplice l’interesse pubblico, ma quando inserisco nella parte deliberativa che facciamo nostro il parere del dirigente di valutare come condivisibili e far propri i motivi ostativi contenuti nella nota del dirigente, noi facciamo proprio il parere del tecnico. E invece no, noi esprimiamo una posizione politica e non tecnica. Perché dobbiamo far propria la determinazione del tecnico che si para il culo con il nostro voto. Questo è il vulnus, non c’è il parere legale che dice che il parere tecnico è corretto. Il Consiglio è competente sul parlare del progetto, non far proprio il parere del tecnico. E qui è la furbizia del segretario e del dirigente che fanno votare al consiglio il parere del tecnico e non è compito del consiglio far propria una perizia tecnica per cui saremo chiamati a rispondere individualmente».
Il sindaco Fabrizio Ciarapica,
Sull’argomento prova una difesa Ciarapica paragonando la concessione a 90 anni dell’area portuale con l’edificazione di palazzi a 9 piani con la creazione del palazzetto dello sport: «Il sindaco è ovvio abbia contatti e confronti con chiunque – ha sottolineato Fabrizio Ciarapica- ricordo che anche la procedura per il palas non è stata semplice, ma ci sono state anche tante ombre e i consiglieri non hanno mai saputo nulla, tutto è stato gestito da Silenzi col segretario comunale e ci siamo ritrovati un palas e una fiera, un mutuo sulle spalle e una società che per 30 anni ha la gestione esclusiva, quindi il Comune è proprietario ma non ne può usufruire. Sulla questione del porto non si può non rilevare che il porto di oggi non sia degno di Civitanova, è sotto gli occhi di tutti quindi c’è la necessità che venga riqualificato pur mantenendo le attività che da anni sono lì ha anche una potenzialità di crescita sotto l’aspetto turistico e cantieristico, ma mai ho pensato di portare avanti un progetto se prima non fosse stato condiviso dalla città. Un conto è essere propenso a valutare opportunità per quell’area, un conto valutare una procedura che non ci appare chiara. Di questa storia rimarrà chi certifica la propria contrarietà al progetto votandolo e chi invece non lo voterà»
. Il punto alla fine, come detto, si chiude con la proposta Silenzi di rimandare ad altro Consiglio, in presenza e con voto segreto la votazione al fine di assicurare ai consiglieri l’estraneità rispetto ad eventuali richieste risarcitorie da parte di Eurobuilding. Alla fine la proposta passa all’unanimità di maggioranza e opposizione con la sola astensione di Monia Rossi.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Come previsto anzi peggio. Cpk messo alle strette dai suoi, dai miei, dagli altri, senza più vie di fuga. Anzi una ce ne sarebbe ma non come quella che voleva prendere per scappare, vigliaccamente ma questo è un mio pensiero, per Ancona. È quella che dopo aver chiesto scusa a tutta Civitanova, un po’ di dignità in spalla, lo veda allontanarsi velocemente dal Comune e ritirarsi anche a vita, nella sua Cascinare. Per cosa verrà ricordato? E che motivo c’è di farlo? Ha solo motivi per essere dimenticato e leggendo l’articolo, ennesima ed ulteriore cronaca di un quinquennio ai confini della realtà, impossibile non coglierne il senso così come è praticamente inconcepibile considerarne ancora la presenza. E questo è il candidato scelto per le prossime elezioni da chi nemmeno lo vuole. Bah!?! Non è uno scherzo ma solo una rarissima degenerazione politica che si può verificare. Certo gli eventi che portano a tale decisione devono essere parecchi e lo sono e soprattutto per chi ha voglia di farne oggetto di studio, anche documentati e lo sono. Chiudo qui per quello spirito umanitario, poco ma che ancora mi resta. Ciò che in parte si merita è ben descritto nel pezzo. Anzi chiederei di essere un po’ più indulgenti se, come qualche volta mi è capitato di pensare, soprattutto leggendo i suoi vari interventi e le roboanti promozioni pubblicitarie (se ne parla nell’articolo) fatte negli anni, beh, lo ammetto seppur con un po’ di timido riserbo, tante volte mi sono chiesto se sia in grado di intendere perché sul volere lì dubbi proprio no!!