Porto, Ciarapica fa il punto:
«La pianificazione va fatta dal Comune,
partiamo da uno studio di Unicam»

CIVITANOVA - Il primo cittadino sulla proposta di Eurobuilding dice che l'amministrazione «non ha fatto dietrofront, la sinistra strumentalizza la questione. L'elaborato svolto dall'Università di Camerino lo useremo come strumento di dibattito futuro per una pianificazione partecipata con i concessionari demaniali»

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La conferenza in consiglio comunale

 

di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)

Una conferenza da equilibrista, sempre attento a non sporgersi oltre né fare un passo indietro col rischio di cadere. Questa è stata la conferenza stampa con la quale il sindaco e la maggioranza hanno chiuso la prospettiva del progetto Eurobuilding. 

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L’assessore all’urbanistica Fausto Troiani e il sindaco Fabrizio Ciarapica

Ma al sindaco non piacciono né le parole “dietrofront” né “marcia indietro” e l’attento uso del linguaggio è tutto orientato a non pronunciare mai parole che confermino la volontà di bocciare il progetto dell’imprenditore Umberto Antonelli e di Harbours. «Questo incontro è per chiarire la nostra posizione e fugare i timori – ha esordito il sindaco – la parola dietrofront che ho letto in questi giorni non è esatta, il lavoro del sindaco è fare una sintesi e invece la sinistra sta cavalcando un dibattito strumentalizzando la questione. La proposta Eurobuilding è la proposta di un privato che come altri ha il diritto di presentare delle proposte. L’amministrazione però non prende così come viene dato il progetto. Oggi siamo qui per affermare la posizione dell’amministrazione comunale che scaturisce da un atto approvato in giunta e che porteremo in consiglio comunale il 28 luglio per dire ciò che faremo sul porto. Noi non abbiamo mai detto sì alla pianificazione del privato, ma che una pianificazione strategica come quella del porto deve essere gestita dal comune e non dal privato, con una governance pubblica. Questo non significa che il Comune si precluda delle possibilità, ma la proposta la fa l’ente. E noi partiamo da una proposta consegnata qualche tempo fa, uno studio dell’Università di Camerino portato a compimento e che servirà come base di riflessione futura sulla riqualificazione del porto. E’ uno studio e non un progetto».

Il sindaco rompe così una cortina di silenzio dopo la presentazione ufficiale da parte di Eurobuilding del progetto avvenuta allo Shada e dopo la presa di posizione contraria del suo assessore alla pesca e al commercio Francesco Caldaroni. Dopo le prime dichiarazioni in cui il sindaco si dimostrava entusiasta del progetto e chiedeva di valutarlo senza pregiudizi in quest’ultimo mese le sue uscite si sono diradate sensibilmente fino ad arrivare al passo indietro formalizzato ieri con la presa d’atto di un progetto completamente diverso.

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Il progetto

Ciarapica passa poi ad addossare all’opposizione la strumentalizzazione politica del malcontento dei portuali: «mi sarei aspettato dal Pd qualcosa di più costruttivo, oltretutto per 30 anni hanno governato la Regione se avessero avuto a cuore il porto avrebbero fatto qualcosa». Nessuna delucidazione invece viene resa sulla procedura tecnico amministrativa che il progetto Eurobuilding seguirà. Secondo i tecnici della società infatti è necessaria la pubblicazione all’albo pretorio e l’avvio dell’iter durante il quale il comune potrà comunque portare in conferenza dei servizi la propria posizione, ma al momento il sindaco ha dato incarico al legale Ortenzi di verificare i passaggi necessari e non è detto che la mossa sia di evitare, qualora fosse possibile, anche la pubblicazione all’albo pretorio. «Al momento non lo sappiamo» ammette Ciarapica. Su quale sarà invece il futuro di quell’area portuale nelle intenzioni del Comune al momento il primo cittadino non si sbilancia e traccia la strada che fu per il progetto Strever e il parcheggio sotterraneo al Varco che ha seguito lo stesso corso: discusso informalmente in una cerchia ristretta, allargato poi alla maggioranza, malumori nei cittadini, proteste e raccolta firme, ritiro del progetto, incarico all’Università per una riqualificazione di matrice pubblica. La strada tracciata da Ciarapica pare essere la medesima: «Prendiamo atto dello studio Unicam – prosegue – e lo useremo come strumento di dibattito futuro per una pianificazione partecipata con i concessionari demaniali a cui nessuno vuole revocare le concessioni. Anzi abbiamo chiesto anche alla Regione di inserire il porto nel piano nazionale di ripresa e resilienza. Vogliamo riqualificare il porto e procederemo poi con una progettazione ma sempre di matrice pubblica. Le proposte dei privati al momento non sono al centro della discussione». Al momento Umberto Antonelli non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

IL PROGETTO UNICAM – Lo studio è stato realizzato dalla scuola di Ateneo di Architettura e Design Vittoria di Ascoli che fa capo all’Ateneo camerte ed è stato consegnato a gennaio di quest’anno. All’interno sono contenuti i possibili scenari ai fini della scelta delle strategie di intervento. Sono stati individuati tre scenari che meglio di altri posso riconquistare il rapporto tra la città e il mare, operando all’interno delle aree oggi individuate nell’ambito dell’area portuale cosi come stabilita dagli strumenti della pianificazione comunale e sovraordinata.

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