Umberto Antonelli nel giorno della presentazione allo Shada
di Laura Boccanera
Partecipazione e un comitato di garanzia. Eurobuilding prova ad aggiustare il tiro dopo che le associazioni del porto hanno iniziato a smuovere le acque per coinvolgere la città con una petizione popolare. E per tentare una mediazione si cerca di assicurare massima trasparenza sull’operazione richiedendo la partecipazione dei soggetti portuali e prevedendo l’istituzione di un comitato di garanzia.
L’altro giorno alla conferenza di presentazione del lancio della raccolta firme al club vela si era presentata anche l’addetta stampa di Antonelli che ha raccolto le richieste dei portuali. Oggi l’azienda sulla base di quelle sollecitazioni torna a sottolineare la bontà del progetto e tenta di rasserenare gli animi proponendo un coinvolgimento: «il progetto del gruppo Eurobuilding non è il progetto di un privato – afferma in una nota Antonelli – come strumentalmente il fronte del no vorrebbe far passare, ma è il progetto della città per la città. Il gruppo promotore della riqualificazione e dello sviluppo per tale ragione intende incontrare tutti. I timori da più parti manifestati non trovano fondamento né sul piano finanziario né su quello giuridico perché, da quanto più volte è stato ripetuto non si tratta di un’operazione di un privato bensì di uno studio che appartiene al pubblico, alla cittadinanza, senza nulla togliere ai diritti di chi nel porto ci ha lavorato, ci lavora e ci lavorerà – evidenzia Eurobuilding Group – gli strumenti per facilitare tali compartecipazioni ci sono».
Nella nota si passa poi ad indicare quali: «strumenti finanziari partecipativi e a quelli non partecipativi concedibili anche sulla base di apporto di beni (materiali ed immateriali) o di servizi nonché a obbligazioni convertibili, sottoscrivibili a un certo prezzo, oppure con opzioni warrant a valori determinati. A questi – continua il gruppo imprenditoriale – possono aggiungersi, laddove tutti insieme lo condividano, anche emissioni di particolari categorie di azioni che offrano, a loro volta, speciali diritti partecipativi e patrimoniali. Eurobuilding Group altro non è che un trasportatore di idee». Antonelli sottolinea poi che i soggetti attuatori al momento non sono stati resi noti per una forma di riserbo ma che è stata prevista l’istituzione di un comitato di garanzia. E chissà se l’ipotesi di sottoscrivere strumenti finanziari e “opzioni warrant” verrà presa in considerazione dai portuali da sempre abituati più a lavorare col sudore e con le mani che con la finanza.
Francesco Micucci e Guido Frinconi
Intanto la raccolta firme incassa l’adesione del Pd: «Il Pd civitanovese aderisce con convinzione alla raccolta firme “un porto da salvare” lanciata dall’associazione dei pescatori, diportisti e cantieri civitanovesi – annunciano il segretario cittadino Guido Frinconi e l’ex consigliere regionale Francesco Micucci – una raccolta firme che punta a sensibilizzare la città e di conseguenza l’amministrazione comunale a respingere con forza la proposta del privato Eurobuilding, che punta a privatizzare il porto civitanovese per almeno 100 anni. Una proposta che va nell’unica direzione della speculazione edilizia a favore del privato e che stravolgerebbe non solo il porto, ma l’intera città. E nessuno si permetta di far passare, come sindaco e privati stanno tentando di fare, il rifiuto di questo progetto come la volontà di una parte “arretrata” della città di non volersi adeguare ai tempi che cambiano, allo sviluppo di Civitanova. La domanda è “cosa ha fatto l’amministrazione Ciarapica in questi 4 anni per lo sviluppo del porto?” L’amministrazione Corvatta aveva lasciato in eredità un accordo già sottoscritto con la Regione e l’università di Camerino per definire i contorni del nuovo piano particolareggiato del porto, di quest’accordo Ciarapica ha fatto carta straccia, senza premunirsi di realizzare una nuova progettazione. Per fare questo non serve l’Eurobuilding con i suoi palazzoni, ma serve un impegno concreto dell’amministrazione finora assente ingiustificata».
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la popolazione non è fatta solo dai portuali e da gruppi di interesse, e i meri interessi economici non possono pesare a prescindere. La strategia di annettere al progetto pezzo per pezzo ogni gruppo di interesse, è stata offerta su un piatto d'argento dal lancio raccolta firme dei portuali....era prevedibile in una campagna di comunicazione con meccanismi premiali.
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“Che cosa ha fatto Ciarapica per il porto in 4 anni? “. E che doveva fare, già impegnatissimo nei fallimentari progetti Strever e Santini con ideona sul trasferimento del polisportivo? Che poi per quest’ultimo saranno gli stessi temi di cui si tratta nell’articolo. Adesso il tempo stringe, pare ci sia rimasto solo il porto e chi gli consiglia di “ investire” lì. E quello tenta di fare. Tutto il suo quinquennio sarà alla fine un insieme di tentatavi andati a male tra cui come non ricordare quello di stappare il governatorato delle Marche ad Acquaroli. Mai proverbio fu più azzeccato per Ciarapica: “ Chi troppo vuole nulla stringe”.
….”è il progetto della città per la città” …. dice Antonelli.
Io ho visto altro.
-Per ora ZERO coinvolgimento dei Cittadini. Grave! Visto che si parla del Progetto nelle sedi istituzionali da tempo, ed ancora prima nelle sedi private, legittimo, ma allora NON è il progetto della città, visto che la città nei vostri uffici tecnici NON c’era. Se il Progetto è della città lo si prepara insieme alla città prima con una sorta di Urbanistica Partecipata, non dopo quando nascono i Comitati dei contrari.
-Per ora tranne Eurobuilding ed Harbours, NON si conoscono gli altri soggetti. Anche qui, tutta questa trasparenza NON la vedo. La città non conosce tutti i soggetti attuatori.
-Per ora niente accesso ai documenti da parte dei Cittadini. Perché non caricate i documenti su un sito? Addirittura mi sembra di ricordare che fossero stati depositati solo in forma cartacea. Siamo nel 2021. Questo vuol dire che chi vuole fare accesso agli atti, oltre a pagare 15 euro se non è Consigliere deve fare centinaia di fotocopie e pagarle, invece di copiare dei semplici files su una chiavetta. Sono stati poi consegnati in formato digitale?
– La città ha bisogno di edifici residenziali e commerciali con, correggetemi se sbaglio, 13 palazzi di cui 4 alti 8 piani, in zona porto, con concessione di 90 anni, cioè scadenza anno 2111, su area demaniale marittima? Siamo sicuri che sia questo l’interesse della città?
– Se anche le categorie dei titolari delle concessioni in zona Porto trovassero un accordo, a Civitanova Marche siamo più di 40.000 abitanti. Siamo sicuri che, anche con l’ipotetico accordo degli Operatori Portuali, l’interesse dei restanti abitanti (38000?-39000?) sia contenuto in questo progetto? Secondo me ad esempio assolutamente NO.