Il rendering del progetto Eurobuilding
«Alla città servono parole di verità e fatti concreti, non gli effetti speciali mostrati allo Shada da Antonelli. Aprire un confronto con la città dopo quattro anni di confronti riservati pare solo un tentativo di porre un riparo alle critiche». Il direttivo del Madiere annuncia battaglia e apre il confronto con gli operatori del porto per contrastare il progetto Eurobuilding. L’associazione commenta la presentazione dell’ipotesi di riqualificazione illustrata da Umberto Antonelli e dai progettisti della società milanese Harbours per la riorganizzazione e edificazione del porto.
Alcuni dei soci de Il Madiere con il presidente Gianni Santori
Un progetto che continua a non piacere alle associazioni del diporto, che a loro avviso snaturerebbe la natura dell’approdo. Ma gli interrogativi e le obiezioni sollevate dalle associazioni sono sia di carattere tecnico che procedurale. In particolare viene considerata del tutto sbagliato l’iter e la comunicazione: il progetto per il porto infatti è uscito nel dibattito pubblico solo grazie ad una mail anonima fatta circolare circa un anno fa e solo oggi è stato illustrato il contenuto di questo progetto edificatorio che prevede oltre alla riorganizzazione del porto a scopo turistico l’edificazione di 13 edifici di cui 4 a 8 piani e gli altri a 3/ 4 piani con lo spostamento di tutti i cantieri a nord dove si trovano attualmente gli chalet Contessa e Veneziano. «La verità è che in Comune è stata presentata un’istanza per l’acquisizione di tutte le concessioni del porto che lascia ben poco spazio alla “tutela dei diritti acquisiti” asserita allo Shada – sostengono i soci de Il madiere – non mancano nemmeno vistose incongruenze tra quanto dichiarato in conferenza stampa e quanto si può desumere dalle carte. Ad esempio è stato affermato che il progetto a regime potrà prevedere fino a 900 posti barca per il diporto quando gli elaborati ne mostrano circa 620, molti meno dei mille previsti dal Piano Regionale dei Porti che si dice di voler attuare, ma anche se i posti barca diventassero veramente 900, dove si metterebbero i tanto sbandierati mega yacht? Altra notizia che contrasta con la realtà è l’affermazione che i cantieristi e diportisti pagheranno, per le concessioni o per i posti barca quanto pagano ora. Mentre nel prospetto “Ricavi di vendita” contenuto nell’istanza si legge invece che sono previsti introiti dai cantieri per 68.272.000 euro e dai posti barca 20.580.000 euro, distanze siderali dai costi attuali. Del resto su questo punto ha avuto modo di esprimersi lo stesso Antonelli nell’incontro avuto con il Madiere lo scorso 28 gennaio quando affermò che i costi dei posti barca sarebbero quadruplicati. In quella occasione ci promise anche una proposta che ci avrebbe senza dubbio convinto ma da allora non si è fatto più vedere. Se queste sono le basi del confronto che i promotori del progetto vogliono aprire, la strada si annuncia subito in salita». L’associazione promette battaglia e nei prossimi giorni inizieranno i confronti e gli incontri con il coordinamento degli operatori del porto e con le cooperative dei pescatori.
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Le Associazioni di Categoria varie che vivono il Porto hanno tutte le ragioni e li ringrazio per l’opposizione che stanno facendo al progetto della Eurobuilding.
Ma la domanda che mi pongo è questa, oltre a loro, tutti gli altri Cittadini cosa intendono fare? Vi sono almeno altri tre aspetti ai quali come Cittadini dovremmo fare molta attenzione. Il primo è un aspetto di “vivibilità” della città, e quindi di densità edilizia, con tutto ciò che ne consegue. Il secondo quello ambientale, legato alle spiagge, alla cementificazione delle coste, al traffico da imbarcazioni di grandi dimensioni ed alle loro emissioni, anche quando sono in sosta internamente al porto. Il terzo aspetto è quello della salvaguardia del demanio e del suo ruolo di proprietà pubblica, cioè di tutti. Alla luce di tutti questi aspetti, veramente da Cittadini di Civitanova Marche possiamo credere che il modello di sviluppo da proporre oggi, nell’anno 2021, sia quello di edificare 13 edifici (di cui 4 ad 8 piani) in riva al mare con concessione di 90 anni del demanio pubblico?
GENTILE JACOPINI. FINALMENTE QUALCUNO CHE ENTRA NEL MERITO! E’ LECITO CHE CHIUNQUE ESPRIMA IDEE/PROGETTI. MA SENZA COSTI PER IL PUBBLICO. MENO LECITO O QUANTOMENO INOPPORTUNO CHE AMMINISTRATORI PUBBLICI NON PRENDANO LE DISTANZE E ORGANI DI INFORMAZIONE ON-LINE ENFATIZZINO TALI IDEE. PER RESTARE NEL PRATICO: AVREBBERO FIDEJUSSIONI ADEGUATE, COSTORO, PER GARANTIRE TUTTO QUELLO CHE RACCONTANO? E SE ANCHE LE AVESSERO, SPETTA ALLA CITTA’ DECIDERE???
Sulla punta del molo sud che ci mettono, un cartello con curva pericolosa a sinistra per chi viene da sud? Il mega yacht di Rockerduck inseguito da Zio Paperone deve arrivare a Porto Potenza per girare ed infilare il porto, mentre l’altro papero miliardario Cuore
segue.. ..dipietra Famedoro, si gode il cruento inseguimento con un cannocchiale dal 35esimo piano del Grand Hotel Scia Rapìk. A San Marone hanno già calcolato che il sole sorgerà con ben sei minuti di ritardo rispetto alla zona portuale dopo la messa in posa di tutte le possibili combinazioni tra palazzi, ville, galoppatoi, central park, sopraelevate, trampolini con villaggi acquatici e un aquarium destinato alla protezione della bavosa, pesce anch’esso in estinzione insieme al vuatto e al pesce ragno e naturalmente i contenitori scatolari di appartamenti per tutti i gusti. Ma come si può pensare che un consiglio comunale, scevro da qualsiasi voglia di tentativo di ammorbidimento possa dare il permesso ad un obbrobrio del genere in riva al mare? Facciamola più facile riportando le semplici annotazioni che estraggo da un commento di qualche giorno fa dove sulla fatidica calata a frotte di miliardari vecchi e nuovi faceva notare l’estensore se i motivi che li possono spingere uno dietro l’altro come una fila ordinata di pericolose e orrende processionarie fosse il fatto che [.. davanti la costa torreggiano centinaia di isole , baie incontaminate , cale e fiordi……MA CHE ROBA E’ ? MA CHI CI CREDE ?…] E infatti chi ci crede!?
Sorvoliamo sulla generica procedura che in in genere a Civitanova si parte generalmente ( più si è vicini al mare e più succede ) con grandi costruzioni, di solito destinati a diventare grandi alberghi, poi si lasciano marcire per anni e alla fine vengono ripresi, restaurati e trasformati in appartamenti o simili. L’ho già scritto , prima al posto del polisportivo e adesso è venuto fuori al porto, vogliono in qualche modo investire però sarebbe logico pensare che poi si vorrebbe rientrare e incamerare non tra diciotto anni ma il più velocemente possibile. E questo progetto così com’è non lo permetterebbe e credo che nessuno effettivamente lo abbia pensato per intero, per lo meno chi investe e non chi illustra. Poi certo, si possono imitare i grandi statisti che non pensano alle prossime elezioni ma alle future generazioni.
Certo che stringendo il rendering e piazzando qualche palazzotto di due, quattro, otto o dieci piani e vendere poi gli appartamenti che seppur orribili appaiono nei montaggi, di certo non migliorerebbero in loco ma si avrebbe la possibilità di lavori veloci, si suppone, e rientro in tempi soddisfacenti di profitto. Non ci vuole molta immaginazione a pensare a che stupendo impatto di non so quante poi effettivamente saranno le costruzioni che dividerebbero il porto da Cristo Re e tutta la parte che allo sguardo toglie.. ciel compreso e al senso di claustrofobia che già a Civitanova non si può non sentire. Secondo me, ripeto, è un producente tentativo di urbanizzazione che darebbe frutti il prima possibile e non fra diciotto anni . Il Madiere e chiunque lavori al porto, non vadano dal sindaco o a perdere tempo altrove ma si presentino nell’aula del consiglio comunale quando e se si discuterà di tutto questo perché è lì che bisogna far valere le proprie opinioni contro quelle di di chi ha interessi diversi e che dopo aver lavorato nell’ombra per anni pensando forse, al momento propizio, vista la posizione assunta dai pianeti, di poter raggiungere quello che effettivamente si sono prefissi trovando anche come partner principale il politico Ciarapica ,per fortuna finora visionario ma alquanto sfortunato come aspirante venditore di Civitanova a chiunque.
…leggo…”salvaguardia del demanio e del suo ruolo di proprietà pubblica, cioè di tutti”!! Ed io che pensavo (anzi ne ero proprio convinto) che esso fosse, ormai da decenni e decenni, di proprietà privata (e anche “di più”)…che strane cose, che sbadato che sono!! gv
@ Giuseppe Vallesi
Intanto la ringrazio per aver scritto la sua opinione, al contrario di chi mette il pollice verso ma NON scrive alcunché, forse non avendo nulla da dire di specifico, o non sapendo argomentare alcunché di specifico, o costituendo una sorta di supporter acritico dell’Attuale Amministrazione.
La anomalia che Lei segnala, credo sia quella delle concessioni che da decenni non vanno all’asta. Mi corregga se sbaglio. Se è così NON credo che il rimedio sia nell’assegnare quelle concessioni che adesso sono di molti, ad un unico concessionario, questo per quanto riguarda il numero dei concessionari. Per quanto riguarda la durata temporale che adesso scade nel 2033, secondo il progetto in questione scadrebbe tra 90 anni, cioè dopo il 2111. Anche sull’uso avrei da obiettare. Le concessioni che ora sono utilizzate (tranne qualche caso) a scopo cantieristico o da supporto all’attività del Porto, verrebbero usate per scopi che nulla hanno a che vedere con il Porto, cioè Movida, Centri Commerciali ed addirittura Civili Abitazioni.
Concludendo, se nella situazione attuale la sua obiezione ha un senso di evidenza, sicuramente il Progetto della Eurobuilding NON è la soluzione, anzi peggiora di molto la situazione da Lei evidenziata, nel numero (da molti ad 1) nei tempi (dal 2033 al 2111), negli usi (da attività da supporto alla Marineria ad attività che nulla hanno a che fare con essa).
La questione – a mio modesto giustizio – e’ anche un’altra….l’amministrazione comunale ” sapeva ” da quattro anni , come dichiarato dai progettisti , ma non ne ha mai fatto cenno…aprendo , quindi , anche un grave problema di trasparenza. Ma se Fratelli d’Italia , pezzo importante dell’Amministrazione Ciarapica , si è schierata con un secco ” no” , si apre pure un problema nella tenuta della giunta.E poi – mi si perdoni – DOVE PRENDONO 180 MILIONI DI EURO ? Chi glieli da’ ? Chi c’è dietro l’operazione ? Di questo , in conferenza stampa , EUROBUILDING e PROGETTISTI , non ne hanno fatto cenno , glissando. Al di la’ del palcoscenico prescelto per la piece teatrale…ove nessuno ha spiegato COME risolvere poi l’impatto su viabilita’ e parcheggi . DIVERSI DA QUELLI PREVISTI PER L’UTENZA NELLA NUOVA DUBAI E FUORI DAL PERIMETRO DELL’INTERVENTO perche’ , per parcheggiare al nuovo porto fantastimilionario , bisognerebbe anche….poterci arrivare!
Egregio signor Iacopini. Ho letto con attenzione il suo commento, che evidenzia anche una risposta al mio, e provo a risponderle. Se la memoria non mi inganna, mi sembra che già decenni e decenni fa ci furono dei progetti per spostare il porto peschereccio e tutte le attività connesse alla foce del fiume Chienti (cosa ritenuta saggia da molti esperti, anche se io esperto non lo sono, nel merito) e quindi riprogettare l’attuale porto con altre destinazioni, perlopiù turistiche, come oggi, del resto, anche se di certo non si tratterebbe di turismo pendolare o di fritto misto e sagre delle “sargicce” varie (e chissà cosa sia meglio o…meno peggio)!! Non se ne fece, poi, a quanto pare, più nulla e chissà per quali “misteriosi” motivi marinareschi, o pirateschi!? Che il progetto dell’Eurobuilding sia, oltre che faraonico, motivo di enorme interesse privato da parte di poche (presumo) parti in causa, è assai probabile, ma che, come ho già commentato, esso sia da cancellare a priori e solo per “tutelare”, accontentare e favorire quei demani “attuali” (che io “ritenevo” privati, ohibò…), che comunque avanzano da decenni e decenni pretese che io considero abbastanza fuori tempo, per non dire assurde, è cosa da ripensare anche questa. Forse, come ho già scritto (e dico forse perché non sta a me di certo affrontare e trattare di queste cose), ci potrebbe essere una via di mezzo, una via o un accordo per giungere a dei buoni risultati anche per il bene della città!? Ai posteri e non solo, ma non ai paccheri, speriamo, l’ardua sentenza Ossequi. gv