L’ingegner Paolo Viola, direttore tecnico della società Harbours e docente al Master di secondo livello alla Federico II di Napoli in “Pianificazione e progettazione sostenibile delle aree portuali”
di Laura Boccanera
«Il nuovo porto sarà un quartiere giardino, quando sono arrivato a Civitanova e l’ho visto per la prima volta ho pensato che fosse uno spreco gigantesco cosi com’è». A parlare è Paolo Viola, ingegnere e docente universitario milanese. E’ lui il professionista ingaggiato dall’imprenditore Umberto Antonelli per il maxi progetto di riqualificazione del “waterfront” civitanovese. Paolo Viola è un’autorità nel suo settore, uomo colto ed elegante, socio di uno studio che da sempre si occupa di portualità e pianificazione strategica. C’è la sua firma dietro i rendering di quello che chiama “quartiere giardino”. Lo abbiamo intercettato oggi pomeriggio a Civitanova, all’hotel Miramare, prima di fare rientro a Milano.
Uno dei rendering: previste quattro torri (le più alte da 8 piani) per alberghi e residence ma anche locali commerciali e spazi verdi
Il progettista difende la sua idea di sviluppo della città dal clamore provocato dall’uscita dei rendering del progetto. Inevitabile chiedergli come vede da esterno e da “tecnico” Civitanova: «quando sono stato contattato due anni fa non conoscevo Civitanova e mi sono interrogato su come mai, pur conoscendo io molto bene l’Italia, non ne avessi mai sentito parlare e perché fosse così poco conosciuta. Mi ha colpito la sua vivacità, si vede che è una cittadina intraprendente, che non sta seduta. E quando ho visto il porto mi è sembrato uno spreco gigantesco perché come capita un po’ ovunque quando le città nascono a ridosso del porto, questo finisce per essere un’attività imprenditoriale importante e diventa il filtro fra la città e il mare e occupa gli spazi più preziosi della città. E i cittadini reclamano il diritto al mare che invece è occupato dal porto».
E quindi qual è la sua idea di sviluppo per il porto di Civitanova?: «Mi ricorda Baltimora, una città piccola con un porto sporco che era il suburbio della città ed è stato liberato ed oggi è una delle prime città degli Stati Uniti. Civitanova ha lo stesso problema: un lungomare nord e uno sud con questa interruzione che rende i due mondi incomunicabili e il centro staccato dal resto. Quando mi sono messo a studiare questa cosa ho capito che sono due i temi centrali: il collegamento dei lungomari per far diventare il passeggio non un momento di passaggio spiacevole, ma il centro della passeggiata a mare. Dall’altra parte tutte queste direttrici che puntano verso il porto a ragnatela devono affacciarsi sul mare senza incontrare edifici o ostacoli e diventare ma mano che ci si avvicina più belle, più ricche. Questo quartiere lo abbiamo concepito come un giardino, pieno di verde e viali. Abbiamo poi pensato di organizzare le attività operative nella nuova darsena a nord che oggi non esiste, liberando le aree più pregiate (dove ora insiste la cantieristica ndr) per case, residence, alberghi e attività commerciali».
Ma come si fa a fare questo in un’area demaniale, con quali strumenti urbanistici? «Con la concessione demaniale marittima, dpr 509/1997». Ma per quanti anni? «Si può chiedere fino a 50 anni, ma anche di durata superiore». Ma al momento le concessioni in quell’area sono state prorogate fino al 2033, come se ne esce con i diritti acquisiti di chi è in quell’area? «non vorrei invadere campi che non sono i miei, ma fra i tempi per mettere a posto il porto e fare la nuova darsena e attrezzare tutta l’area probabilmente arriviamo al 2o33. Prima che si arrivi ad occupare queste aree passeranno diversi anni».
C’è in Italia una città portuale che ha portato avanti e realizzato un progetto come questo? «Quante ne vuole, Loano era un porticciolo con attrezzature modeste ed è diventato il salotto della città e tutti quelli che lavoravano al porto si sono spostati attrezzandosi altrove». E nel porto di Civitanova invece come verranno riorganizzate le attività? «Nella nuova darsena a nord negli spazi ora occupati dai primi due chalet tutto il retro porto sarà occupato dalla cantieristica, il mercato ittico io lo vorrei spostare nel molo martello dove immagino che la pesca possa unirsi alla preparazione di pesce con ristoranti pescheria da consumare sulla banchina, diventando anche un’attrattiva turistica, ma non so se si potrà fare».
Ma invece la parte edificata? I palazzi sono piuttosto alti…« Sa quanto sono alti? Quanto il palazzo di fianco alla Capitaneria. Gli edifici sono 6 o 7 blocchi da 3 piani col piano terra tutto di uso pubblico con dei passaggi che fiancheggiano le tre direttrici principali. L’edificio principale che si affaccia sul mare è un albergo. E’ realizzato a gradoni, comincia con un’altezza massima di 3 o 4 piani e arriva a 8 con una piscina sul tetto. La prima cosa che mi sono preoccupato di fare è creare passeggiate verso il mare attraverso tre percorsi: il primo che in diagonale dal centro taglia l’area dove c’è il mercato ittico e arriva al mare, il prolungamento di Via Duca degli Abruzzi dal piazzale della stazione e che accede naturalmente al porto e che alla fine si allarga e diventa un viale alberato e la stessa cosa avviene davanti alla Chiesa di Cristo Re. E poi ci sono le 4 torri che formano i 3 varchi, ma sono torri sottili e sono al massimo di 8 piani, non 10. In tutti i porti c’è l’intervento del privato, non esiste che l’ente pubblico faccia un porto per gli ormeggi delle barche private». Ora quale sarà il prossimo step? «Non devo dirlo io, ma c’è da capire qual è il bene della collettività: se fare gli interessi di qualche operatore che magari sarà costretto a spostarsi di qualche metro e magari riceverà anche un indennizzo o cambiare il volto di una città facendo arrivare altri affari, altre barche, sviluppare nuovi business e un’altra qualità di turismo, tutti crescono e ne beneficiano».
Alberghi e locali sul porto, Civitanova modello Dubai Progetto da centinaia di milioni
Maxi progetto per il porto «Ne parlino con noi che ci lavoriamo Spostare i cantieri è impensabile»
Mi sembra un progetto ottimistico.... ma farne anche 1/10 .... che spettacolo!!
Un giardino Dubai
Spicceteve a fallo almeno casa tra 2 anni me se valorizza
L'area va recuperata ed i due lungomare collegati, ma senza realizzare altri edifici residenziali. Si dovrebbe permettere al centro storico di riaffacciarsi di nuovo sul mare eliminando anche qualche brutto edificio di troppo!
Tra il DISEGNARE e il FARE. C’è nel mezzo la BUROCRAZIA!!!!!!
Giuseppina Luchetti purtroppo Civitanova diversi anni fa , fu costruito troppo vicino al mare
Era ora!!
Eh va vedere bene c'è un progetto fruibile e nostrano, senza andare a scomodare chi non sa nemmeno contare le fasce dei balconi; https://www.archilovers.com/.../redevelopment-of...
Ieri ve so scritto de fa la rotonda, addè ve dico che prima de tutto, ce staria da tappà du busce pe le strade, perché se ve vène la mènte de facce pure l'aereoportu, a li carrelli de l'apparecchi je se po storce la convergenza co li vraccetti
Sonia Catalini hai perfettamente ragione
Ricordatevi che prima o poi la natura si riprende i suoi spazi, dopo vojia a piagne!!!
Ma pensate a togliere il passaggio a livello sull'adriatica,la rotonda sulla superstrada,il ponte che congiunga zona Einaudi con ex accanto,smaltire il traffico al centro,sistemare le strade colabrodo in tutta la città,valorizzare zone di campagna e città alta,parcheggi,poi si può anche pensare a DUBAI.SVEGLIATEVI ,FATEVI UN GIRO A CIVITANOVA IN AUTO OGNI TANTO.
Adesso già mi immagino nascerà il comitato No a civitanova come Dubai . Tanto e tutto un no...... si vedono i risultati poi...
Io,se fosse io, farìo tutto un lungomare da jo lo stadio finamènde suppiazza de Citanò arda
Tutto per la grandezza di Citanò!!!
Roberto Marinucci No, anzi, il mare arrivava quasi attaccato a dove adesso c’è la chiesa di Cristo Re. È che a Civitanova si pensa troppo a costruire e poco a valorizzare quello che già c’è . Perchè a far costruire ci si guadagna mentre a valorizzare no (almeno per i politici che ragionano sempre e solo a breve termine).
Francesco Schiavoni questo non lo ricordo ,la zona lungo mare nord , sappiamo come la viabilità , in questo ho detto si è costruito troppo vicino.
Roberto Marinucci il lungomare nord per come è stato edificato è uno scempio, ma in giro c’è sicuramente di peggio. La mentalità di allora comunque era la stessa di quella che oggi propone progetti faraonici che poco hanno a che vedere con la realtà attuale. Ripeto, Civitanova sarebbe perfetta se fosse valorizzata senza andare a cercare progetti irrealizzabili. Qualche anno fa ho visto il Porto turistico di Ostia (il porto di Roma, la Capitale) sembrava Kabul. Costruzioni nuove, pontili, vetrine, ristoranti, tutto nel totale degrado.
Sonia Catalini sei un genio
Le parole non hanno più significato
Porto s Giorgio non è Dubai ma è un porto turistico molto più importante del nostro. Civitanova negli ultimi 10 anni ha avuto un grandissimo sviluppo e si è collocata ai primi posti nelle Marche. Un bel porto turistico sarebbe il fiore a l'occhiello. Vediamo la fattibilità e poi giudichiamo, non buttiamo via tutto a priori
Tutto vello, ma li parcheggi?? Come ce rrio a camminà? Volenne????
Ce' chi penza che citano' possa veni' come Dubai ma che je dice la capa
Basta che.....fa un bisognino una rondine e si intasano le fogne e le strade
Tutte speculaziò fatte x l'eleziò.....fate ridere i polli ,quando fa colaziò
A fa dù parcheggi quando ce pensemo , nel 2080?!
Xché non pensate che una situazione del genere porti lavoro x molta gente, il mondo cambia siate alternativi svegliatevi
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La megalomania al potere!
Ma che bontà! Tutti vole vene a citano e pensa a come falla cresce.. Emozionante!
Spero almeno, che non ce stanno a piglia per culoo !!
Ma non era Macerata che doveva sognare in grande con “Steve Jobs”? Me pare che sogna solo Citanò
C’è del vero in quello che dice.Baltimora: Spettrale Città Post-Industriale Semi-Abbandonata.Povertà, criminalità, tossicodipendenza hanno trasformato la città in uno dei luoghi degli Stati Uniti dove il degrado urbano dell’era post-industriale è più evidente. Ho come l’impressione che a Civitanova ci sia un.. non so come chiamarlo..beccaccione, colleone con la j maiuscola, sottoprodotto mentale con l’invidia del pene..pardon del cemento e delle grandi idee che a lui purtroppo non vengono. Ma per il momento lasciamo stare, il caso è ancora aperto. Come state messi a Macerata con le famose piscine? E’ iniziata la costruzione? Se ci fosse qualche ritardo, prego contattare l’ingegnere in articolo, costruisce piscine agli ottavi piani, sarà uno scherzo per lui pianificarla in un un campo de tutuli, fosse anche in discesa. Per la costruzione, beh fate come avete sempre fatto. A proposito di Baltimora, non si può non ricordarla perché vi morì lo scrittore americano Edgard Allan Poe. Padre del genere poliziesco “deduttivo” e quindi zio di Holmes e tanti altri. La causa della sua morte a lungo oggetto di discussione pare sia stata la rabbia, orrenda malattia quasi sempre mortale e trasmessa da animali infetti. Naturalmente non va confusa con la più risibile “rabbia” di chi fa del tutto e poi viene bocciato e vede il suo ex amico ora acerrimo nemico soffiargli il posto semplicemente perché il popolo lo ha preferito con le sue indicazioni ad X.
https://www.vanillamagazine.it/baltimora-spettrale-citta-post-industriale-semi-abbandonata/
Ma pensate piuttosto a chiudere le buche sul fondo stradale e maggiori parcheggi GRATUITI !!!