Il progetto di riqualificazione visto da nord verso la nuova darsena
Il nuovo porto polarizza la politica fra favorevoli e possibilisti e contrari. E’ il caso di Nicola Lelli di Futuro in comune lista civica di opposizione che vede nell’operazione una speculazione edilizia anacronistica e chi come invece il consigliere comunale di Forza Italia Giuseppe Baioni un’opportunità da cogliere.
Il geometra Nicola Lelli Futuro in comune
I COMMENTI – «La riqualificazione viene ipotizzata svendendo l’anima marinara della città – afferma Nicola Lelli – che viene relegata al molo martello mentre la cantieristica addirittura cacciata. Questa riqualificazione è composta da ulteriore commerciale, di cui la città non ha bisogno e soprattutto tanto residenziale inutile viste le attuali esigenze abitative. Perché dovremmo perdere la storia marinara del porto, quando il diportismo può essere valorizzato comunque affiancando le attività di pesca senza “vendere l’anima al diavolo” della speculazione edilizia?». Lelli contesta poi una serie di aspetti tecnici legati alla normativa per le costruzioni in area demaniale: «Nel leggere l’articolo dell’ingegnere Viola mai frase fu più azzeccata “Oh Frà che se sa li milanesi” (epigrafe vernacolare di un aneddoto civitanovese che si trova sulla punta del molo nord). Il progettista non spiega come riesce a coniugare il Dpr 509/97 che interessa esclusivamente la nautica da Diporto e le strutture ad esse ammesse con le nuove costruzioni abitative, parla di durata delle concessioni fino al 2033 affermando che è il tempo necessario per predisporre il tutto, dando come scontato che la sua cordata divenga concessionaria demaniale, dimentica i dettami della norma europea che dice che al termine della durata della concessione la stessa deve essere messa all’asta, tramite bando europeo. Nel proporre o spostamento della cantieristica nella nuova darsena che fine faranno due chalet che fanno parte della storia di Civitanova?»
Giuseppe Baioni Forza Italia
Di avviso completamente diverso Giuseppe Baioni di Forza Italia: «ho approfondito l’eventuale progetto che andrebbe a cambiare completamente la geografia e l’assetto economico e turistico della nostra città – afferma Baioni – un rendering fatto uscire, diffuso in modo anonimo, piratesco, perché non se ne conosce l’autore e, infine, troppe dichiarazioni discordanti e come sempre ostili a ‘prescindere’ a qualsiasi idea di cambiamento, di miglioramento di sviluppo. E’ secondo me, meritevole che imprenditori locali possano investire sulla nostra città, tanto più se nel riassetto urbanistico vengono chiamate illustre personalità del mondo dell’urbanistica proprio nel settore portuale. L’intervista rilasciata dal progettista a Cronache Maceratesi mi sembra sia calibrata e dia una visione di futuro alla nostra città. Per primo perché si parla di verde, poi perché si tengono in mente tre direttrici che dovrebbero tutte dirigersi verso il porto creando spazio, interconnessione con il centro-città e ampia visuale sul mare. Infine, ci siamo chiesti, al di là degli interventi certamente prioritari della messa in sicurezza del porto che però spettano al pubblico, quanta manovalanza, quanto benessere porterebbe in termini di occupazione un’opera come questa? Civitanova come ha ben detto il professor Viola, che non conosco, è una città intraprendente che non sta seduta. Questa è la definizione da cui dobbiamo partire tutti che noi, società civile, politica, imprenditoria diffusa, dobbiamo iniziare a percorrere finalmente una strada virtuosa per il bene di tutti noi. E se c’è qualcosa che, magari, nel progetto non convince, direi che se ne possa discutere insieme nessuno escluso. Ma dire di “no”, come sempre accade in Italia rimanendo al palo rispetto a tutti gli altri paesi civilizzati e industrializzati, mi sembra ormai un’idea anacronistica e superata. Auspico, come rappresentante di Forza Italia di Civitanova e come consigliere comunale che vengano discussioni progetti da parte di tutti, ma che si realizzino anche. Questo non è più tempo dei no né dell’attendismo. E’ tempo di rimboccarsi le maniche e guardare avanti».
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Trattasi chiaramente di enorme speculazione edilizia in area demaniale. Incredibile che qualcuno abbia ancora questo come modello di sviluppo, sia per la totale obsolescenza di questa visione di futuro, sia per la chiara natura predatoria dei privati verso aree del demanio marittimo, cioè pubbliche, cioè di tutti.
Una grande fetta degli Atti e delle Proposte di questa Amministrazione di Centro-Destra è andata e continua ad andare nella direzione di enormi vantaggi per il Privato contro un vantaggio quasi nullo o addirittura uno svantaggio per il Pubblico. Alcuni chiari esempi sono la Cessione di Villa Eugenia, la Rotatoria Provvisoria raccordo SS16-SS77,la proposta del Park Interrato Strever, la variante Ex Santini. Più altri provvedimenti.
E qui, colgo ancora l’occasione per ringraziare coloro i quali, sebbene in maggioranza, hanno usato il proprio ruolo ed il proprio voto per bloccare il Park Strever, e la Variante Ex-Santini. Dimostrando così, in queste occasioni, autonomia di pensiero e la volontà di fare il bene della città.
E’ chiaro che comunque non si può andare avanti così.
Arrivati a questo punto, propongo ai miei concittadini, come fatto per il Park Interrato Strever e per la Variante Santini di iniziare a muoverci da Cittadini consapevoli ed apolitici, ed iniziare anche formando Comitati a raccogliere firme e produrre documenti. Questi ultimi da inviare anche a qualche Ente di controllo.
Oltre a ciò vorrei sottolineare come questa Amministrazione è dal primo giorno che fa le cose senza il minimo coinvolgimento della Cittadinanza. Anche su questioni di enorme importanza, i cittadini vengono a conoscenza dei fatti solo tramite Consiglieri di Minoranza, o per sentito dire.
Semplicemente inaccettabile!
salviamo le pontecane, no al rifacimento portuale
Visto che al 90% il progetto resterà sulla carta (o sarà fortissimamente ridimenzionato) al momento serve solo per dare un argomento di discussione alla città, e nulla più.
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Cioè al momento PRESUMIBILMENTE l’unico che ci guadagna, in tutta questa storia, è il progettista (visibilità? parcella?)
Anche la Regione dovrebbe legittimamente dire la sua, visto che sue sono le competenze in tema di coste.
“Il Predatore dalle ali spezzate “è un uccello simile al pollo che cerca sempre di volare ma più di tanto non si alza. Anzi più calcola una distanza maggiore e più precipita vicino suscitando risolini neanche tanto nascosti, anzi vere e proprie aberranti e sguaiate risate che gli fanno direttamente in faccia.. pardon, in becco. Sognatore che spera sempre di arricchirsi sulle spalle degli altri, venderebbe tutto ciò che non gli appartiene e chissà anche quello che crede suo per grazia faraonica visto che in genere crede di essere in cima alla Piramide. Ma è semplicemente sufficiente che ci sia la possibilità di artigliarci sopra o deve dimostrarsi che il tempo è denaro e che bisogna usare quello che ti viene messo a disposizione per tentar del tutto affinché alla scadenza ti rimanga abbastanza per vivere o sopravvivere. Di solito è più probabile che finisca impallinato da altri predatori anche di tipo diverso tipo Condor o Avvoltoi e con il passar del tempo ,il becco oramai logoro e pesante finisce con lo strusciare per terra con le ali spiumate e sporche a suggere i rigurgiti degli altri che prima lo hanno sopportato o supportato e poi cercato di farlo volare lontano con spinte a forte pressione nella parte posteriore, secche ed efficaci. Finto tonto, quando annusa l’aria che si riempie di follie, cerca comunque di ricavarne qualcosa anche fosse semplice visibilità, meglio se grottesca e che susciti tanta di quella ilarità da far pensare se non sia per lui il caso di cambiarsi nome e chiamarsi “ Predatore di abbindoli “. Non ne perde uno, a volte persino capace di scambiare un semplice meccanico per un ricchissimo sceicco che fa correre i suoi cavalli a Longchamp o ad Ascot. Generalmente si crede furbo e pensa di soddisfare i “ piccoli “ nutrendoli a fatica con quel becco ricurvo traboccando nei loro beccucci. Poi anche questi crescono e si sa come va a finire.