«Porto, con il progetto Eurobuilding
nessun rischio di perdere le concessioni»

CIVITANOVA - La società che ha proposto la maxi riqualificazione, per conto dell'architetto Andrea Silipo, si aspetta «che il Comune, come gli altri interessati, motivino le loro posizioni, anche negative», si dice pronta a collaborare nuovamente con Unicam e lancia un messaggio agli operatori: «Offriamo la possibilità ai concessionari di continuare l’attività sull’area portuale»

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La planimetria del progetto Eurobuilding

 

«Eurobuilding sarà ben lieta di prendere in considerazione osservazioni, critiche e suggerimenti da parte dell’Università di Camerino, in sede di osservazioni, riprendendo un dialogo che all’inizio della progettazione è stato fruttuoso». La società che ha proposto a Civitanova il mega progetto di riqualificazione del porto fa sapere di essere più che lieta di valutare le proposte dell’ateneo camerte, con il quale collabora. Anzitutto Eurobuilding «si aspetta che il Comune, come gli altri interessati, motivino le loro posizioni, anche negative, ma sempre relative a singoli aspetti della richiesta di concessione» fa sapere la società per conto dell’architetto Andrea Silipo che si occupa del piano economico e finanziario all’interno del pool di esperti che ha studiato al progetto.

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Andrea Silipo

Silipo che è stato anche assessore al Comune di Narni, lanciandolo come nuova destinazione turistica. «Tutte le richieste di modifica saranno esaminate – aggiunge il professionista – e, ove possibile, di concerto con i richiedenti, saranno studiate soluzioni alternative». Silipo fa sapere che «lo studio universitario ha permesso l’esatta e circostanziata conoscenza delle concessioni portuali in essere, alcune di fatto decadute per morosità prolungate. Abbiamo anche potuto capire che lo studio si concludeva “sul più bello” perché indicava diverse alternative di riqualificazione dell’area portuale, rinviando al Comune la scelta cruciale. Scelta che non c’è stata. D’altronde – continua Silipo – sia i redattori dello studio sia il Comune, non possono non essere consapevoli che scegliere una soluzione significa anche ottenere il consenso di uno o più investitori pronti ad investire per realizzare le opere e per gestire adeguatamente il porto. Gestione oggi quasi totalmente assente, anche perché non ci sono posti barca e servizi per chi volesse attraccare o sostare durante una crociera». Allo stato delle cose, se dovesse passare il progetto Eurobuilding, secondo il professionista «svanirebbe il rischio, per gli operatori del porto di perdere le concessioni demaniali. A ottobre, infatti, è fissata una sentenza definitiva del Consiglio di Stato ed è assai probabile che si dichiarerà l’illegittimità della proroga delle concessioni al 2033 attuata nel 2018 dal primo governo Conte. Si dà il caso che la Commissione europea – aggiunge – abbia posto come condizione imprescindibile la riforma della norma che proroga al 2033 le concessioni per l’ottenimento del contributo del piano nazionale di ripresa e resilienza. Di conseguenza se passa il progetto sul porto di Eurobuilding ci sarà un concessionario e tante subconcessioni per tutti gli operatori che insistono sul porto e, se vorranno, potranno mantenere la loro attività senza rischiare la concessione fra un anno, magari. Per questa ragione gli operatori del porto dovrebbero avere interesse a unirsi sotto l’ombrello di una nuova concessione, come quella che verrebbe rilasciata con la procedura Eurobuilding, che sarebbe perfettamente in linea con il Pnrr. Offriamo la possibilità ai concessionari di riacquisire i diritti di concessione – conclude Silipo – questo a garanzia per tutti di continuare l’attività sull’area portuale».



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