Nella foto sotto il rendering del maxi progetto. Sopra da sinistra Nazzareno Emili, Giuseppe Emili, Primo Recchioni e Pino Beruschi
di Laura Boccanera
«Il progetto del porto è fuori luogo e non rispetta il valore della civiltà marinara che è stata il fondamento della città e taglia fuori il borgo marinaro, serbatoio della civiltà civitanovese». Se il nuovo maxi progetto del porto, con i suoi grattacieli e 9 piani per qualcuno è il futuro (tra i favorevoli alcuni commercianti e ristoratori)
Primo Recchioni
Primo Recchioni, storico della marineria e imprenditore del settore ittico richiama tutti ad una riflessione sul passato. E’ da lì che trae fondamento per affermare che la nuova ipotesi di riqualificazione ed edificazione a due passi dalla banchina non è adatto a Civitanova. «Solo chi non la conosce davvero può dare vita a quella cosa che abbiamo visto. Da uomo che ama questa città e da famiglia legata al mare da oltre un secolo dico che è una follia». Primo Recchioni è titolare assieme alla sua famiglia dell’omonimo ingrosso di pesce che si trova proprio lungo la direttrice che collega la stazione al porto. Dal progetto dell’imprenditore Umberto Antonelli alla sua destra e alla sua sinistra dovrebbero sorgere due delle torri da 8-9 piani. «Io questo progetto non l’ho visto, ne ho sentito parlare e ne ho letto vedendo le immagini. Sono troppo innamorato di questa città per vederla gestita così. Questo progetto non rispetta la tradizione -racconta a Cronache Maceratesi – Il porto e il borgo marinaro è sorto su volontà della marineria che ha combattuto per la realizzazione del porto rifugio. Si chiama porto rifugio proprio perché doveva essere rifugio per le imbarcazioni da pesca, non ospitare gli yacht di Dubai. Luigi Gasparroni che fu tra coloro che combatterono per la sua edificazione lo volle al centro della città. Questa ipotesi progettuale taglia fuori tutto il borgo marinaro, lo snatura, senza la storia non si edifica il futuro. Si parla di turismo, ma di quale turismo vogliamo parlare? Non ci si prenda in giro, il porto di Civitanova non è turistico, all’interno delle concessioni ci sono 250 dipendenti per un fatturato complessivo di 50 milioni di euro». Recchioni poi affronta anche l’aspetto tecnico: «ci dovranno spiegare come pensano di costruire grattacieli quando noi non possiamo neanche realizzare un bagno per i dipendenti perché non c’è un piano particolareggiato del porto».
Nazzareno Emili
Assieme a Recchioni anche Nazzareno Emili, proprietario di un’officina meccanica in via Da Vinci specializzata nel comparto elettrico per le imbarcazioni: «Così si smembra un indotto con una serie di piccole attività tutte legate al mare e alle sue caratteristiche – afferma – non è possibile spostare tutti a ovest della nuova darsena, in questo modo si condannano alla chiusura decine di attività e si mette in mezzo alla strada dipendenti e famiglie». Se in città il dibattito attorno al porto ha incontrato dei possibilisti, la marineria invece è compatta a bocciare in toto il progetto. Nei prossimi giorni Antonelli ha chiesto di incontrare anche i referenti delle cooperative di pesca, ma al momento la posizione dei diretti interessati è di chiusura. «Di tutto questo progetto faraonico allo stato attuale non c’è nulla – commenta Pino Beruschi, consigliere comunale di maggioranza (Fdi) ma soprattutto esponente della Cogevo consorzio dei vongolari – è eccessivo per Civitanova e non si può fare. Bisognerebbe cambiare le leggi dello Stato. Bisogna chiamare le cose col loro nome e questa è speculazione, stanno facendo solo gli interessi propri, altro che futuro dei nostri figli».
Giuseppe Emili Casa del pescatore
Contrario anche Giuseppe Emili presidente della cooperativa “Casa del pescatore”: «Antonelli ci ha chiesto un incontro che avverrà i primi di marzo, ma la nostra posizione è come quella di Francesco Caldaroni». L’assessore al commercio e alla pesca della giunta Ciarapica ed esponente di Marinerie d’Italia è stato infatti fin da subito critico nei confronti del progetto tacciando di “fantascienza” ogni dibattito e commentando lapidario: “non si farà mai”. Sulla stessa linea anche il collega Emili: «siamo contrari. La priorità è la messa in sicurezza del porto, i sogni lasciamoli altrove. L’idea poi del mercato ittico sul molo martello, rendendo l’attività della pesca quasi un orpello folkloristico è fantascienza. Qualcuno poi seriamente ci dovrebbe spiegare come pensano di farlo, andassero a proporlo a Porto Potenza. Ad Ancona hanno fatto la Marina Dorica per il diporto, lascino in pace chi ci lavora, questo è un porto peschereccio e commerciale».
Dalla parte dei pescatori anche le opinioni di alcuni gruppi politici come Dipende da noi che definisce l’idea politica e il progetto sulla città come “spot”: «il modello di sviluppo deve passare attraverso la partecipazione dei cittadini e non con idee spot di questo o quel progettista – sostiene in una nota la lista del filosofo Roberto Mancini – occorre avere soprattutto un progetto complessivo per lo sviluppo della città, che passi attraverso la creazione delle aree di parcheggio periferiche che da sempre mancano, dallo sviluppo di un piano di mobilità multimodale leggera e pesante rispettoso dell’ambiente, dalla riqualificazione delle zone periferiche, dalla creazione di luoghi di socializzazione. Proporre ai cittadini di volta in volta progetti su singole porzioni di città, pensiamo sia come prenderli in giro, se si perde la visione complessiva». Dà una lettura politica Giovanni Corallini ex consigliere comunale che scalda i motori in vista delle elezioni del 2022: «si tratta solo di un anticipo della propaganda elettorale in vista delle prossime elezioni – scrive in un comunicato – chiacchiere elettorali per far vedere che ci aspettano grandi cose. In questi 4 anni non si è vista l’impronta data dal sindaco, Ciarapica ha fatto meno di un commissario prefettizio. Far crescere la città è il frutto di una programmazione politica, non accettare supinamente quello che propone il primo imprenditore che arriva. Dal villaggio allo stadio al parcheggio sotterraneo solo idee strampalate e fumose».
io penso che invece sia il contrario,grazie alla professionalità dei cantieri si possa aprire una grande opportunità di lavoro,la pesca causa l'intensita' ed inquinamento andra' a finire e saremo pronti per altre sfide,saluti.
Ma che è tutto sto cemento???? ...
Sono sconcertato nel leggere certe affermazioni. L'età della pietra non è finita per mancanza di pietre. "Lasciamo stare i sogni"... come soffocare e far morire un territorio...
Andrea Forte in Italia ci sarebbe da far finire l'era del magna magna e della speculazione. Anche quella non finirà perché finiscono i soldi ma forse finirà quando verrà ripristinata la pena capitale per i "grandi ladri" come ha fatto duterte nelle Filippine
Mirko Boccanera quindi nel frattempo non sviluppiamo il paese? Rimaniamo al porto per le barche a vela anni 1600? Mi sembra leggermente sbilanciato...
Ma non scherziamo ! Ancora cemento , ecomostri e porcherie varie che poi causano danni immensi ad ogni pioggia , deviano le acque e fanno spendere milioni e milioni ?
Da leggere campagna elettorale gratuita, travestita da varie interviste. Come si diceva, l'importante è che se ne parli.
Va rimesso a posto
Italia: paese dove strade, ponti, scuole e molto altro cade a pezzi e questi "signorotti" si appropriano di spazi pubblici con soldi pubblici per poi farli diventare privati. Fossi un papa io vi mandavo in miniera in mezzo al deserto qui in Australia, dove vivo attualmente, con pala, piccone e carriola 12 ore al giorno sotto il sole.
Se non realizzate anche un aeroporto io per protesta non verrò più
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..vedete, il vero paradosso, non è Civitanova Dubai, Dubai Civitanova, o Baltimora che sia, il vero paradosso è “Citanò” come Dubai, il problema maggiore è tutto lì!! gv
PER FAVORE! PARLIAMO DI COSE SERIE. LA ROTONDA SS.77 E IL SOTTOPASSO SS.16. ECCO: SE QUESTA AMMINISTRAZIONE DIMOSTRERA’ DI ESSERE CAPACE DI REALIZZARE QUESTE DUE OPERE ALLORA POTREMO PARLARE DI ALTRO…
Signor Raffaeli, il sottopasso è dannoso per la città nello stesso modo del mega progetto di Antonelli, uno riguarda il mare , l’ altro lo smembramento di un quartiere .In ambo le parti ci vogliono progetti seri, rispettosi, utili , fattibili.
Si sta giocando a chi la spara più grossa….
Questo sindaco vuole lasciare il segno. A dir del vero voleva lasciare anche Civitanova, non gli è riuscito ed eccolo qua. In procinto di abbandonare per sempre qualsiasi carica politica, almeno a Civitanova, del resto cosa che voleva già fare, non vorrebbe essere ricordato solo per la vendita di Villa Eugenia, in solitaria o per aver spostato un campetto di basket perché il rimbalzare della palla fastidiava un suo amico dando così in ambedue i casi prova della sua potenza. Poi stop, gas finito..pallone sgonfiato. Nemo profeta né qui né altrove, assolutamente inconsistente nel consiglio comunale ecc. ecc. ecc. dove però può contare sull’amicizia va e viene di noto esponente in grave declino anche lui che dopo anni di messe in scena verosimili, di attacchi ad ex assessore al turismo ( tante volte sfuggisse la sua identità all’attenzione di chi potrebbe leggere) sta mostrando tutti i suoi “veri “volti ma insieme ai suoi nuovi amici di Forza Italia ( del sindaco ) faranno tutti un bel gruppo ed avranno un su cesso clamoroso alle prossime elezioni. Termino fugacemente, c’è un bel sole come quello che questo orrore che ricorda qualsiasi degradata periferia metropolitana, oscurerebbe, ah beh agli ultimi piani ci sono le piscine … come quelle di Fontescodella e tutti vedendolo diranno: Aho, ma lo sai chi lo ha voluto? Che cosa? Ma non vedi niente? No vedo solo quel signore che aspetta sempre il treno per Ancona e la corda che tiene la valigia di puro cartone si sta logorando”.
Ps e fuori discorso. Non dimentichiamo che lui partì con l’idea di non fare il sottopasso ecc. cambiò idea, ricambio idea ma visto che sono in molti a volere il bucone e che non ha mai cercato di trasformare il trenino in metropolitana di superfice e togliere le sbarre, poco prima delle elezioni scommetterei che” una mattina, ho bella ciao, ho trovato lo scavator”.
Signora Agostineli, rispetto il suo pensiero. Tuttavia le faccio notare che lungo l’Adriatico (es. S.Benedetto T.) sono stati realizzati sottopassi di alcun impatto. Il quartiere cui si riferisce in effetti ne sono TRE (ferrovia+ss.16=SAN MARONE+RISORGIMENTO+EX CECCHETTI). POTREMMO QUI DIRE LO STESSO PER LA ROTONDA A FINE SS.77 ED I NUOVI SCENARI CHE PORTEREBBE. ALTRO CHE VIA FONTANELLA (dove molti civitanovesi andavano a prendere l’acqua!!). E CI SONO PURE I SOLDI CHE SE NON FACCIAMO LI PERDIAMO!!!.. E ALLORA TORNIAMO AL MIO COMMENTO. QUESTA AMMINISTRAZIONE NON E’ ADEGUATA A REALIZZARE NULLA DI TUTTO CIO’. E LE ELEZIONI SONO PROSSIME! ALLORA VEDIAMO DI RIPARARE QUALCHE BUCA E TENERE APERTI I GABINETTI PUBBLICI! TROPPO? DOMENICA SCORSA DOPO LE 18 NON POTEVI FARE PIPI’ PERCHE’ I BAR CHIUSI. .. E PER FORTUNA CHE IL BUON SAURO HA MEMORIA LUNGA.