Porto, appello ai consiglieri:
«I nodi sulla privatizzazione dell’area
non sono stati ancora sciolti»

CIVITANOVA - Questa sera il voto sulla mozione per dire no al progetto Eurobuilding. I portuali chiedono chiarezza e di mettere fine all'ipotesi di privatizzazione novantennale del demanio: «Facciamo appello al senso di responsabilità, chi è contrario lo dica»

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Gli avvocati Emanuela Anconetani e Andrea Netti sul tavolo con Andrea Cittadini in rappresentanza del comitato

 

Appello ai consiglieri comunali dal mondo del porto: «il consiglio tenga conto della posizione della città espressa da oltre 4mila firme in pochi giorni, chi è contrario lo dica chiaramente e metta fine al progetto Eurobuilding».

Una lettera pubblica che è quasi un ultimatum quella che il comitato ha inviato ai consiglieri comunali chiedendo che la politica si esprima senza giochetti sul futuro dell’area portuale mettendo in chiaro che la volontà non sia quella di una privatizzazione a 90 anni dell’area portuale. In un’istanza inviata ai consiglieri che questa sera sono chiamati a discutere in assise del progetto e a votare la mozione dell’opposizione i portuali esprimono dubbi sulla posizione dell’amministrazione comunale che «sembrerebbe non sciogliere i nodi dell’intervento di sostanziale privatizzazione novantennale dell’area portuale proposto da Eurobuilding. Ciò in quanto la Giunta – scrivono i parlamentari – pare limitarsi a rilanciare l’indicazione di riqualificazione e rigenerazione urbanistica dell’area portuale sulla base dello studio realizzato dall’Università di Camerino, citato anche dalla predetta Eurobuilding tramite i propri professionisti. A fronte di quanto sopra, gli operatori del porto, rappresentati dal Comitato “Il Porto di Civitanova”, confortati dal prestigioso successo dell’iniziativa che, in pochi giorni, ha visto oltre 4mila cittadini aderire alla propria posizione, invitano tutti i consiglieri comunali ad esprimere chiaramente e definitivamente la loro posizione contraria in ordine all’intervento proposto da Eurobuilding, tenendo anche conto della volontà che la città ha espresso e di cui essi devono essere responsabili e garanti. Il progetto Eurobuilding, protocollato con istanza avanzata al Comune appare finalizzato ad una massiva trasformazione urbanistica di natura turistico-residenziale dell’area portuale che lede gli interessi e i diritti non solo degli operatori e delle associazioni che vi operano, ma anche dell’intera città, atteso l’inaccettabile stravolgimento delle caratteristiche storiche, ambientali ed economiche che da sempre hanno caratterizzato l’anima dell’area portuale rappresentativa della città, le cui conseguenze appaiono devastanti. Pertanto, gli operatori del porto confidano nella sensibilità e senso di responsabilità di tutti i consiglieri comunali ed auspicano che la decisione dagli stessi assunta non li danneggi e preservi i diritti dei concessionari a tutela delle imprese famigliari che ivi da anni operano nonché dell’intera città».

 

 

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