Maxi progetto per il porto
«Ne parlino con noi che ci lavoriamo
Spostare i cantieri è impensabile»

CIVITANOVA - Dai diportisti agli imprenditori della cantieristica si chiede trasparenza. Andrea Cittadini (Cys): «Ufficialmente nessuno è venuto a illustrarci il progetto, speriamo di capirci qualcosa dopo l'incontro con Antonelli». Gianni Santori (Il Madiere): «Siamo gelosi delle nostre concessioni, questo non significa che non siamo aperti a discuterne, ma vogliamo vederci chiaro»

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Il porto di Civitanova visto da nord

di Laura Boccanera

In porto non si parla d’altro. Il super progetto per la riqualificazione dell’area portuale con alberghi di lusso, yacht e locali ha allarmato non poco gli operatori portuali. Si tratta di diportisti, cantieri, pescatori. Tutti coloro che nel porto vivono per lavoro o per svago.

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Gianni Santori de Il Madiere

E ora tutti vogliono saperne di più dopo che qualcuno ha diffuso ai media i rendering del progetto su carta intestata della Eurobuilding, la società di Umberto Antonelli che è a capo della cordata di imprenditori che vorrebbero investire fronte mare. Ma sul cosa e sul come ancora è nebbia fitta. «Di fatto non c’è proprio nulla di concreto – commenta Gianni Santori de Il Madiere a nome di tutte le associazioni del diporto associate e dei moletti – era da circa un mese che queste immagini giravano tra noi e che si parlava di questo progetto, ma tutto sotto traccia e mai alla luce del sole. Noi vorremmo sapere che fine fa il diporto, da quei rendering non si vede. Siamo ovviamente gelosi delle nostre concessioni, questo non significa che non siamo aperti a discuterne, ma vogliamo vederci chiaro. E in particolare non vogliamo che tutto questo offuschi o si mischi con la messa in sicurezza del porto che è ben altra cosa. In Regione del ‘progetto Dubai’ non se n’è mai parlato». Preoccupata anche tutta la cantieristica e oggi è in programma un incontro fra Andrea Cittadini del Civitanova Yacht service e Umberto Antonelli al quale dovrebbe partecipare anche il sindaco. «Non è una questione di ci piace o non ci piace – spiega l’imprenditore – ufficialmente nessuno è venuto a illustrarci il progetto e stiamo cercando di capirci qualcosa prima di dare un giudizio».

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Andrea Cittadini titolare del cantiere CYS

Andrea Cittadini fa parte di quel gruppo di imprenditori che ha cercato di sviluppare la cantieristica attirando le imbarcazioni di lusso (si ricorderà la storia dello yacht Alalya e di altre grosse imbarcazioni) per il rimessaggio. Un progetto che dopo alcune frizioni è “andato in porto” ricavando 5 posti per yacht di grosse dimensioni. «Anche lì dopo la bagarre iniziale si è riusciti a conciliare le esigenze di tutti – spiega Cittadini – con questi render non so se l’idea si può portare avanti oppure no. Sono 10 anni che vanno in giro progetti sul porto e da circa 15 giorni non si parla d’altro. Chiaramente siamo preoccupati. Portare fuori dal porto i cantieri è impensabile, basti pensare che trasferire da qui alla zona industriale come trasporto straordinario barche con alberi di 30 metri comporta un costo di 30mila euro all’andata e 30mila euro al ritorno. Nessun proprietario spenderebbe tanto solo per il trasporto. Inoltre se ci dessero un piano regolatore anche noi potremmo investire nel porto. Non dico che Antonelli non ha diritto di proporre qualcosa, va benissimo, ma deve parlarne anche con chi nel porto vive e lavora».

Nel frattempo alcuni esponenti politici cittadini (per ora solo di opposizione) hanno commentato sui social: «abbiamo delle emergenze urbanistiche da risolvere e questi pensano a Dubai – commenta il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Stefano Mei – la zona Ceccotti non ha uno straccio di progetto, zero interventi a Civitanova Alta, borgo marinaro, lungomare nord, Varco sul mare zero proposte. In 4 anni l’amministrazione non è riuscita a mettere mano e risolvere nessuna emergenza urbanistica ma pensa a Dubai». Sull’argomento interviene anche Cristiana Cecchetti, ex assessore comunale che associa il progetto di oggi a quello di 10 anni fa relativo al cavalcavia alla fine della superstrada: «quando arriva il momento di preparare la campagna elettorale partono i rendering faraonici, avveniristici – scrive – lo fece Mobili con il viadotto “stile Calatrava”, lo ha fatto Ciarapica prima con il progetto allo stadio e ora con “Dubai”. Peccato che non si facciano i conti con la normativa edilizia che regola gli spazi demaniali e si rimanga sul vago, compresa la compatibilità ambientale». Infine l’ex consigliere regionale Francesco Micucci: «dopo 4 anni di assoluto silenzio – commenta Micucci –  il Bell’addormentato Ciarapica si sveglia dal sonno e nel giro di pochi mesi vorrebbe mettere mano al cuore pulsante della citta: porto e varco sul mare. Finalmente, bene! Ma una operazione del genere, che andrà a stravolgere la città e a muovere decine e decine di milioni di euro non merita un coinvolgimento ed una partecipazione profonda della città? Ed invece su tutta l’operazione regna un alone di mistero, rendering tenuti nascosti, progetti misteriosi, consiglio comunale tenuto all’oscuro di tutto, perfino le associazioni di categoria lamentano l’assoluta mancanza di informazione».

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Alberghi e locali sul porto, Civitanova modello Dubai Progetto da centinaia di milioni



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