Gianni Santori – Il Madiere
«Riteniamo che la prossima legislatura possa essere quella in cui si realizzano gli interventi attesi da molti anni ma per conseguire questo obiettivo è necessario che tutte le forze politiche ed i futuri candidati sindaci espongano chiaramente nei propri programmi le loro intenzioni. Per quanto ci riguarda continueremo il confronto già avviato con le forze politiche della città e parteciperemo con convinzione alla discussione che il Comune ha deciso di aprire nel prossimo mese di settembre». Si è riunito oggi il direttivo dell’associazione il Madiere, per l’occasione allargato ai sette presidenti delle associazioni socie, per valutare l’esito della campagna di raccolta firme promossa insieme ai pescatori e agli operatori portuali per bloccare il progetto Eurobuilding e per un esame della delibera di giunta del 20 luglio riguardante la riqualificazione del porto, quella che di fatto ha segnato un cambio di passo dell’amministrazione rispetto al restyling proposto da Antonelli e soci. Sul primo aspetto è stata espressa soddisfazione per il successo straordinario della petizione, che ha visto l’adesione di oltre 4300 firmatari, a cui i club nautici civitanovesi hanno dato un contributo determinante. Il direttivo ritiene che «l’espressione democratica di tanti cittadini ed amanti del nostro porto abbia contribuito in maniera decisiva ad una accelerazione del dibattito politico civitanovese che è passato dalle pagine dei giornali ad atti rilevanti sul piano amministrativo che, condivisibili o meno, costituiscono un elemento concreto di valutazione e confronto che fino ad oggi è mancato. Se la decisione assunta dalla Giunta Comunale civitanovese con la delibera del 20 luglio sia stata una inversione di rotta o meno – continua il Madiere – lo lasciamo giudicare ai cittadini che con tanta passione hanno discusso in queste settimane». Nel merito delle decisioni della giunta il direttivo ed i presidenti delle sette associazioni socie esprimono una valutazione articolata, positiva per alcuni aspetti mentre per altri rimangono riserve che solo l’annunciato confronto si incaricherà di chiarire.
Nella foto da sinistra Marino Bigoni, Giuseppe Micucci, Gianni Santori e Andrea Cittadini, promotori della raccolta firme
«Certamente positiva – dicono – è la decisione di garantire “a tutti i concessionari i diritti in essere”; rimanere concessionari di aree demaniali all’interno di un processo di rigenerazione del nostro porto è la richiesta che il diporto civitanovese ha ribadito in ogni occasione e anche la condizione per conseguire quel largo consenso più volte richiamato. Altrettanto positiva è la decisione “di affermare il ruolo centrale dell’Amministrazione Comunale nella governance del processo di programmazione della trasformazione e rigenerazione urbana e quindi dell’area portuale” che può esprimersi attraverso il piano particolareggiato del Porto». Il direttivo ha anche apprezzato la volontà della Giunta “di iniziare un processo partecipativo con le categorie interessate e la cittadinanza” che fino ad ora è mancato. «Meno chiare – sottolineano – sono invece le intenzioni riguardo ai contenuti su cui si dice di voler aprire il confronto quando si afferma al punto 6 della delibera che “l’Amministrazione comunale è chiamata a dare un giudizio se condividere con i redattori la soluzione Concept 2: “Inside” per lo svolgimento delle successive fasi progettuali o se aderire e sviluppare le altre ipotesi, o al limite individuare autonomamente ulteriori prospettive”; tali affermazioni presentano un carattere di ambiguità che possono prestarsi a molte soluzioni di carattere addirittura opposto tra le une e le altre».
Infine il direttivo rileva una incongruenza al punto 7 della delibera 304 «che – dicono – certamente il Consiglio Comunale si incaricherà di sanare: nel dispositivo si afferma che il confronto con le categorie interessate e la cittadinanza avverrà “sulla base dello studio dell’Università adottato ai punti precedenti”. In realtà in nessun punto della delibera si parla di adozione del piano elaborato dall’Università di Camerino, atto peraltro necessario se si vuole concorrere all’assegnazione dei fondi del Piano Europeo come si afferma al successivo punto 8. Quanto allo studio dell’Università di Camerino può essere certamente uno strumento utile per l’avvio del promesso confronto ma sarà necessario entrare più in profondità riguardo alle scelte operate che, per alcuni aspetti, sembrano confliggere con altri livelli di pianificazione. Per fare un esempio: quello che si evince dal materiale accessibile sul sito del Comune è che i posti barca previsti per il diporto nella darsena attuale subirebbero una riduzione dai 500 esistenti a circa 400; poiché la nuova darsena non potrà contenere più di 400 posti barca per raggiungere i 1000 posti previsti dal più volte citato Piano Regionale dei porti del 2010 sono necessari 600 posti nella darsena attuale che è l’opposto di quanto previsto».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Dichiarazioni nell’articolo sopra con le quali concordo pienamente e spiego perché.
Da cittadino leggendo il Dpr 2 dicembre 1997, n. 509, del quale a lungo si era parlato, ero rimasto sorpreso che almeno per la fase iniziale (cioè ricezione, e quindi valutazione di ammissibilità, della domanda, e successiva pubblicazione all’Albo pretorio Comunale) la competenza fosse del Comparto Marittimo. Mi era quindi sorto qualche dubbio. In realtà informandomi e chiedendo a chi ne sa più di me, mi è stato spiegato, con precisi riferimenti normativi, precedenti e successivi al Dpr 509/1997, che la questione non sta così. Infatti la Pianificazione Urbanistica dell’area, cioè il Piano Particolareggiato della parte a terra, da quanto ho capito e letto nelle leggi che mi sono state segnalate è totalmente di iniziativa pubblica, con passaggi che coinvolgono Comune e Regione. Perciò solo l’Ente Pubblico può tirare dentro la proposta della Eurobuilding a livello di Progettazione Urbanistica della parte a terra. (Non so della parte a mare, sulla cui fattibilità ho comunque ugualmente forti dubbi ad iniziare dalla richiesta delle concessioni e della durata). E’ chiaro quindi, sempre relativamente alla parte a terra, che, sia scegliere totalmente questo progetto, sia recepirne delle porzioni, sia lasciare delle porte aperte a questa pianificazione proposta dal privato, costituisce una precisa responsabilità Politica (cioè una volontà dei Politici) di una scelta che fa l’Ente Pubblico, sia esso Comune o Regione o entrambi, senza esserne minimamente obbligato.
Ripeto, questo è quello che ho letto e capito io.
Giustissimo quindi, secondo me, pretendere chiarezza. Anche perché sia Comune che Regione sono di centro-destra in questo caso, ne segue possibilità ZERO di appioppare poi eventuali responsabilità ad altri, spettacolo a cui assistiamo abitualmente nella politica italiana.
Dormite tranquilli. Voleva licenziarsi con una buona uscita, dovrà accontentarsi della liquidazione che già tanti cittadini gli stanno mettendo da parte. Non credo che ci sia stato mai un sindaco che abbia ordito tanti intrighi contro la città che avrebbe dovuto ben amministrare compresa la maggior parte dei suoi consiglieri di maggioranza. Il prossimo sindaco, credo che se ne guarderà bene dal ritenersi un padreterno.