Civitanova che sogna Dubai?
«E’ il sistema Ciarapica,
strizza l’occhio ai privati»

CIVITANOVA - I consiglieri di minoranza Silenzi, Corvatta, Ghio, Rossi, Mei e Poeta criticano la mancanza di trasparenza sull'ipotesi di riqualificazione del porto e chiedono un Consiglio comunale aperto: «Amministrazione senza idee, come al solito porta avanti ciò che il privato propone e senza passare per gli organismi preposti»

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Da sinistra Marco Poeta, Tommaso Corvatta, Giulio Silenzi, Pier Paolo Rossi, Stefano Mei e Stefano Ghio

 

di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)

«Il maxi progetto del porto è una fuga in avanti a scopo elettorale, questo modo di prendere in giro la città è insopportabile». Le forze politiche di opposizione si esprimono in maniera congiunta ad una sola voce sul progetto “Dubai” di edificazione residenziale e turistica con edifici da 8-9 piani sul porto e attracco per mega yacht.

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Pier Paolo Rossi

In una conferenza stampa congiunta convocata all’aperto i consiglieri comunali Giulio Silenzi (Pd), Stefano Mei (M5s) Tommaso Corvatta (Futuro in comune) Marco Poeta (La nuova città) Stefano Ghio e Pier Paolo Rossi (civici) esprimono la propria posizione politica sull’ipotesi di riqualificazione del porto. Al di là del giudizio sull’opera i consiglieri contestano le procedure, che bypassano gli enti preposti e il dibattito in commissione e in Consiglio. Ghio: «chiederemo un consiglio comunale aperto sul tema per portare la discussione anche fra gli attori del porto e fra le categorie della città. Parlano invece di “sistema Ciarapica” Giulio Silenzi e Tommaso Corvatta: «Dopo 4 anni si è consolidato il sistema Ciarapica, ovvero affari da decine di milioni di euro decisi da pochissime persone e sottratte da ogni trasparenza rispetto alla città – sostiene Silenzi – Un progetto tenuto segreto per due anni e mezzo, di cui non è noto il piano finanziario e chi saranno i soggetti che investiranno lì, e Ciarapica sposa questo progetto. Questo modo di prendere in giro la città dopo anni è insopportabile. E’ vero che non c’è niente però l’assessore Carassai parla di “pourparler” (l’intervista a Cronache Maceratesi, leggi l’articolo) lasciando intendere che concretamente non c’è niente ma qualcosa c’è».

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Tommaso Corvatta

 «E’ una boutade elettorale – aggiunge Tommaso Corvatta – come la destra ci ha sempre abituato. Ma questo “pourparler” è il filo conduttore di tutta l’ amministrazione Ciarapica. Ha iniziato con lo stadio, la lottizzazione Santini, il piano Strever, mai un progetto a vantaggio di tutti ma solo di pochi». Sottolineano invece mancanza di idee proprie e anomalie formali Stefano Mei del M5s e il civico Stefano Ghio: «Tutte le proposte fatte da quattro anni vengono dai privati, questa è un’amministrazione che non ha idee e progetti e porta avanti ciò che il privato propone» – dice Mei.

«Queste discussioni non sono mai state portate all’interno degli organismi preposti – aggiunge Ghio – andiamo in consiglio comunale aperto per fare un  ragionamento serio sul futuro della città con tutte le categorie». Per Marco Poeta invece «questa amministrazione la spara grossa per buttare fumo negli occhi e avere consenso». Infine Pier Paolo Rossi che invece dà una lettura di tipo politico: «Non mi stupisco dell’ atteggiamento di Ciarapica, deve rendere conto a chi lo ha appoggiato come candidato Governatore delle Marche. Rifletta invece perché credo abbia battuto un record. E’ il primo sindaco ad essere andato sotto perdendo la maggioranza su tutte le questioni urbanistiche sollevate, da Santini all’albergo Amadori, dal Varco a mare col progetto Strever».

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Uno dei rendering del nuovo porto

«Nessun atto o proposta progettuale è stata concretamente presentata alla nostra Amministrazione Comunale – aveva detto nei giorni scorsi l’assessore al demanio Ermanno Carassai – La procedura di legge, in nessun caso, può procedere ad un affidamento diretto ad un solo soggetto privato e che gli organi competenti dovranno quindi, confrontarsi e valutare tutte la variabili progettuali, privilegiando quelle che potranno dare la maggiore garanzia di sostenibilità economico-sociale ed ambientale nel prevalente interesse pubblico generalizzato con confronto attivo degli organi politici e con tutte le forze economiche».

 

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