L’assessore al demanio Ermanno Carassai
«Per il porto questa amministrazione ha già investito fra interventi realizzati e in corso di realizzazione quasi 1 milione e 700mila euro. Quello che sarà sulla situazione urbanistica, lo vedremo, al momento come assessore al demanio ho lavorato per la sicurezza». L’assessore al demanio e lavori pubblici di Civitanova Ermanno Carassai parla del porto, tema caldo di questa estate, ma lo fa dalla prospettiva degli investimenti sulla sicurezza, in particolare sulla questione cara ai diportisti dei moletti, la messa in sicurezza dell’accesso. «Lo specchio d’acqua è regolamentato dal piano regolatore del porto – afferma Carassai – a seguito degli studi effettuati dall’Università Politecnica delle Marche è stata determinata una nuova configurazione delle opere a mare con la variante al piano regolatore del porto approvato dalla Regione nel 2005. Nel 2020 la Regione ha approvato il nuovo piano e ha previsto per il porto di Civitanova la realizzazione di interventi strutturali che in parte sono stati già eseguiti». Carassai fa riferimento all’allargamento del piano viabile del molo sud, della costruzione della banchina di riva e della realizzazione di un pontile per la pesca sul molo est con l’appendice al molo martello. Ma il piano prevede anche la messa in sicurezza del bacino portuale con la realizzazione del prolungamento del molo est così da creare un’imboccatura che protegga dalle mareggiate da nord est e la realizzazione di nuovi banchinamenti interni per migliorare l’utilizzazione degli spazi per l’attività di pesca cantieristica e turismo. A questo scopo è stato finanziato lo studio della Politecnica delle Marche: «l’amministrazione vista la possibilità di ottenere fondi dall’Unione europea ha conferito un incarico al professor Alessandro Mancinelli come responsabile scientifico – continua Carassai – per capire come la realizzazione del prolungamento possa impattare sul porto. In particolare lo studio farà un’analisi simulazione delle caratteristiche ondose a largo e dell’agitazione ondosa interna al bacino con l’eventuale modifica strutturale che è al vaglio. In particolare abbiamo richiesto di capire quali siano le conseguenze all’interno dell’area portuale qualora si realizzasse l’intero prolungamento del molo est in assenza dell’ulteriore barriera fornita dalla darsena turistica prevista dal piano regolatore del porto e se realizzando solo una parte dell’intervento si avrebbero conseguenze sul moto ondoso all’interno del porto». Carassai passa poi ad illustrare gli interventi finora effettuati ed i costi di tali operazioni: «abbiamo effettuato in questi anni i lavori di consolidamento di una porzione di scogliera esistente nel prolungamento del molo est per 52mila euro, sostituito i guardarail e realizzato il parapetto del molo nord e il nuovo percorso pedonale per 150mila euro, consolidato la scogliera del molo est per altri 150 mila euro, effettuato il dragaggio dell’imboccatura del porto per 385mila euro, realizzato i marciapiedi sul lato est di via Leonardo da Vinci e nelle vie laterali, intervento tuttora in corso per 250mila euro e ci sono 700mila euro di ulteriori somme a disposizione per la manutenzione e messa in sicurezza dell’area portuale».
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Assessore Carassai e seguenti: visto che dal prossimo anno, dubito che vi si rivedrà, approfittatene voi tutti in gruppo, durante gli oziosi pomeriggi invernali, di studiare il moto ondoso trasmettendone le vostre deduzioni a Babbo Natale. Vorrei chiudere chiedendo se quella farse sibillina ” Quello che sarà sulla situazione urbanistica, lo vedremo”, è una spiritosaggine, una provocazione, una incredibile mancanza di comprendonio, una minaccia o una prova di polso con la sindrome del tunnel carpale?