A Pioraco la media più alta di casi,
il sindaco a “Porta a Porta”

CORONAVIRUS - La cittadina registra la più alta percentuale nelle Marche tra contagiati e numero di residenti. Il sindaco: «Ora la situazione è stabile, ci sono persone in via di miglioramento, qualcuno attende di fare il secondo tampone, per essere dichiarato guarito. I volontari sono al lavoro tutti i giorni per dare assistenza»

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di Monia Orazi 

La piccola Pioraco finisce sulla grande platea televisiva di Rai Uno, protagonista di un servizio della trasmissione Porta a porta. Il programma ha approfondito la situazione del Coronavirus nelle Marche, con 170 posti letto di terapia intensiva tutti pieni, come illustrato dal presidente regionale Luca Ceriscioli. A Pioraco la troupe è approdata perché gli ultimi dati ufficiali diramati dalla Regione il 20 marzo scorso, rispetto agli altri centri marchigiani, segnalavano il paese con quello come il più alto numero di casi, sei per mille, in rapporto ai residenti, un migliaio circa. Sono stati intervistati il sindaco, il parroco don Cherubino Ferretti ed uno dei contagiati. Attualmente il bilancio dei casi fa segnare sempre sei positivi, una signora deceduta lo scorso 18 marzo, l’80enne Anna Maria Mancini, 26 in isolamento domiciliare. «Ora la situazione è stabile, ci sono persone in via di miglioramento, qualcuno attende di fare il secondo tampone, per essere dichiarato guarito. In numero percentuale in rapporto ai residenti l’incidenza di casi è alta, ma in termini assoluti sarebbe come dire, riferendosi ad esempio al terremoto, che Macerata presenta più danni di Visso, è chiaro che l’incidenza è diversa in rapporto alle dimensioni delle due comunità – spiega il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi – dirlo sarebbe un’offesa per quelle realtà gravemente colpite, in cui la situazione è drammatica. La troupe di Porta a Porta è venuta per un appronfondimento sulla situazione Coronavirus nelle Marche, ha fatto un giro nell’entroterra per capire come la sta affrontando un piccolo centro montano già colpito dal terremoto».

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La passerella del bacio di Pioraco illuminata con il tricolore

Alle persone in isolamento domiciliare vengono consegnati beni di prima necessità dai volontari e sono seguiti dalle autorità sanitarie: «Ogni giorno ci sono volontari che si impegnano per le persone positive e quelle in isolamento domiciliare – racconta il primo cittadino – appena è emerso del primo caso, in anticipo sugli altri comuni limitrofi, sono stato subito contattato dai responsabili della Croce Rossa che si sono messi a disposizione per le nostre necessità, il loro servizio è stato impeccabile e di grande professionalità. Ad esempio si sono attivati per la consegna dei medicinali, anche per gli ospiti della casa di riposo, che si trovano a Matelica. Encomiabile anche l’impegno di tutti i nostri volontari del gruppo di Protezione civile comunale, che si sono messi a disposizione e consegnano beni di prima necessità a chi si trova in isolamento domiciliare. Un grazie di cuore va anche alla parrocchia di Pioraco, a don Cherubino Ferretti ed al vescovo monsignor Francesco Massara, che si sono subito messi a disposizione per ogni necessità, facendo sentire la loro vicinanza».

Cicconi evidenzia come la sua maggiore preoccupazione siano le conseguenze sull’economia locale ancora fragile: «Quello che continuo a dire a tutti è di rimanere a casa e di comportarsi come se si fosse positivi, per non mettere a rischio la salute degli altri. Mi preoccupa molto ciò che accadrà dopo l’emergenza sanitaria, quella economica. Già abbiamo predisposto per la distribuzione dei buoni alimentari per la spesa. Già prima del terremoto avevamo segnali di difficoltà tra la popolazione, tamponati grazie all’intervento dei servizi sociali, con 40mila euro in bilancio per le criticità in generale e con l’ambito territoriale sociale. Il terremoto ha reso ancora più complicata la vita delle persone con problemi pregressi, aggiungendo difficoltà nelle famiglie, perdita di lavoro e reddito, ora questa nuova emergenza ne aggrava ulteriormente le condizioni. Se si protrarrà nel tempo, c’è chi potrebbe perdere la propria fonte di reddito ed affrontare un dramma».

L’appello del sindaco di Pioraco è a prendere in considerazione i problemi delle fasce deboli: «La vera emergenza rischia di essere come nel dopo terremoto, quella relativa al fronte socio sanitario, ricordiamo che nel territorio dell’ambito sociale – spiega Cicconi che ne è presidente – si è registrato un aumento del 70 per cento circa del consumo di psicofarmaci ed ansiolitici. In questa circostanza si rischia una situazione ancora più problematica, si stanno acutizzando situazioni problematiche di famiglie già in condizioni precarie. Aggiungendo a tutto questo forti difficoltà economiche, si potrebbero rischiare gesti estremi. Spero si pensi adeguatamente al settore sociale, che rischia di diventare una nuova emergenza. L’auspicio è che si adottino azioni unitarie in tutta la nostra vallata, che ci si muova insieme, perchè i problemi sono per tutti gli stessi». Come simbolo di buon auspicio per il futuro, l’amministrazione comunale di Pioraco, in occasione della recente giornata di commemorazione delle vittime per il Coronavirus, ha voluto illuminare con il tricolore il ponte del bacio, augurandosi che possa presto tornare ad essere simbolo di amore e serenità per tutti. «Sono tutte cose che abbiamo sempre dato per scontate, ma che questa situazione che stiamo vivendo, ci fa apprezzare ancora di più, nella consapevolezza che torneremo ad abbracciarci e a guardarci negli occhi, di nuovo vicini, dopo questa quarantena, indispensabile per salvare tante vite».

 

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