Leonardo Catena è stato dimesso:
«Mi aspettano 2-3 settimane di riposo,
poi voglio tornare a fare il sindaco»

LA BUONA NOTIZIA - Il primo cittadino di Montecassiano informa di essere tornato a casa: «Sono sulla via di guarigione da una della forme più aggressive del Covid-19 che per alcuni giorni mi ha fatto temere seriamente per la mia vita. Ho vissuto una sorta di odissea nello spazio, viaggiando nel mistero della vita, un’esperienza che certamente mi segnerà e che spero mi darà la forza di ripartire»

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Leonardo Catena, 42 anni, sindaco di Montecassiano e coordinatore regionale di Base Riformista

 

Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano, è stato dimesso ieri sera dal Covid Hospital di Civitanova dove era ricoverato da alcune settimane dopo essere riusltato positivo al coronavirus lo scorso 12 marzo.  Ora è casa, ha ancora un po’ di polmonite e dovrà restare a riposo e in isolamento per almeno altre due settimane, prima di poter essere sottoposto a un nuovo tampone. «Questo periodo mi ha messo a dura prova – dice a Cm – Appena potrò voglio tornare a fare il sindaco: gli altri sono stati bravissimi ma sicuramente ci sarà bisogno di un punto di riferimento di fronte a tutte queste problematiche». Leonardo Catena tiene a ringraziare gli operatori sanitari per l’impegno straordinario che stanno mettendo. Lo ha fatto anche in un post pubblicato poco fa su Facebook:  «Dopo 23 giorni di cui 15 trascorsi in ospedale dal manifestarsi dei sintomi del coronavirus sono stato dimesso per proseguire la convalescenza a casa. Sono ancora molto debole e fisicamente provato ma sto sicuramente meglio. Spero che questi miglioramenti della mia salute possano essere un messaggio di speranza per i tanti che in questo momento stanno combattendo la malattia e per coloro che purtroppo lo dovranno fare nelle prossime settimane. Sono sulla via di guarigione da una della forme più aggressive del Covid-19 che per alcuni giorni mi ha fatto tenere seriamente per la mia vita. Non tutti i contagiati per fortuna manifestano sintomi così pesanti e molti ne escono senza bisogno di cure particolari o ospedalizzazione.
Non vi racconto ma potrete immaginare cosa abbia provato quando sono salito nell’ambulanza che mi stava per accompagnare a casa e i pensieri che mi hanno attraversato durante il tragitto mentre dal finestrino osservavo la bellezza dei paesaggi marchigiani. Ora mi aspettano 2/3 settimane di riposo a casa dove resterò in isolamento fino a quando i tamponi non daranno esito negativo. Abbiate pazienza se non riesco a rispondere alle telefonate e ai messaggi ma ora per me ogni gesto implica fatica e devo stare a riposo assoluto. Già gli amici si sono organizzati per portarmi a domicilio dei pasti caldi. Gli amici e i familiari non mi hanno fatto mai sentire solo. I tanti incoraggiamenti mi hanno commosso e hanno contribuito a farmi trovare la forza di reagire. Li ringrazio di cuore così come non posso non ringraziare nuovamente medici, infermieri, oss e tutto il personale sanitario che lavora ogni giorno con straordinario impegno e abnegazione in un contesto difficilissimo che li espone a rischi personali. Il Paese sta facendo uno sforzo immane per contrastare questa pandemia e tutti dobbiamo collaborare rispettando rigorosamente le norme, evitando polemiche di ogni genere fuori luogo in questo momento. Verrà il tempo dell’analisi critica di ciò che ha funzionato e ciò che ha funzionato meno ma un paese coeso sa quando è il momento di fare queste valutazioni. E questo è il momento dell’unità. Ho vissuto una sorta di odissea nello spazio, viaggiando nel mistero della vita, un’esperienza che certamente mi segnerà e che spero mi darà la forza di ripartire tenendo sempre più al centro della vita le cose che contano davvero, a partire dagli affetti, cercando di produrre qual cambiamento in me stesso che può aiutare a cambiare il mondo in cui viviamo. Un abbraccio e spero a presto».

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