«Il virus non spazza i ricordi:
addio nonna Ada,
tanto amore dietro la tua corazza»

CIVITANOVA - Ada Sabatini si è spenta oggi a 90 anni a causa del Covid. La nipote Laura l'ha ricordata: «Ha vissuto e lottato per tutti noi»

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Ada Sabatini

 

di Laura Boccanera

Addio a nonna Ada, “condottiero” della famiglia Sabatini. Si è spenta oggi all’ora di pranzo, a 90 anni, nella casa di cura Villa Pini di Civitanova, Ada Sabatini. E’ l’ennesima vittima (la decima in città) del Coronavirus. Ada era stata ricoverata prima a Civitanova Alta (è qui che ha compiuto 90 anni) da fine febbraio, poi trasferita a Villa Pini dopo essere risultata positiva al Covid 19. Una donna dal carattere forte, forgiato dalle tante difficoltà che la vita aveva riservato per lei, capace di crescere i proprio figli anche senza il marito e diventata un punto di riferimento per tutta la grande famiglia che aveva costruito attorno a sé. E’ la nipote Laura (insegnante) a ricordare questi aspetti del suo carattere, un omaggio per riabbracciare colei che il Covid non permette di toccare neppure da morto. «Un virus che spazza via ricordi e persone proprio come se fossero carta straccia da gettare. Ma nonna non era carta straccia, era la mia nonna, l’unica di cui io abbia un vero ricordo – . Tra i suoi nipoti sono la più grande quindi sento che tocca a me darle quel giusto saluto e quella dignità che il virus non le ha concesso. Aveva 90 anni, è vero, e forse c’era anche una problematica respiratoria pregressa ma nonna era un vero condottiero e senza il virus ci avrebbe donato ancora un po’ della sua esistenza. Era una donna forte, burbera, tosta, forgiata da una vita che l’ha resa determinata: la gioventù durante la guerra, l’alluvione quando aveva ancora i due figli piccoli, mio nonno morto giovane e lei, rimasta sola nell’attesa di potersi ricongiungere a lui, ha continuato a vivere e a lottare per tutti noi: figli, nipoti e pronipoti, genero e nuora, fratelli. Nessuno escluso. Pronipoti da lei tanto, tanto adorati e proprio loro, in questi ultimi anni, erano riusciti ad addolcirla e a stemperare quel lato sempre critico ed arcigno ma con cui, in realtà, lei voleva prepararci alla vita e voleva prepararci a questo momento. Ma a questo momento non si è mai preparati ancor più se affrontato in queste crudeli circostanze, veramente assurde e surreali. Per lei la vita è stata piena di tante prove, tante battaglie e di molti doni regalati ad ogni persona che conosceva, molto amore donato da dietro quella dura corazza che si era costruita. Per questo le dico, fiera e consapevole di parlare a nome di tutti, grazie nonna».

 

 

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