di Luca Patrassi
La storia dell’azienda Quacquarini di Serrapetrona inizia nel 1958 con Alberto Quacquarini che intende valorizzare “La Vernaccia di Serrapetrona”. Poi i figli di Alberto – Mauro, Luca e Monica – ampliano l’attività ed investono nel settore dei dolciumi e nel settore dei salumi con l’unico socio esterno alla famiglia Franco Cossiri. Oggi, come per tutti, si pone il problema dell’emergenza Coronavirus con i suoi riflessi prima sulla salute e poi sull’economia. Il punto di vista dell’imprenditore Mauro Quacquarini, noto anche per essere stato un calciatore della Maceratese: «Dico quello che ho subito evidenziato ai miei collaboratori ai primi segnali dell’emergenza: bisognava chiudere tutto e subito per quindici giorni e il problema si sarebbe risolto. Il premier sarebbe stato attaccato da tutte le parti, gli avrebbero dato del pazzo ed altro ancora ma avrebbe avuto ragione e si sarebbe dimostrato lungimirante nell’interesse del Paese, cosa che si richiede a un premier. Un po’, in piccolo, quello che ha cercato di fare il governatore delle Marche Luca Ceriscioli cercando di chiudere le scuole e vedendosi invece bloccare dal premier Conte e dal Tar. Se i provvedimenti fossero stati presi subito non saremmo in questa situazione. Certo non ci si poteva aspettare questa propagazione del contagio ma in ogni caso le misure sono state adottate troppo tardi, la politica non è abituata a scenari di questo tipo, a prendere decisioni importanti e magari impopolari». Quacquarini la sua azienda l’ha già chiusa da una settimana, quanto al futuro: «Per ora prioritaria è l’emergenza legata ai malati. Il brutto è che ne avremo per molto tempo, il picco dei contagi deve ancora arrivare ed anche la fase di discesa non sarà rapida. Poi dovremo fare i conti con i morti economici, con le imprese rimaste sul campo. Chi ha liquidità per ora si salva, gli altri non possono resistere a lungo e sarà un dramma se non interviene il governo». Come dovrà intervenire il governo? «Azioni serie, non la barzelletta del pagamento dell’Iva rinviato di quattro giorni. Ci vorranno un anno o due di tassazioni ridotte al minimo per ridare linfa al sistema produttivo sempre considerando il fatto che l’economia deve ripartire dal basso». Decisioni e non annunci: «Ha fatto bene Ceriscioli a chiamare Bertolaso, nelle emergenze ci vogliono professionisti capaci e Bertolaso ha dimostrato di lavorare bene sul campo, dall’Africa a casa nostra dove ora c’è il primato nazionale dei contagiati in rapporto alla popolazione».
Sul fatto che non si poteva pensare ad un contagio così alto non sono affatto d'accordo. Abbiamo visto prima in cina....poi in lombardia...ma fino a che non era ingestibile abbiamo fatto finta di niente
vero si è agito tardi ma questo virus era invisibile al mondo meno che alla cina
Comunque un imprenditore può tranquillamente decidere da solo se chiudere un’attività se ci tiene alla salute sua e dei suoi dipendenti. Sarebbe più onesto dire che gli imprenditori non hanno chiuso subito perché aspettavano che a tutti i dipendenti fosse concesso un sussidio/cassa integrazione, per non toccare la cassa personale. Complimenti
Con il senno del poi tutti bravi è chi ha azienda privata poteva chiudere o no
Ma se l azienda è la sua perché non ha chiuso due settimane fa'?
Se avesse chiuso prima lo avrebbero messo alla gogna!!!! Purtroppo
Purtroppo hanno dormito su questa emergenza dovevano chiudere e bloccare tutto, polso su decisioni importanti come questa come ha cercato di fare Ceriscioli poi criticato mazziato da Conte, ma lui ci aveva visto giusto! Il gioco dello scettro a discapito delle persone ... e l'economia ne risentirà xche il percorso purtroppo sarà lungo...chi si assumerà la responsabilità di tutto questo?
Purtroppo si sono trovati davanti una cosa mai successa prima e che nessuno poteva prevedere l'esito ....hanno fatto quello che hanno potuto con i pochi mezzi che avevano ( soprattutto a livello sanitario). Siamo in mano a gente onesta che lavora incessantemente...non oso pensare se eravamo nelle mani dei due Renzi & co. Basta vedere un esempio di questi giorni, mentre alcuni politici si tagluano glu stipendi x le attrzzature sanitarie, i boys di Zingaretti in un momento del genere pensano di alzarsi lo stipendio...mefitate gente
Pensavano su al governo che fosse una passeggiata, anzi insieme a qualche professore di medicina, infettivologo o che so, che fosse un'influenza o al massimo poco più di un'influenza. Per la loro incapacità ci tocca questa sorte: dolore, malattia, morte. Poi, come conseguenza la fine del nostro sistema economico e imprenditoriale. Ancora oggi si devono organizzare per far fronte al l'epidemia. Dicono domani faremo, domani distribuiremo... Domani è troppo tardi.
Mi dispiace essere cattivo in un momento così drammatico, ma pensare che il virus ci avrebbe sfiorato, bisogna proprio avere un dottorato in parapsicoltura, che metteva in ginocchio la nostra economia già provata da tecnici incompetenti e governi di pressappochisti, era normale. In più la nostra industria smembrata da privatizzazioni selvagge, perpetrata da uomini intelligenti facendo credere alla popolazione che era per il bene stesso della nazione, che serviva per appianare il debito pubblico niente di più menzognero dietro queste parole. Industriali senza scrupoli, con l'aiuto di sindacalisti discutibili mettevano in cassa integrazione con l'inganno della crisi, nel frattempo con i soldi risparmiati compravano i buoni del tesoro, speculando sopra alle spalle degli stessi lavoratori e di tutti gli italiani. Questa é stata l'Italia degli inganni, e ora venite a dirmi che lo sfascio sociale ed economico sarà per colpa di questo virus, ma che sulla mia fronte c'è scritto giocondo.
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E basta a pensare sempre al soldo. Se non finisce la pandemia chi ve lo compra il vino, chi vi compra cucine Lube, chi vi compra scarpe vestiti ecc. Ma fatevela finita, la gente si preoccupa della propria salute e di avere dei soldi per le spese più urgenti. Sta proprio a pensare ai Giulianelli, ai Guzzini e a tutti quelli che hanno qualcosa da recriminare per salvare l’economia, la loro economia. Si vive con la paura appiccicata addosso e con le orride notizie italiane ed estere senza contare quelle belle immagini di bare in fila ordinata che tirano su di morale. Mbriacheteve co sa Vernaccia che non tutti se la pole permette!! Conte si prodighi a dire come ricevere i soldi che il governo mette a disposizione per chi per primo subirà problemi pecuniari per far spesa e comprare le mascherine. E a dirlo con parole povere scritte nei criptici decreti.
IMHO, due errori ha fatto Conte, quelli fondamentali. Il ritardo nell’estendere la prima zona rossa (Alzano e basso lodigiano) all’intera Lombardia. Cosi i lombardi sono stati liberi di muoversi per troppo tempo (fino al 9 marzo). E, guarda il caso, Valle d’Aosta e Trentino hanno cominciato l’escalation dopo 5-6 giorni. Al momento la Valle d’Aosta è la regione più colpita. Secondo errore, l’estensione a tutta Italia della zona rossa (il sabato sera… quello della fuga di mezzanotte dei meridionali). Era il 14 marzo. Non ho capito la ratio di quel passaggio. Si ok, la bozza finita alla stampa prima del tempo, che ha provocato la fuga dei pendolari, ma cosi non ha più contenuto niente (affidandosi solo al “restate in casa”).
Per il caso Pesaro (che è quello che sballa il conto delle Marche), dal 13 al 16 febbraio ha ospitato la finale di Coppa Italia di basket, 7 gare, presenti tra l’altro Milano, Cremona, Brescia. Qui però, si tratta di sfiga non di errore.
Ognuno tira acqua al proprio mulino.
In una situazione drammatica come questa non ci vuole un genio in economia per capire che, oltre alla popolazione, prima o poi il Governo dovrà intervenire a sostegno delle imprese.
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Ed ovviamente ciascuno cercherà di avere più benefici possibili.
Quindi, con diversi modi e diverse sensibilità, anche i soci della confindustria marchigiana si stanno mettendo in fila