Mascherine introvabili, Bartoli:
«In arrivo se passano la frontiera
Non alzeremo i prezzi»

CORONAVIRUS - Il general manager della Gema Group di Montecassiano descrive la situazione straordinaria che si sta affrontando: «Abbiamo esaurito in una settimana il quantitativo che avremmo venduto in un anno»

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Luca Bartoli

 

«Impennata nella richiesta di mascherine, ma no a rincari rispetto al prezzo di listino». la raccomandazione arriva da Luca Bartoli, general manager Gema Group di Montecassiano, azienda che seleziona e commercializza prodotti per la sicurezza e l’igiene negli ambienti di lavoro. La situazione straordinaria creata dal Coronavirus ha naturalmente messo in difficoltà l’azienda. «Non ci eravamo mai trovati difronte ad una situazione simile – prosegue Bartoli – e da un mese cerchiamo di far fronte alla richiesta di sistemi di respirazione facciali filtranti, quelle “mascherine” che continuano a dover essere utilizzate dai lavoratori di molti comparti produttivi. Ad oggi, non abbiamo più mascherine in magazzino: non è un’iperbole, non ne abbiamo nemmeno un pezzo». Significativo il rapporto tra il periodo pre-Covid 19 e l’attuale «abbiamo esaurito in una settimana il quantitativo che avremmo venduto in un anno e parlo di ogni tipo di sistema di respirazione facciale filtrante, non solo delle maschere Ffp3 adesso note al grande pubblico a causa dell’epidemia, anche di maschere Ffp1, Ffp2, con valvole e senza, con carboni attivi e senza».

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Un modello di mascherina

L’azienda ha ordinato un importante quantitativo di mascherine che sono in arrivo dalla Polonia ma il rischio è che vengano bloccate alla frontiera. «Non sappiamo se e quando arriveranno – precisa Bartoli – ma siamo certi che non alzeremo i prezzi, se ci saranno confermati quelli di acquisto. Non abbiamo mai modificato i prezzi di listino e non lo facciamo a maggior ragione in momenti come questi, di emergenza nazionale, seguendo il nostro codice etico ed il rispetto che sempre dev’essere tributato alle aziende ed ai lavoratori».

Non solo i sanitari. Sono anche molti altri i lavoratori che ne hanno bisogno: «Purtroppo gli attuali tempi di consegna sono dilatati nel tempo. Continuiamo a lavorare per privilegiare le aziende che hanno bisogno di questi sistemi per mantenere alta la sicurezza dei propri lavoratori, penso a chi fa saldature o lavora prodotti chimici ad esempio, non stiamo fornendo farmacie ed aziende ospedaliere. Per ora con dei disagi limitati e dovuti alle tempistiche di reperimento, in futuro molto dipenderà dai tempi di ritorno alla normalità».

(a.p.)

 

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