Foto d’archivio
«Chiudere i cantieri edili e sospendere i lavori». E’ l’appello che arriva da Cna costruzioni Macerata, che così si unisce al messaggio lanciato dalla Confederazione Nazionale alle aziende del settore, al commissario per la Ricostruzione post-sisma e ai Comuni del territorio. «Fatto salvo che le norme in essere disposte dal decreto 18/2020 Emergenza Covid-19 includono l’edilizia e l’impiantistica tra le attività non chiuse e quindi ne consentono la prosecuzione – spiega la Cna – l’associazione di piccole e medie imprese maceratesi si rivolge agli operatori consigliando di sospendere temporaneamente le attività e i lavori, qualora non ci siano i presupposti per rispettare scrupolosamente quanto previsto per tutelare la salute dei propri collaboratori (a partire dalla disponibilità di Dispositivi di Protezione Individuale, come mascherine e altro). In tal caso, la sospensione va immediatamente comunicata ai committenti e possono essere utilizzate ferie e gli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione ordinaria, per i dipendenti, e la richiesta dell’indennità per i lavoratori autonomi, se iscritti Inps». Su questo fronte, la Cna Macerata mette a disposizione delle aziende i propri uffici, per fornire chiarimenti sulle procedure da utilizzare. «Caso diverso, invece – continua Cna – è rappresentato dalle attività indispensabili alla prosecuzione di lavori di emergenza e di urgenza, oltre a quelli prossimi al compimento, per i quali l’associazione raccomanda in ogni caso l’adozione stringente di tutte le precauzioni e il rispetto delle disposizioni a tutela della salute, nonché la
verifica e l’aggiornamento dei necessari Piani per la sicurezza». Anche in questo caso gli uffici
Cna possono supportare le imprese.
Ndricim Popa
Dopo essersi rivolta alle imprese, l’associazione lancia un appello al commissario alla Ricostruzione Legnini, proponendo l’immediato pagamento degli Stati avanzamento lavori arretrati e la definizione di
cantieri pubblici e privati della ricostruzione che debbono comunque essere portati a termine, per i quali si raccomanda contestualmente la soluzione al problema dell’approvvigionamento di materiali e della forniture alle imprese, anche questo da svolgere in completa sicurezza. «Nel nostro territorio – spiega Ndricim Popa, portavoce della Cna Costruzioni di Macerata – il settore edile aveva da poco cominciato a risollevarsi timidamente dopo la grande crisi avviatasi negli anni precedenti. Ora, stante la situazione, stanno saltando le ristrutturazioni previste per la primavera, il recupero delle facciate messe in cantiere grazie ai bonus fiscali e cominciano ad essere rinviate le gare d’appalto. Noi però non molliamo e questo appello alla responsabilità sociale non va inteso come una resa ma come la convinta presa di coscienza rispetto alle priorità sanitarie. In questa situazione – conclude Popa Ndricim – tutti siamo chiamati a fare la nostra parte: imprese, lavoratori e istituzioni. Per questo ci rivolgiamo anche ai comuni del territorio, chiedendo, qualora non l’avessero già fatto, di sospendere immediatamente il pagamento della Tassa di occupazione del suolo pubblico da parte delle imprese nei cantieri sospesi».
Chiudete tutto 2 settimane e basta siate intelligenti se lo avevate fatto adesso era finita
So che anche per le ditte edili è un dilemma.... Ma noi quando torniamo a casa
Bé era ora !!!! Antìco detto ( buon tempo se non Piove)
Io posso confermare che molti sono già chiusi per ordine dei direttori dei lavori e titolari di imprese
Sono già chiusi in tanti !!!!!
Non tutti
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“Chiudere qualora non ci siano i presupposti per rispettare SCRUPOLOSAMENTE quanto previsto per tutelare la salute dei propri collaboratori”!. Lo volete capì che tocca chiude ebbasta… i presupposti non ci stanno , e anche se ce stanno non ce stanno lo stesso !!… TOCCA CHIUDE.. e non solo i cantieri edili .. TOCCA CHIUDE TUTTU. D.C.