di Mauro Giustozzi (Foto di Fabio Falcioni)
«Se potessimo limitarci al solo ospedale di Camerino come punto di riferimento per l’emergenza Coronavirus ci metterei la firma. Noi stiamo lavorando affinchè tutto il sistema sanitario regionale sia pronto ad affrontare la situazione». Queste le parole pronunciate dal presidente della Regione, Luca Cerescioli, all’ingresso in prefettura prima che iniziasse l’incontro (ad un tavolo rigorosamente separati da un metro di distanza) con i prefetti, rettori e vescovi delle aree del cratere sismico a cui ha presenziato il nuovo Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini.
«Dobbiamo prevedere cosa accadrà tra qualche giorno – ha ribadito Cerescioli sull’emergenza sanitaria – noi stiamo cercando di assicurare ciò che serve nella fase più complessa e il lavoro sarà in costante crescita. Siamo al lavoro per prevedere sempre la misura successiva». Poi la scena è stata tutta per Giovanni Legnini. Il summit è iniziato dapprima con l’incontro avuto al tavolo con i prefetti di Macerata, Ascoli e Fermo, col presidente della Regione Luca Ceriscioli e il responsabile dell’Usr, Cesare Spuri, cui è seguito un faccia a faccia col rettore di Unimc, Francesco Adornato. Infine l’incontro con i vescovi delle diocesi che sono ricomprese nel cratere sismico, mentre Legnini si è riservato nei prossimi giorni un’analoga visita a Camerino, programmata per il pomeriggio di oggi ma poi rinviata per problemi legati alle disposizioni emanate per il Coronavirus. «E’ stata una riunione molto positiva, fruttuosa, perché i prefetti mi hanno illustrato il loro punto di vista sia sul versante della ricostruzione pubblica – ha esordito Legnini – che su quello relativo al controllo e contrasto all’illegalità ai fenomeni di infiltrazione che per fortuna non si manifestano in questa fase. Esigenze che riguardano le tre province ed io ho indicato loro quali sono le direttrici di queste prime settimane di lavoro che sono molto condizionate dal Coronavirus.
Dalle limitazioni alle nostre attività: faremo in modo di rispettare rigorosamente queste disposizioni senza però fermare la nostra attività svolgendola nella massima sicurezza possibile, per fare in modo che il lavoro che ci attende, sul versante della forte semplificazione e accelerazione della ricostruzione privata e di proposta al governo delle misure necessarie per ottenere uguale accelerazione nella ricostruzione pubblica che questo lavoro lo si faccia nelle prossime settimane affinchè tutto sia pronto per il dopo Coronavirus quando le attività torneranno ad essere svolte in condizioni di normalità». A Legnini è stato poi chiesto il perché abbia ritirato l’ordinanza di Farabollini sull’anticipo del 50% ai tecnici che poteva essere un passaggio che accelerava l’iter. «Semplice – ha ribadito il nuovo commissario – perché la Corte dei conti ha fatto rilievi di illegittimità: non è stata una mia iniziativa ma una decisione conseguente ai rilievi di legittimità posti dalla Corte. Il primo dei rilievi è relativo al fatto che quelle ordinanze hanno la stessa data della mia nomina e sarebbero state a rischio nel proseguo della loro efficacia: forma e sostanza, visto che io dovrò guidare la struttura commissariale nei prossimi mesi ed è giusto che le regole siano da me condivise come dice la Corte dei Conti. Non perderemo tempo nel modo assoluto neanche sul fronte della soddisfacente regolazione dei rapporti coi professionisti che costituisce un mio obiettivo preciso perché nel tempo che era a nostra disposizione per rispondere ai rilievi noi adotteremo le nuove ordinanze almeno quelle che sarà possibile adottare e tra queste quelle relative ai professionisti.
Che è disposta per legge, l’ordinanza disciplinerà il come e quando e come reintegrare il fondo apposito. Più complessa l’ordinanza che riguarda la semplificazione dove gli spazi di esercizio del potere di ordinanza sono molto estesi e voglio utilizzarli tutti quegli spazi. Con tutti gli strumenti possibili che ho a disposizione. Vi garantisco che sarà licenziato uno strumento molto forte, efficace su cui stiamo già lavorando in questi giorni». A Legnini è stato ricordato come le popolazioni siano disilluse dalle promesse non mantenute in passato, un ostacolo in più per lui che sarà il quarto commissario destinato alla ricostruzione post sisma. «E’ vero che io sono il quarto Commissario ma di questo non potete chiedere a me è una cosa su cui non posso rispondere. La risposta si potrà dare durante l’esercizio del mio mandato. Io farò in modo che tutto ciò che è riferibile ai poteri del Commissario venga esercitato nel modo più efficace possibile e si sblocchi una situazione che non può più essere tollerata. Per i numerosi problemi che riguardano la zona di Camerino sarò lì nei prossimi giorni per incontrare sindaco e rettore: mercoledì avevo programmato di essere ad Amatrice, Arquata e Accumuli ma bisognerà valutare in base alle disposizioni esistenti per il Coronavirus». Infine il presidente della Regione ha voluto rappresentare questa doppia emergenza, coronavirus e ricostruzione, come anche un’occasione che potrebbe avere ripercussioni positive sugli scenari futuri dell’aree del cratere sismico.
«Positivo l’approccio col nuovo commissario che ha parlato di semplificazione come punto da affrontare subito –ha detto Ceriscioli – Il Coronavirus può incidere anche sulla ricostruzione perché ha alimentato l’idea nel governo che quando una situazione straordinaria si presenta non ci si può fermare ad atteggiamenti ordinari. Sono necessari tutti quegli strumenti di flessibilità che ci permettano di fronteggiare una cosa così difficile. Di riflesso se questo aumenta gli strumenti a disposizione ciò è un grande vantaggio per tutta la comunità: immaginiamo anche cosa significa gli oltre 7 miliardi disponibili poterli rimettere in gioco anche dalla fine di questa emergenza sanitaria. Lo stesso premier Conte ha detto nei giorni scorsi come il ‘modello Genova’ sia da utilizzare anche nell’ordinario è chiaro che è quello che chiediamo da anni e per noi diventerebbe doppiamente importante perché le risorse economiche ci sono e bisogna ora spenderle. Noi stiamo vivendo la sommatoria delle due emergenze e questo coronavirus potrebbe portare soluzioni anche per la nostra ricostruzione. Come ad esempio la ricostruzione pubblica che vede nella ricostruzione del ponte Morandi crollato che va in deroga alle nostre leggi e si allinea alle normative europee».
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