Giuliana Pascucci e Daphne De Luca accanto alla Madonna Buonaccorsi
di Alessandra Pierini (Foto Fabio Falcioni)
Cosa c’è dietro alla Madonna con il Bambino di Carlo Crivelli? E’ in questo caso la domanda opportuna che dovranno farsi i maceratesi, tanto affezionati alla filosofia della dietrologia, per cui c’è sempre qualcosa che non sappiamo dietro ad ogni cosa che accade. In questo caso, dietro alla Madonna Buonaccorsi, c’è una scoperta che la rende caso di studio e che potrebbe portarla ad accrescere notevolmente l’interesse nel mondo dell’arte.
La Madonna col bambino vista da dietro
L’opera è al momento l’unico esempio di dipinto su tela conosciuto del pittore veneziano, approdato nelle Marche, dal 1468 al 1495, al quale è stata dedicata la mostra Le relazioni meravigliose che aprirà i battenti questo pomeriggio per proseguire fino al 12 febbraio 2023. Questa mattina, durante l’anteprima, la rivelazione della scoperta.
L’opera è sempre stata considerata una tavola trasportata su tela ma, in sede di restauro, grazie alla “sfoderatura”, termine tecnico che indica la rimozione del supporto dietro la tela, è emerso come si tratti invece di una tela. Scoperta che rende ancora più grande il pittore Carlo Crivelli che, nella sua epoca, appare così come uno sperimentatore, capace d cimentarsi anche in quel tipo di pittura e l’opera è così una rarità. E’ questo il risultato di una vera e propria indagine artistica partita col restauro dell’opera. La prima ad accorgersene è stata la restauratrice Daphne De Luca. «Fin dalle prime ore di lavoro – racconta – ho capito di avere a che fare con una tela. Rimuovendo la tela da rifodero ho avuto la prova che il dipinto è su tela dall’origine». De Luca, come una vera investigatrice, sottolinea gli indizi che l’hanno portata alla scoperta, la cucitura in basso, il retro della tela macchiato dall’olio usato per dipingere e la pittura smaltata. Dettagli impercettibili ai più, ai non esperti di arte e di restauro, ma che il metodo scientifico utilizzato rende inequivocabili.
Da sinistra Paola Ballesi, Daphne De Luca, Francesca Coltrinari, Giuliana Pascucci e l’assessora Katiuscia Cassetta
«Questa mostra vuole dare un nuovo cannocchiale per leggere Carlo Crivelli» ha detto Giuliana Pascucci, curatrice della mostra con Francesca Coltrinari che ha sottolineato il ruolo del pittore «grande sperimentatore e della pittura marchigiana che ne esce valorizzata».
La sfoderatura dell’opera ha anche consentito di scoprire, grazie all’osservazione del fronte ma, ancora una volta, soprattutto del retro, che l’opera era parte di un complesso più ampio, verosimilmente quello descritto da Luigi Lanzi alla fine del Settecento su un altare della chiesa di Santa Croce a Macerata.
«E’ un progetto partito a dicembre 2020 – ha sottolineato l’assessora alla Cultura Katiuscia Cassetta – da uno studio scientifico sulla nostra Madonna Buonaccorsi. Da lì è partita la relazione con il territorio per riportare a casa tesori diffusi e sparpagliati nel mondo. Crivelli era nelle chiese, erano le chiese che sostenevano l’arte. Ora tocca alle amministrazioni dare risalto al patrimonio che abbiamo, anche perché deve esserci un motivo se Crivelli è riuscito qui ad esprimersi al meglio». Ed è da qui che parte un itinerario turistico: «L’arte e Crivelli sono secondo noi ottimi acceleratori dell’incoming turistico» ha detto l‘assessore al turismo Riccardo Sacchi.
L’assessore Riccardo Sacchi con Paola Ballesi e Daphne De Luca
La mostra “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose” stato un lavoro di squadra, in cui le quote femminile sono in amplia maggioranza, quello che ha portato alla mostra ospitata dalle sale sale temporanee di Palazzo Buonaccorsi. Un progetto di Regione Marche e Comune di Macerata in collaborazione con Unimc e Fondazione Carima.
La mostra comprende 7 dipinti provenienti da musei italiani e non solo. Tra queste anche la Madonna del Latte proveniente dalla pinacoteca parrocchiale di Corridonia e restaurata grazie alla famiglia Santoni. «Macerata si inserisce – ha detto Coltrinari – in una serie internazionale di mostre che hanno sottolineato l’importanza di Carlo Crivelli. Questa è la prima nelle Marche».
«Vedere tanto lavoro di ricerca – ha detto la professoressa Paola Ballesi – e studiosi che adottano la ricerca per riversarla nella contemporaneità è straordinario. Questa è la vera mission dei musei di Macerata».
Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci hanno curato la mostra Carlo Crivelli le relazioni meravigliose
il maestro Fabio Piacentini dei Musei vaticani
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Bellissima mostra al palazzo Bonaccorsi prolunghiamola e invitiamo la RAI Nazionale per un servizio su larga scala.
Ivano Tacconi Associazione Culturale Macerata Rinnova.