La sede del mattatoio
di Mauro Giustozzi
Dall’annuncio della chiusura ad inizio settembre una corsa contro il tempo che ha portato al salvataggio del mattatoio Co.Zo.Ma. di Macerata che potrà continuare la propria attività di macellazioni nella sede di via Niccolai traversa di via Alcide De Gasperi a Villa Potenza. Decisivo l’intervento della cooperativa BovinMarche che è entrata nella compagine societaria del mattatoio e ciò consentirà, almeno nell’immediato, il funzionamento della struttura che, altrimenti, avrebbe dovuto chiudere il 30 settembre.
Il Co.Zo.Ma. è uno dei più grandi mattatoi non solo delle Marche ma del centro Italia. Basti pensare che tra soci della cooperativa BovinMarche e privati che utilizzano il mattatoio maceratese, provenendo anche da fuori provincia, si stima che siano non meno di 5/600 le aziende che in caso di stop dell’attività si sarebbero trovate nell’emergenza di non avere più il riferimento dove poter portare e lavorare le proprie carni. Da questa struttura passano duemila capi di bestiame l’anno: 1.100 sono della cooperativa BonvinMarche, gli altri 900 di privati. Di questi almeno 1.500 provengono dalla provincia di Macerata.
«Il nostro intervento aiuterà il mattatoio Co.Zo.Ma. – dice il direttore di BovinMarche, Daniele Marzi – ad andare avanti nell’immediato evitando il rischio di dover chiudere, anche perché molti nostri allevatori utilizzano questa struttura per la macellazione delle carni. Ci teniamo particolarmente che non chiuda e questo nostro inserimento nella compagine societaria rappresenta il tentativo nella gestione di dare una mano, di ristrutturare il mattatoio che va sempre un po’ ammodernato e manutenuto e questo ha costi elevati. Il mattatoio aveva bisogno di ammodernare le macchine, per poter garantire gli standard di qualità e alcune strutture erano oramai logorate dall’uso. Allo stesso tempo si proverà a risolvere anche il problema energetico del sito che, anche alla luce degli ultimi rincari della bolletta elettrica, è pesante: al punto che si sta studiando la possibilità di adottare anche un impianto fotovoltaico che consenta di contenere i costi di gestione. Nessuno ha la bacchetta magica, cercheremo di gestire assieme questa situazione, portando anche alcune innovazioni che vanno fatte nelle attrezzature interne del mattatoio che devono essere rinnovate. Nell’immediato il pericolo chiusura è stato scongiurato, vediamo adesso se riusciremo a risollevarne le sorti nel medio-lungo periodo».
Alla base della scelta di sospendere l’attività che era maturata nella società di gestione del mattatoio di Macerata soprattutto i costi energetici della struttura che negli ultimi due anni sono cresciuti del 100%. Tra gli interventi per abbattere i costi energetici c’è allo studio l’allestimento di un impianto fotovoltaico, un progetto per 150 chilowatt, serve un investimento di 120mila euro recuperabili in un triennio.
L’intenzione di BovinMarche e dei vertici del Co.Zo.Ma. è quella di coinvolgere anche Regione e comune di Macerata per rafforzare questo servizio pubblico che interessa un territorio molto vasto. «L’impatto sulla filiera zootecnica maceratese se il mattatoio avesse sospeso l’attività sarebbe stato devastante – sottolinea Giordano Nasini, direttore di Coldiretti Macerata -: il settore agricolo e quello della zootecnia sta subendo delle profonde difficoltà legate all’aumento delle materie prime, la siccità che quest’anno non ha aiutato, con molte aziende costrette a far ricorso all’acquisto del foraggio quando invece prima se lo producevano in casa e l’aumento dei costi dei mangimi sommati a quello dell’energia diventa un problema serio. Il Co.Zo.Ma., peraltro, effettua un servizio non solo per la macellazione ma anche per molte aziende che effettuano una prima lavorazione all’interno di questa struttura per poi fare vendita diretta. Faccio l’esempio del nostro mercato di Campagna Amica a Macerata con diverse imprese che fanno questa prima lavorazione al mattatoio. Adesso l’auspicio è che si metta questa struttura nelle condizioni di operare sempre meglio perché il servizio è nell’interesse pure dei consumatori che possono beneficiare di una filiera produttiva zootecnica importante che abbiamo nella nostra provincia».
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