Madonna col bambino di Carlo Crivelli
di Luca Patrassi
Un viaggio in provincia alla scoperta delle opere di Carlo Crivelli, punto di partenza e di riflessione il Palazzo Buonaccorsi che dal 7 ottobre al 13 febbraio prossimi ospiterà una grande mostra dedicata ad uno dei maestri del Rinascimento. L’amministrazione comunale ha appena definito l’impegno di spesa approvando la delibera proposta dall’assessore Katiuscia Cassetta, il costo preventivato è di 175mila euro formato da molte voci e tra queste le più consistenti sono 50mila euro per allestimento e progetto, poi 34mila per il trasporti, 10mila per le assicurazioni, 20mila euro per il catalogo, 10.500 per l’ufficio stampa, 35mila euro per la comunicazione, 7mila euro per grafica ed opuscoli. Gli introiti: 60mila euro arriveranno dalla Regione, 20mila da Unimc, 20mila da Fondazione Carima, 20mila dalla biglietteria, 25mila dalle sponsorizzazioni con il ricorso all’Art Bonus mentre 30mila euro è la spesa prevista a carico delle casse comunali.
Palazzo Buonaccorsi
La sede principale della mostra è Palazzo Buonaccorsi, il progetto poi coinvolge altri otto Comuni delle Marche che ospitano opere dell’artista citato, il progetto è firmato da Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci. Al Buonaccorsi ci saranno sei opere di Carlo Crivelli provenienti da vari musei. Accanto alla Madonna con il Bambino di Macerata saranno esposti Madonna con il Bambino proveniente da Accademia Carrara di Bergamo, Pietà (Cristo morto compianto dalla Vergine, san Giovanni Evangelista e santa Maria Maddalena) dai Musei Vaticani, San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo da Museo Poldi Pezzoli di Milano, Cristo benedicente da Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma oltre a un’opera del fratello Vittore Crivelli, San Sebastiano e devoti custodita nei depositi della Soprintendenza presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino e che sarà restituita a fine mostra alla città di Montegiorgio, da cui proviene. Si parte da Macerata, dentro e fuori Palazzo Buonaccorsi, per proseguire poi verso Corridonia, San Ginesio, Sarnano, Monte San Martino, San Severino, Serrapetrona, Belforte del Chienti. Un progetto che vuole far riscoprire l’opera di Crivelli, tra grandi pale d’altare e opere di formato ridotto per la devozione privata, e il legame con il territorio marchigiano che lo ha ospitato (dal 1468 al 1495) e in cui ha realizzato la maggior parte dei suoi capolavori.
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