Da sinistra Alberto Cicarè, Narciso Ricotta, Roberto Cherubini e Gabriele Micarelli. Al centro la sedia lasciata vuota da Sandro Parcaroli
di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
Sono undici i festival di Macerata che oggi hanno chiesto un confronto ai candidati sindaco. Hanno risposto in quattro: Roberto Cherubini (M5s), Alberto Cicarè (Strada comune), Gabriele Micarelli (Macerata lavora) e Narciso Ricotta (centrosinistra). Grande assente Sandro Parcaroli (centrodestra) che avrebbe voluto farsi sostituire da Riccardo Sacchi (Forza Italia, in odore di assessorato alla Cultura in caso di vittoria del centrodestra) ma le associazioni organizzatrici hanno declinato con una lettera.
Narciso Ricotta e Roberto Cherubini
Molte persone erano in sala proprio per ascoltare le sue risposte. Ma la linea è stata: o il candidato, o niente. Anche perché è l’ennesima volta che Parcaroli annulla la sua presenza a un confronto con gli avversari. La sua assenza fisica nella sedia tra Ricotta e Cherubini, lasciata quasi ritualmente vuota, è stata colmata dalle scintille volate tra i due. A moderare l’incontro il giornalista Piero Chinellato.
Roberto Cherubini
Terreno di scontro sono state le parole di Cherubini, che prima ha descritto la cultura maceratese come «elitaria e chiusa nei palazzi» e poi ha proposto un «riesame delle erogazioni. Recupererei risorse per aumentare il contributo che prendete – ha detto rivolto alle associazioni presenti -. Mof e Musicultura assorbono 800mila euro. Sarebbe da vedere se si trovano risorse private in modo da erogare meno a loro e liberare risorse per le vostre manifestazioni. Sono sicuro che ai Comuni arriveranno tantissime risorse tramite i fondi europei. E poi – e qui la frase che ha acceso la miccia -, bisogna drenare le risorse date solo per il consenso. Vedo erogazioni di 300 euro alla “festa della salsiccia”. Per Ricotta è molto più semplice dare 100 euro a 100 associazioni che ti ritornano in consenso. Chi offre qualcosa di importante alla città è giusto che prenda i contributi. Se rimettiamo al centro la competenza e la capacità si riequilibra tutto».
Narciso Ricotta
Arrivato il suo turno, Ricotta ha replicato senza mezze misure, con momenti di tensione con Cherubini, che lui accusa di «giocare a fare il populista. Da quando è iniziata la campagna haiparlato solo di clientelismo. Ci dica quale è la “sagra della salsiccia” sennò ci prende in giro con populismo di basso livello. Il tema qui è la firma di convenzioni pluriennali per poter progettare nel medio lungo termine. Non è che questi festival non danno lavoro ma devono sapere se il prossimo anno esistono. Prendiamoci un impegno, tranne gli assenti che evidentemente non erano interessati – dice riferendosi a Parcaroli -, che il giorno dopo l’insediamento firmiamo la convenzione. Così possono continuare a lavorare. Il resto sono chiacchiere. Investimenti nella cultura sono investimenti nel benessere. Ritorna anche un patrimonio sociale, non solo l’euro. Io l’impegno a confermare i festival me lo prendo».
Alberto Cicarè
Alberto Cicarè, ha proposto nei suoi interventi di valutare «quali siano le ricadute sulla città di un evento. Terminato il festival, cosa ha la città di più rispetto a quello che aveva prima? Bisogna lavorare su questo aspetto e anche sul fatto che molte si svolgono in centro storico. Gli studenti – aggiunge – sono da coinvolgere veramente, non è possibile che per due crediti lo studente faccia il valletto. Bisogna stimolare l’ambiente artistico maceratese. Bisogna che l’Accademia esca dall’Accademia». La proposta di Cicarè è un «accordo quadro con la Siae in modo che le attività culturali possano essere fatte in modo più agevole» e anche una Casa delle arti e un «comitato strategico tra attività culturali e finanziatori per una strategia Macerata città della cultura». Per Cicarè in ogni caso «il finanziamento delle attività culturali deve essere meritato. Bisogna valutare le proposte e poi stabilire l’attribuzione di fondi. Non è detto che se un anno ho avuto 10mila euro li devo avere anche l’anno dopo».
Gabriele Micarelli
Gabriele Micarelli in parte concorda con Cherubini: «Quella di Macerata non è una cultura per tutti. Va integrata e resa disponibile per 12 mesi l’anno. Serve una programmazione più professionale per coinvolgere la città». Un coinvolgimento che Micarelli, non a caso candidato della lista dei commercianti, traduce con un esempio che lo riguarda: «Io come esercente a volte vengo a sapere di un evento il giorno prima». Inoltre, aggiunge, «mi piacerebbe sapere come vengono finanziate queste iniziative anche per dare fondi alle piccole associazioni. Bisogna trovare un canale per aiutare realtà già grandi a trovare sponsor privati». Micarelli vede il futuro della cultura in mano ai finanziamenti privati: «Chi governerà è inutile che fa promesse perché le finanze pubbliche più si va avanti più sono ristrette. Gli unici fondi che arrivano alla cultura possono essere solo quelli del privato. Più c’è una ricaduta sulla città maggiore sarà l’investimento del privato».
I festival che hanno promosso il confronto di oggi sono: Appassionata, Artemigrante, Libriamoci, Licenze poetiche, Macerata Jazz, Macerata Racconta, Overtime, Rassegna Nuova Musica, Ratatà, Scarabò, Utovie.
«Punto al ballottaggio, se non ce la faremo sarà tutto il gruppo a scegliere cosa fare»
Il programma di Narciso Ricotta incentrato sulla qualità della vita «Porterò Macerata nella top ten»
Cicarè, due liste e tanti quartieri «Prendiamo esempio da Parigi Non si può pensare solo al centro»
Bisogna votare la persona non il simbolo. È questa la cosa da capire quando si vota il sindaco. Perché poi non ci viene ne Salvini ne Conte o Zingaretti a fa il sindaco a Macerata. Qualcuno dirà per fortuna.
Da forfait ma che fa come gli pare?? Ehi non è in gioco
Sicuramente avrà avuto un virus intestinale. Domani porterà la giustificazione del Capitano.
Non regge i confronti
#forfait sarà il nuovo slogan del candidato Sindaco?
Avanza una sedia ... che succede?
Non sa reggere il confronto!! Un fantoccio della destra.
Che scusa ha addotto Parcaroli? Ma siamo seri? Può pretendere di fare il sindaco uno che scappa come un bambino ogni volta che c'è da confrontarsi? Siamo alla farsa, sta prendendo per il culo i Maceratesi
Mandare un altro al suo posto??? E vorrebbe fare il Sindaco??? A questo punto è evidente che non sia più credibile la sua candidatura, che si basa solo sul malcontento generale e non sui contenuti o progetti. Roba da matti
Mi sembra chiaro a questo punto che le persone credibili come Sindaco sono due, Cherubini e Ricotta
Continuano a fare guerra per accaparrarsi voti...ma intanto si scordano un programma per far VIVERE MACERATA. E NON PARLATE FATE I FATTI GLI ULTIMI 10 ANNI MACERATA E DIVENTATA UNA CITTÀ SENZA BELLEZZA NE ENERGIA
Pubblico+privato = piú fondi x tutti i festival e le iniziative culturali e a trarre beneficio saranno Macerata e i maceratesi. Tanto campata in aria non è come teoria. Tutto sta è far tornare Macerata "appetibile" a più investitori privati
Ormai è una comica il candidato della Lega
Da forfait ma che fa come gli pare?? Ehi non è un gioco
Visto che votiamo il nostro sindaco non Salvini non Meloni non Zingaretti scegliamo chi può davvero cambiare Macerata
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C’era una sedia vuota al confronto fra candidati sindaci di Macerata. Le principali Associazioni Culturali della città hanno invitato tutti, ma all’ultimo momento Parcaroli, della destra, ha disertato. Diserzione scontata, diranno in molti, eppure sarebbe stata un’ottima occasione per smentire chi lo dipinge come un “ignorante” impreparato sui problemi della città.
Sicuramente “Io, me, mio” avrà avuto i suoi buoni e validi motivi per essere assente.
Ma quasi la pretesa di inviare un “sostituto”, una sorta di “tutore culturale”, è offensivo per i presenti e per tutta la città.
Avrebbe fatto più bella figura se mandava una giustificazione, di assenza, firmata dai genitori..
Anche l’uomo più profumato del mondo se entra in un letamaio, quando esce, puzza!!! Grande Parcaroli a non confondersi con i sinistrati maceratesi
Gianfranco, credi veramente che alla gente interessi un dibattito tra candidati al Comune? La gente ormai è schierata. Di ciò che ha fatto o non ha fatto il PD per Macerata lo sa già. Se vuole cambiare sa già che deve votare per Parcaroli sindaco.
L’unica cosa che avrei voluto che dicesse e scrivesse era contro il Gender nelle scuole, che vuole manipolare la mente dei bambini e degli allunni a fini sessuali e omosessuali. Queste erano le garanzie che Parcaroli e tutto il centrodestra averbbe dovuto dare all’elettorato. E avrebbero avuto pure la benedizione del Vescovo.
L’argomento Gender è una pistola carica col cane alzato alla testa del PD e consoci. Bastava tirare il grilletto per farli secchi. Perchè sull’argomento il PD e consoci non possono schivare il colpo, dato che hanno dimostrato di usare il Gender nelle scuole laddove hanno governato. Lo fanno passare per il diritto del bambino di decidere se essere maschio o femmina, toccarsi i genitali, masturbarsi. E magari fare una dimostrazione pratica.. Purtroppo il centrodestra non ha usato questa arma carica, limitandosi a dire le solite cose a favore della famiglia, dei genitori maschio e femmina. E malgrado io abbia inviato le parti interessanti e il link ad alcuni candidati del centrodestra, ancora non ne parlano, limitandosi a fare il bel discorsetto sulle cose scontate, che chiunque potrebbe fare.
Dopo queste elezioni ci sarà una bella resa dei conti in ogni partito, compresa la Lega.
Bene ha fatto Parcaroli a non esporsi al massacro, ci avrebbe rimesso inutilmente. Parcaroli (si spera, almeno) in quanto imprenditore è aduso a fare e a non parlare. In politica e in amministrazione si fa, non si chiacchiera. I treni non camminano con le chiacchiere.
Eh sì, a me questa assenza è sembrata una cosa non corretta, gli altri candidati hanno trovato modo e tempo per poter partecipare. È così che ci si aspetta da un futuro sindaco!
Trovo pro-positivo e davvero originale che, in una campagna elettorale, si tocchi l’argomento cultura non soltanto per massimi sistemi ma con l’attenzione dovuta alle piccole e medie realtà che animano il territorio. E’ giusto così: se penso, ad esempio, ai teatri dei nostri paesi (piccole perle preziose), è inevitabile il ringraziamento alle tante compagnie amatoriali che li hanno tenuti e mantenuti vivi e in salute, anche architettonica.
Mi piace che Ricotta si prenda pubblicamente un impegno importante, come quello di assicurare la sopravvivenza progettuale pluriennale di associazioni e festival: significa aver compreso quanto a volte è complicato lavorare seriamente e continuativamente in questo settore. Attivando – come dice Micarelli – anche e sempre più finanziamenti privati. Ma ricordando che solo il pubblico può salvaguardare la qualità, quando ad esempio la ricaduta è minore; è infatti un assessorato alla cultura e non ai prodotti culturali…
Si tratta poi di una presa di posizione che si discosta molto da quanto accaduto nell’ultimo decennio amministrativo, più concentrato sulla crescita dei musei a discapito delle realtà vive: a mio parere, invece, occorrono l’uno e l’altro aspetto. Specie in una città come Macerata, ricchissima di associazionismo qualificato e qualificante.
Anche sull’elitarismo culturale farei attenzione: non è detto che la qualità corrisponda necessariamente alla difficoltà di comprensione. Ma altrettanto eviterei un abbassamento qualitativo a fini democratici.
Vivono inoltre in città eccellenze che il mondo ci invidia, e che sarebbe da folli continuare a tenere al margine. In questo senso, la salvaguardia dell’esistente promette – ci si augura – lo sviluppo di altre esistenze: una sinergia multipla e articolata, che non può che far bene all’insieme.
Il discrimine è sottilissimo: occorrono buon senso, onestà intellettuale, competenza e esperienza reale negli ambiti della cultura e dell’arte.
Quanto a Parcaroli (e delfino in pectore), do forfait.
Resto allibito da alcuni commenti beceri e volgari. Leggere che l’importante è votare Parcaroli per cambiare, senza se e senza ma, senza un confronto e senza un’idea concreta è semplicemente avvilente ed un insulto all’intelligenza umana. D’altronde è lo spirito che si respira in questi ultimi tempi alimentato dalla pura cattiveria di leader alla ricerca di like, perchè sembra che sia l’unica cosa che conti. Parlare di gender nelle scuole mi sembra, poi, qualcosa di squallido. Vi riempite la bocca di temi che non conoscete affatto creando, voi stessi, dei problemi mentali ai bambini. Non sono un “sinistroide” come qualche ignorante già mi vorrebbe etichettare, ma un cittadino che cerca di pensare con la propria testa, senza slogan e per il bene della città in cui abita.
Mi scuso per la prolissità del commento, ma non sono capace di parlare attraverso slogan. Visto l’importanza dell’argomento voglio prendermi i giusti tempi. Se la lettura dovesse sembrare troppo lunga potrete suddividerla in due o più tranche o non leggermi affatto. Ero presente all’incontro, avrei voluto un chiarimento, magari formulando una domanda. Al di là della noia mortale caratterizzata, nella parte iniziale, dalle domande rivolte ai candidati sindaci, tutte molto simili, che inevitabilmente hanno portato più ad elencare quello che è stato fatto senza nessun approfondimento sul come e sui reali risultati ottenuti. Non si è parlato (eccezione fatta per un accenno a Macerata Capitale della Cultura) delle molte occasioni perse che hanno caratterizzato questa città negli ultimi anni e che comunque sarebbero motivo di riflessione per un miglioramento. Tutti i candidati sono concordi sia sul fatto che la città, in presenza di istituzioni come Università, Accademia delle Belle Arti e Associazione Arena Sferisterio, dovrebbe avere una forte connotazione culturale, sia sulla necessità di un potenziamento dell’aspetto culturale perché questo funga da volano per l’intera economia del territorio e attragga gente anche da fuori.
Il signor Ricotta, da persona politicamente navigata, ha mantenuto il suo self control anche quando il candidato Cicarè, con esitazione imbarazzante o forse con un po’ di timore reverenziale, ha affermato che la ricaduta dei vari eventi culturali non è propriamente caratterizzata da risultati positivi sia riguardo il coinvolgimento del pubblico, tantomeno a livello di impatto sull’economia locale. Il self control però gli è saltato completamente, quasi a fargli perdere le staffe, dopo l’affondo dell’esponente del M5s Cherubini, visto che il discorso stava prendendo una piega ben precisa, non tanto su ciò che è stato o non è stato concretizzato quanto sulla metodologia adottata per il raggiungimento dei vari obiettivi. È stato qui che ho perso quel torpore che avevo addosso e il livello di attenzione ha subito una notevole impennata. Con tono perentorio finalmente il candidato del Pd ha esternato la politica dei prossimi 5 anni del suo schieramento: “il tema è la firma di convenzioni pluriennali (riferito alle associazioni presenti che tra l’altro già usufruiscono regolarmente, a detta del Cherubini, di sovvenzionamenti comunali), per poter progettare nel medio e lungo termine. Apprezzo la sincerità ma ad uno che ti accusa di applicare un sistema clientelare con le associazioni che decidi di sovvenzionare al fine di una mera acquisizione di voti non si può rispondere rilanciando, da un buon giocatore di poker, e affermando che il sovvenzionamento deve essere pluriennale tralasciando, al tempo stesso, una precisazione sulla metodologia ammettendone di fatto il suo carattere clientelare. Il tutto poi rivolgendosi a quello specifico pubblico al quale non sarà parso vero di usufruire di colpo di sovvenzionamenti triennali. Come si può non votare a favore di tali dichiarazioni. Ma questa è pur sempre un’esplicita ammissione di veridicità anche in relazione alla compravendita dei voti.
Nessun riferimento ad un’analisi delle potenzialità del territorio, alla possibilità di coinvolgere associazioni nuove anche lontane dai propri ideali tuttavia con delle capacità operative e costruttive nei vari settore, tantomeno ad una puntuale attenzione nelle capacità dei singoli, ad una vera formazione per coloro che hanno delle qualità da spendere anche a favore delle istituzioni locali, ad un sano e costruttivo confronto. Praticamente quello che già viene fatto da moltissimi anni, inasprito, nell’ultimo mandato Carancini, toccando livelli mai raggiunti prima. Questo è l’unico vero tema!!!. Eh sì una perfetta cultura caratterizzata da una puntuale mancanza di confronto.
La mancanza di confronto tanto stigmatizzata verso il candidato sindaco del centrodestra Parcaroli, di fatto all’occasione viene accuratamente applicata da anni dalle istituzioni, come pur da alcune associazioni presenti in sala, secondo l’ormai delineato principio delle regole (magari quelle che ho stabilito) che valgono solo per gli altri.
A questo punto sono uscito e tornato a casa avendo soddisfatto la mia domanda iniziale: Come si può conciliare il concetto di ampliamento dello spettro culturale con una metodologia che prevede solo il coinvolgimento di attori che possono esternare solamente pensieri e comportamenti in linea con quelli delle istituzioni che li ingaggiano?
Una cultura “calmierata” porta solo alla diseducazione nelle varie specificità e all’abbrutimento di un territorio. Mi pare che queste caratteristiche siamo abbastanza evidenti dalle nostre parti. Lo stile poi, ahimè, non è esclusivo dell’ente comunale ma ben presente anche in molte altre istituzioni.
Chi è protagonista ed osanna questo sistema, (dichiaratamente improduttivo sempre secondo quanto esternato dai vari Cicarè, Cherubini e Micarelli), se non riporta un vantaggio personale è veramente incapace di vedere quelle criticità che la sua stessa ignoranza provoca. Solo una cultura libera e aperta a 360° può puntare verso il raggiungimento della perfezione. Solo uno studio serio da parte di persone realmente capaci e provviste di vera passione per la propria materia può esternare un confronto vero, costante e costruttivo. Solo questo ci potrà elevare portando finalmente la cultura ad assumere quelle caratteristiche di volano per l’economia e di ricaduta anche sociale che sono, con molta faciloneria e a mo’ di slogan, sulla bocca di tutti i nostri politici.
Il modello attuale lo conosciamo, sappiamo dove ci ha portato e possiamo solo sperare che risultati diversi improvvisamente appaiano.
Siamo sicuri che non ne possa esistere un altro? Se si il confronto lo si potrà avere solo dopo aver sperimentato la sua applicazione.
Per chi non lo sapesse questa sera si parlera’ di droga,sicurezza ed immigrazione con Parcaroli tema mooolto piu’ importante per la nostra citta’ anziche’ mantenere associazioni solo per avere consensi.
Siamo sinceri! Quante volte nel passato abbiamo assistito a questi incontri pre elettorali dove tutti, dico tutti i candidati ti promettono ottime soluzioni nell’interesse pubblico. Siamo stufi di queste perdute di tempo! Non ci sono i programmi elettorali da leggere comodamente a casa?