«In politica il vescovo non sceglie, ma educa»: esordisce così Nazzareno Marconi, capo della diocesi di Macerata – Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia nell’omelia per la festa del patrono di Macerata San Giuliano. La messa delle 18.30, inizialmente prevista nel sagrato della Cattedrale di San Giuliano, è stata celebrata alla Domus San Giuliano. Presenti oltre alle autorità anche due dei cinque candidati sindaci: Sandro Parcaroli (centrodestra) e Narciso Ricotta (centrosinistra).
Il vescovo si è mostrato sempre molto attento alle “cose pubbliche” e non si è mai sottratto al dibattito politico, anzi, nelle ultime settimane ha incalzato più volte i candidati sindaci, oltre ad averli incontrati singolarmente. «Il Vescovo non può essere uomo di parte, schierato contro qualcuno – ha detto durante l’omelia di questa sera – E soprattutto il popolo, sia i credenti che gli altri, va stimato e rispettato: non è una massa da dirigere, ma un insieme di persone dotate di giudizio e maturità tali da poter e dover scegliere in autonomia ciò che è buono. Al Vescovo spetta di ricordare ciò su cui si fonda la fede e la vita credente e magari mettere sull’avviso quando percepisce che, dietro le pieghe di un passaggio storico, ci sia forse più di quello che appare a prima vista». Monsignor Marconi richiama le varie forze politiche che, secondo lui, pur avendo in lista candidati con visione cristiana, lasciano indietro elementi non secondari e non tengono conto dell’uomo nella sua globalità. «Perciò potrei dire che: chiunque vincerà sarò un po’ scontento, o meglio che dal mattino dopo mi batterò perché non vengano dimenticati quei temi e quei valori che per noi Cristiani non possono essere lasciati da parte. Chiunque sarà eletto sappia perciò che in città ci sarà un Vescovo scomodo.»
Il testo dell’omelia completa:
«Carissimi fedeli, in questo momento significativo della vita della nostra città, la chiesa attende giustamente dal Vescovo una parola chiara. Anche la Prima Lettura ci ha esortato ed ammonito dicendo: «Guai ai cuori pavidi… e a chi cammina su due strade!». Ma il Vescovo non può essere uomo di parte, schierato contro qualcuno. E soprattutto il popolo, sia i credenti che gli altri, va stimato e rispettato: non è una massa da dirigere, ma un insieme di persone dotate di giudizio e maturità tali da potere e dover scegliere in autonomia ciò che è buono.
Al Vescovo spetta di ricordare ciò su cui si fonda la fede e la vita credente e magari mettere sull’avviso quando percepisce che, dietro le pieghe di un passaggio storico, ci sia forse più di quello che appare a prima vista. Ho infatti la sensazione che sia in atto un confronto non solo sulle soluzioni tecniche per risolvere problemi di natura economica, produttiva, di sicurezza sociale o altro. C’è anche un livello più profondo, in cui si tratta di decidere quale idea di uomo e di società si vuole portare avanti. Scegliere bene da questo punto di vista è operazione che non può essere delegata all’istinto e alla passione, ma esige riflessione onesta e pacata, il cui risultato non potrà comunque essere di piena soddisfazione, perché la visione cristiana è in varia misura presente nei vari schieramenti, ma in maniera più o meno parziale, accentuando un aspetto o l’altro, ma quasi ovunque lasciando indietro elementi tutt’altro che secondari. Perciò potrei dire che: chiunque vincerà sarò un po’ scontento, o meglio che dal mattino dopo mi batterò perché non vengano dimenticati quei temi e quei valori che per noi Cristiani non possono essere lasciati da parte. Chiunque sarà eletto sappia perciò che in città ci sarà un Vescovo scomodo.
Attenti a una visione antropologica parziale
Quello che soprattutto mi preoccupa è che mi sembra non si tenga conto dell’uomo nella globalità della sua natura, complessa e ricca, come milioni di anni di evoluzione naturale e millenni di cultura ci hanno insegnato a pensare. L’uomo non è solo una macchina dotata di pompe e circuiti, per quanto evoluti, che funziona finché viene alimentata ed i suoi organi non si usurano irrimediabilmente.
Questa visione positivista e meccanicista dell’uomo, sostenuta da una parte minoritaria degli intellettuali del 1700, è superata dalla storia. Il celebrato “illuminismo” che doveva garantire il paradiso in terra, ha visto le sue lampadine fulminate da due guerre mondiali e dagli stermini dei campi di concentramento e dei gulag: tutte cose orribili, seppur tecnologicamente e razionalmente davvero molto ben organizzate. In quei momenti bui e per quegli uomini oscuri, non si era spenta la luce della ragione tecnica, ma la ragione del cuore, la luce dell’anima.
La visione dell’uomo dei Padri Costituenti
“Considerate le generazioni passate e riflettete” ha detto la Prima Lettura, e credo abbia ancora molto da insegnarci la generazione del dopoguerra, quella che ha scritto la Costituzione. I Padri Costituenti avevano una visione dell’uomo ampia e saggia. Prima di tutto stimavano la persona che lavora, non l’individuo che rincorre le sue voglie. Ed indicavano perciò ad ogni persona il «dovere di svolgere un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società» (Art 4). Ricordando così che c’è un progresso materiale, ma anche uno spirituale, come può esserci un regresso materiale, ma anche uno spirituale. Se la storia che stiamo costruendo operasse un progresso materiale, ma in cambio di un regresso spirituale, avremmo fatto un ben magro guadagno. Per contribuire a questo progresso dello spirito, i Padri Costituenti chiamarono a collaborare con lo Stato anche le tutte le Religioni e la Chiesa cattolica, con i loro credenti ed il loro pensiero. Perché il nostro fosse uno Stato laico, ma non laicista.
Volevano creare un mondo di persone che si volessero bene, dopo tanto odio che aveva insanguinato la nostra terra, ed i cristiani ricordavano agli altri che un amore stabile e duraturo non si può costruire contro Dio, certi di quello che dice la Seconda Lettura: «amiamoci gli uni gli altri» … non dimenticando che «l’amore viene da Dio».
Volevano creare un mondo libero dopo le dittature del passato, ma sapendo bene che la vera libertà ha un limite: quell’utilità sociale, quel bene comune, «quell’amarsi gli uni gli altri», quell’essere tutti sulla stessa barca della vita, che non autorizza nessuno a fare buchi nello scafo perché lui ha voglia di andare a fondo.
La bella lezione della generazione che ha fatto la prima ricostruzione delle nostre terre aveva perciò una visione dell’uomo e della società più ampia e reale di certi riduzionismi tecnicistici, dei quali stiamo sperimentando i limiti..
Quale uomo per quale “ripartenza”?
L’uomo non è solo una macchina che mangia e consuma, ma è un uomo che lavora, che si ammala, che deve tutelare la salute, il proprio reddito, il benessere della propria famiglia e che ha dei bisogni spirituali, nel senso più ampio del termine. L’uomo ha bisogno di bellezza, di sperare, di credere, di alimentare la propria anima.
Vorrei dire questo con forza perché la “ripartenza”, cui tutti aneliamo non potrà avvenire realmente se non riparte l’uomo, e tutto l’uomo e non solo il consumatore, o l’elettore o il tifoso.
Ci stiamo preoccupando di far ripartire il consumatore, l’uomo che produce e che mette in moto le filiere, l’elettore che permette di stabilire chi comanda, o il tifoso che fa funzionare la più importante macchina del tempo libero, ma l’uomo ha bisogno di trovare dei motivi più profondi per vivere e per sperare.
Per iniziare la giornata non basta accendere la luce della stanza, dobbiamo anche accendere una luce dentro di noi, che ci dia voglia e motivi per fare e per fare bene.
Se l’uomo non torna a sperare che è possibile ancora vivere insieme, che l’altro non è una minaccia ma una risorsa (il mio vicino di casa, il concittadino che la pensa diversamente da me, l’immigrato che cerca di inserirsi onestamente nella nostra società…), che non sono solo ma ho una famiglia, dei figli, delle persone che amo e che mi amano, non ci si potrà dare una mano per ricostruire questo Paese.
Quale visione dell’uomo ci viene proposta?
La questione dell’uomo non è perciò secondaria, non è una fissazione dei preti e dei filosofi. Perciò è importante chiedersi: che visione dell’uomo abbiamo e che tipo di mondo vogliamo costruire? Ed anche chiederlo a chi ci domanda la fiducia ed il voto. In questi tempi si è parlato spesso di “nuovo umanesimo”. Se con questo si intende che bisogna riscoprire il valore dell’uomo rispetto alla macchina ed al denaro, può essere un linguaggio buono. È quello che dice anche il bello slogan della nostra Università: “L’umanesimo che innova”. Ma se si trattasse di realizzare un progetto di uomo del tutto nuovo e molto diverso da quello delle generazioni che ci hanno preceduto, sarebbe il caso di preoccuparsi. Se l’uomo nuovo che si vuol costruire e moltiplicare fosse: un individuo solitario, pieno di diritti e senza doveri, senza natura e senza storia e radici, che afferma sé stesso senza legami con gli altri. Allora questo supposto “umanesimo” non sarebbe né cristiano, né compatibile col cristianesimo. Lo dico chiaro, sarebbe un progetto davvero pericoloso.
Il rischio della tecnocrazia
Purtroppo il grande male di questo secolo, e di questi decenni, è la tecnocrazia: cioè il pensare che l’uomo possa raggiungere la felicità tramite la tecnica. Quindi se il nostro corpo è fragile e mortale la tecnica può risolvere: basta trovare le norme e i protocolli di cura giusti. Se c’è violenza ed ingiustizia, bastano leggi chiare e forze dell’ordine ben equipaggiate per risolvere tutto. Nell’economia, la tecnica ben registrata potrebbe far aumentare senza fine il benessere… Siamo così dentro a questo modo di pensare, che crediamo senza grossi dubbi al fatto che basti un aumento del PIL per essere tutti felici!
Ma per quanta tecnica useremo, non potremo sfuggire alla vecchiaia ed alla morte. Avere tanti soldi ci farà trovare tanti amici interessati, ma non ci garantirà l’amore vero di nessuno. Il senso della vita e la voglia di viverla, non lo può dare nessun elettrodomestico, per quanto sofisticato. La salvezza dell’uomo, la tua salvezza, cioè la tua vita piena e buona non è un problema di tecnica, ma di umanità, di incontro, di dialogo, di collaborazione, di relazione positiva e buona con gli altri. Questo insegna l’umanesimo cristiano. Il cuore della nostra fede, come dice la seconda lettura, è che non ci salviamo da soli, ma che è «Gesù mandato dal Padre che ci salva».
La pandemia e la visione dell’uomo
Una cosa che questa emergenza ci ha fatto scoprire è che non siamo fatti per il distanziamento sociale. Chi dice che la natura umana non esiste e che ognuno si fa da solo secondo le sue voglie e senza bisogno degli altri, ascolti la nostalgia profonda di abbracci, di festa, di sorrisi, di giochi fatti insieme, che ci sta intristendo tutti. Abbiamo scoperto che l’uomo è più del proprio corpo, che c’è un intimo spirituale, una luce che brilla dentro ognuno, dove è lui e dove lo incontro davvero. Tramite tablet e smartphone ci siamo visti tanto in altissima definizione, ci siamo sentiti in stereo ed anche in quadrifonia, ma ognuno ha scoperto quanto è diverso quando due esseri umani sono vicini davvero, anche se non si toccano, anche se stanno ad un metro di distanza e dietro una mascherina. Nella solitudine di questo tempo abbiamo imparato ad essere sensibili alle anime, e la tecnica trasmette la vicinanza dei corpi, ma non può trasmettere la vicinanza delle anime. Ho letto in una bella omelia di un saggio prete lombardo: «Davanti a questa ripartenza, se ci preoccupiamo tutti giustamente della salute degli italiani, dobbiamo preoccuparci anche della salvezza degli italiani. La salvezza non solo in senso cattolico o cristiano, della vita dopo la morte. Ma anche la salvezza delle relazioni, della felicità, della possibilità delle nostre famiglie di respirare, di vivere e di sperare. La salvezza dei nostri ragazzi che non è solamente perdere o non perdere l’anno scolastico, ma è legata a che futuro gli stiamo dando e mostrando. Come hanno capito quei medici che mentre applicavano tutti i protocolli e facevano tutto quello che dovevano fare per la salute, si preoccupavano anche della salvezza: di stringere una mano, di mettere in comunicazione il malato con la famiglia, di fare una carezza».
Difendere una giusta visione dell’uomo e di Dio
Di questo l’Italia e la nostra terra hanno soprattutto necessità: di questa visione dell’uomo che è molto più di una macchina che ragiona, hanno necessità di un progetto di futuro che dia dignità, responsabilità e mostri solidarietà verso chi ha più bisogno, perché ogni essere umano è prezioso e sacro.
E permettete che dica con chiarezza in conclusione che con tutto questo, Dio, il Dio Padre di misericordia che Gesù ci ha insegnato, quel «Dio che ci ama per primo» come diceva la seconda lettura, c’entra e c’entra molto. Don Giussani metteva in guardia i suoi alunni da chi sosteneva che: «Dio non c’entra con l’uomo concreto, con i suoi interessi, i suoi problemi, ambito in cui l’uomo è misura a se stesso, signore di sé stesso, sorgente e dell’immaginazione del progetto e dell’energia concreta per la sua realizzazione».
Che San Giuliano ci traghetti verso un buon futuro
L’immagine di San Giuliano traghettatore sul fiume Potenza mi ha ispirato una preghiera al nostro Patrono: che ci aiuti a traghettare la città verso un buon futuro, aprendola alla collaborazione ed all’amicizia con tutto il territorio e le sue genti. Per sua intercessione ci mettiamo perciò nelle mani di Dio. Chiediamo che come il bravo agricoltore della parabola evangelica, ci aiuti a scegliere i tralci buoni da quelli che non portano frutto. E soprattutto aiuti quanti si candidano a guidare il nostro popolo ad avere la bella umiltà di chiedere la sapienza della fede e l’aiuto di Dio, ben sapendo come dice il Signore nel vangelo di oggi che: «Senza di me non potete far nulla».
(foto di Fabio Falcioni)
Il colonnello Michele Roberti (a destra), comandante provinciale dei carabinieri, con il nuovo comandante provinciale della Guardia di finanza, Ferdinando Falco
Il vescovo benedice i 5 candidati ma avverte gli elettori: «Fate attenzione al contorno»
Caro vescovo, il tuo compito non è far politica ma il religioso
Forse voleva candidarsi!!
I preti nn devono immischiarsi nella politica!!! Vadano a fare i missionari in Africa vicino a quelli che hanno più bisogno di aiuto !!!!
Non è difficile scegliere tra chi vuole distruggere la cristianità e chi no ...
Andrea Moretti chi vuole distruggere la cristianità? Chi accoglie come faceva Gesù e come dice il Sommo Pontefice, oppure chi chiude i porti e festeggia quando qualcuno affoga?
Andrea Cicarilli l'importante è andare a messa la domenica. Questo è l'unico dovere di molti cattolici( quant'è brau va' sempre a messa). Poi se dopo cinque minuti si sono dimenticati quello che hanno ascoltato, pazienza. Come si chiamavano?"sepolcri imbiancati"?
Fai il Vescovo e cura le anime per fare politica fatti eleggere ed ora aspetiamo in una presa di posizioni dei candidati Sindaci. RICORDATE PARCAROLI E RICOTTA Che il Vescovo il giorno dopo deve fare QUELLO CHE faceva il giorno prima.. PREGARE. Secondo me inaccettabile entrata a gamba tesa. Bene hanno fatti gli altri a a non presenziare l
Io dal giorno dopo mi batterò per quei valori laici, che in qualche caso...... ci ha aiutato a liberarci da tante gabbie. Ps. Capisco veramente poco della presenza, nello specifico di alcuni candidati,
sono andati ad inchinarsi perché da quel che si vede almeno a Macerata la Chiesa ancora comanda! Meglio non commentare!
Al paese mio si dice "l'anima a Dio e la roba a chi tocca" ed è quello che disse lo stesso Gesù, no? "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio"
Fai il Vescovo e cura le anime per fare politica fatti eleggere ed ora aspettiamo in una presa di posizioni dei candidati Sindaci. RICORDATE PARCAROLI E RICOTTA Che il Vescovo il giorno dopo deve fare QUELLO CHE faceva il giorno prima.. PREGARE. Secondo me inaccettabile entrata a gamba tesa. Bene hanno fatti gli altri a a non presenziare l
Io dal giorno dopo mi batterò per quei valori laici, che in qualche caso...... ci hanno aiutato a liberarci da tante gabbie. Ps. Capisco veramente poco della presenza, nello specifico di alcuni candidati,
Mi batterò per i valori cristiani....... Mi chiedo sbigottita fino ad ora cosa ha fatto? Che delusione....
Paola Del Dotto bella domanda..forse non lo sa neanche lui...
Se potesse si candiderebbe anche lui come sindaco. Politica e religione non dovrebbero mai andare a passetto, ma la storia insegna ben altro purtroppo
Non basta la politica in metà dei canali tv... ora anche in chiesa...
Parole parole parole
In questa città non sarà mai eletto un sindaco che non abbia il placet del potere ombra della Chiesa. Ma questo vescovo da quando è iniziata la campagna elettorale ha parlato pure troppo. Come mai? Ha paura di qualcosa?
Non c'era neanche bisogno di dirlo...sai che novità
si sono scordati di togliere dalle sedie il cartello non sederti qui, forse non li volevano
Belle parole
Se vince Ricotta non ci credo
Caro vescovo il tuo compito non è far politica ma il religioso
La Religione non dovrebbe mischiarsi con la politica . Poi si lamentano se non vanno più in Chiesa
Pensa a pregare dalla mattina alla sera, la Politica lasciala stare.
Adesso la messa è diventato un comizio elettorale?
Forse veleva candidarsi!!!
Dal mattino dopo? E finora non l'ha fatto?
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Più che un vescovo scomodo, è un vescovo di parte.
Tranquillo ho riflettuto, non voto il PD.
OH! FINALMENTE ABBIAMO UN OTTIMO VESCOVO ! UN VESCOVO,CHE DA QUANTO SI PUO’ NOTARE SA QUELLO CHE DICE E QUELLO CHE VUOLE: SE QUALCUNO DEI PRESENTI POLITICI NON L’HA CAPITO O,MAGARI HA INTENZIONE DI CONTINUARE A NON INTENDERE LE SUE INTENZIONI E I GIUSTI E SANTI SUGGERIMENTI, VADA A FARSELI SPIEGARE. UN VESCOVO CHE SICURAMENTE SAPRA’ TUTELARE I DIRITTI DEI PIU’ DEBOLI, DEGLI OPPRESSI, DEI PIU’ BISOGNOSI E DEGLI INASCOLTATI ! PER QUALCUNO, PENSO CHE LA PACCHIA POLITICA SIA T E R M I N A T A !!
Si Gentile Sig: Aldo Iacobini ! Un Vescovo di parte ! Ma di quella GIUSTA e cioe’ dalla parte che esegue veramente gli insegnamenti del cristianesimo
“Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.”
Mt. 7, 1-5.
Condivido quanto sostenuto nell’Omelia. Il passaggio, a mi avviso fondamentale, almeno per me, è quella relativa al mondo delle Tecne ( “tecnica”). Allo svuotamento del Soggetto ( Persona in senso Cristiano) e il felice, e condivisibile, apprezzamento del ruolo della Filosofia. Penso alla lezione di Emanuele Severino. La società è oggi “liquida” , eterodiretta dagli spot, dalle emoticon ed altre ilarità. Ritengo questa Omelia coraggiosa e di grande avanguardia.
Te piaceva qualche centinaio d’anni fà quando comandavate tutto voi è Marcó? Cià da fà chi vi paga lo stipendio a voi parla parla predica predica
Ma vai a lavorare sottanaro
Per il sig. Ferroni. Un conto è il Cristianesimo, un conto è la politica e d’altronde l’Italia è uno stato laico (art. 7 Cost.). Inoltre ci sono tante brave persone che non sono cristiane e, viceversa, tanti cristiani che non sono brave persone perché cristiane solo in quanto battezzate. E’ vero tuttavia che, da quel che si può rilevare, tutte le formazioni che partecipano alle elezioni appaiono di fatto come diverse correnti, diverse ‘anime’ di una ‘rinata’ DC.
Sull’illumunismo sempre osteggiato dalla chiesa ha voluto dire la sua ben sapendo che ogni cosa degenera nelle mani dell’uomo. Comunque ricordando delle osservazioni del Papa ad una messa alle sette del mattino durante il locstop, in cui diffidava di prendere in considerazioni scimmioni imbellettati da gadget religiosi, ridicoli e ascoltati da chi ha perso ogni fede politica e non sapendo che cosa pensare, si affida al primo ciarlatano che incontra. Di certo, qui il pensiero o va a dormire o è talmente poco che ognuno può giocarci. Adesso, dopo aver letto quest’omelia, posso anche non averci capito niente però già l’ho sempre detto che a Macerata la politica che comanderà si decide in sacrestia dove non entra per motivi di spazio la massa ma basta dare a pochi e dotati musicisti lo spartito ed ognuno di essi mandarlo a suonar la buona novella. Detto questo, ripeto, sbaglierò, ma ho l’impressione che non ci sono, nemmeno in maniera subliminale (messaggi che pur non essendo percepiti coscientemente dagli spettatori, sono tuttavia in grado di agire nel loro subconscio) qualcosa che richiami una certa parte. Aho, lo ridico, non ci avrò capito niente ma visto che tanto sono due quelli che contano di più, non mi sembra che ci siano indicazioni verso il Movimento di estrema destra Lega/Salvini.
Mi meraviglio che vi meravigliate.
Il vescovo di Macerata ha semplicemente fatto il vescovo, portando acqua al suo mulino.
Pensavate che avrebbe portato l’acqua al mulino altrui?
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Ha fatto un’omelia (forse un pizzichino lunga) ma ha toccato diversi punti.
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Si può essere d’accordo o meno, ma non cadiamo dal pero: sono oltre 2.000 anni che la chiesa fa politica.
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A volte è stata una politica ecclesiale “illuminata”, altre volte è stata il peggio della peggiore politica che si potesse fare..
Ma la chiesa sono 2.000 anni che fa politica: mi meraviglio che vi meravigliate…
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L’ipocrisia sta semmai nel fatto che, se una qualsiasi omelia (o discorso, o riflessione, ecc) “tira dalla mia parte”, allora sono giuste le parole del prete/vescovo/papa/mullah/rabbino/stregone.
Se invece l’omelia (intervento, discorso, commento, ecc) “tira per il mio avversario” allora il prete/vescovo/papa/mullah/rabbino/stregone non deve occuparsi di politica, non deve intervenire sulle cose non religiose, ecc ecc…
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Il vescovo sta facendo solo il suo dovere, fa il vescovo.
Ed ovviamente non è (e non sarà mai) semplice spettatore…
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Apriamo semmai una discussione sui contenuti dell’omelia perché, a mio modestissimo avviso, nella storia umana spesso -una palla al piede del progresso e dell’emancipazione degli uomini- è stata prorio la chiesa apostolica romana..
Per Cerasi. Forse sta travalicando i suoi limiti di pastore della Chiesa (veda anche art. 7 Cost.), creando disagio e dubbi tra gli stessi fedeli.
Bisogna ricordare che Gesù era un uomo solitario, cupo, duro, aspro, che i più prendevano per matto, mentre l’Anticristo è descritto come simpaticone, sempre sorridente, affettuoso, traboccante tenerezza e umanità e buonpranzo, buonpranzo, buonpranzo…
Il messaggio è chiaro(anche se io ho letto solo titoli e sottotitoli)il Vescovo è convinto che vinca Parcaroli per richiamarlo ai valori cristiani cosi come Bergoglio bacchetta sempre Salvini per i suoi comportamenti.Quindi votate pure Steve che ci penso io a tenerlo buono!Fede,Speranza e Carità io aggiungerei un nuovo Valore:Mecenatismo!Il colore dei soldi!Chi più ne ha più ne metta!Addio cattocomunisti oggi vanno i cattoleghisti!
Per la signora Luciana Gamba. E’ vero, è un’affermazione davvero stupefacente. Diciamo che i giovani non hanno una grande dimestichezza con la logica.
Ecco il vero motivo che le persone scappano dalla chiesa, xche’ la chiesa e’ ancora dominante nei secoli.
Se avessimo la legge Zan-Scalfarotto forse il Vescovo sarebbe stato silenziato. Di sicuro silenzierebbero San Paolo quando nella lettera ai Romani dice che omosessuali e puttanieri non entreranno nel Regno di Dio, se non convertiranno la loro vita secondo la volontà di Dio. Ringrazio il Vescovo Marconi per essere stato chiaro: la Chiesa che egli rappresenta è Mater, ma pure Magistra. Ossia – come dicevamo noi comunisti – “controlla ed orienta” i fedeli per il loro benessere spirituale, come noi controllavamo e orientavamo i Compagni per farne dei buoni comunisti. Solo che a forza di orientarli con le nostre teorie abbiamo sfasciato la famiglia, ucciso nascituri e drogato la società, facendo passare il tutto come conquista di civiltà… Poichè, in Occidente, non potendo ammazzare 170 mila religiosi ortodossi e 15 mila cattolici, come fecero Lenin, Stalin e seguenti, abbiamo tentato il metodo subdolo di garantire il “diritto individuale” a seguire le proprie aberrazioni ad ogni costo e con ogni mezzo. Adesso ci aspettiamo, continuando il PD al potere di fare abortire al nono mese di gravidanza, come in civilissimi Stati di tradizione occidentale. E ci stiamo riuscendo a distruggere la civiltà che ci dette con i suoi ordinamenti il nostro imperatore Carlo Magno con il suo Sacro Romano Impero. Abbiamo infiltrato i “cattocomunisti” addirittura nel Vaticano, nelle Curie vescovili, nelle Parrocchie e perfino nei Consigli Parrocchiali Pastorali, dove, invece di essere solo “consultivi”, i “cattocomunisti” spadroneggiano e mazzolano i poveri parroci quando non agiscono secondo la laica e progressiva volontà del Potere Mondiale..
Il Vescovo Marconi vuole controllare il lavoro amministrativo dell’eletto sindaco – così afferma.. Ad esempio, controllerà se nelle scuole pubbliche verrà imposto, come è avvenuto dove ha comandato il PD, il Gender nelle scuole, un sistema dell’OMS-ONU per manipolare a fini sessuali e omosessuali la mente dei bambini e degli adolescenti, come lo stesso Papa Francesco ha denunciato come Civiltà Gender. (su Google andare a leggere: Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA Standard).
La lotta al Gender, l’aiuto al diritto dei genitori “naturali” di educare i loro figli, l’aiuto alle puerpere in cattive condizioni economiche per salvare il nascituro, e così via, sarebbero dovuti essere nel programma di centrodestra, poichè è ciò che molti chiedono. Invece non se ne fa cenno… O sbaglio? Quindi, speriamo che lo Spirito Santo illumini la mente dei Maceratesi a votare secondo il “cuore” e non secondo la “mente”, con le sue paure e aberrazioni.
Per il signor Rapanelli. Blaise Pascal disse (si dice) la famosa frase ‘Le coeur a des raisons que la raison ne connaît point’. Quindi nella cabina elettorale occorre certamente la ragione e, se c’è anche il cuore, è meglio.
mha
libera chiesa in libero stato…ma la storia non ci ha insegnato niente?
@ Iacobini
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Certa destra italica (ideologicamente piu vicina al fascismo che alla destra di Cavour o Ricasoli) non ha mai avuto molto da spartire neanche con le destre liberali e storiche europee..
Ma questo dovrebbe, semmai, essere motivo di riflessione per i fans di Salvini e Meloni, piuttosto che della chiesa…
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Oggi ci sarebbe da invertire il famoso principio e trasformarlo in “Libero Stato in Libera Chiesa” in quanto i clerici, da sempre e per sempre, si sono interessati al potere temporale.
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Quindi l’art 7 della Costituzione, ricorda la laicità dello Stato ma, al pari di altri articoli, molto è rimasto sulla carta…
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Io quindi non mi meraviglio che il vescovo, seppure (da bravo filosofo) in punta di piedi, voglia mettere i puntini sulle “i”.
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Lo ripeto sarebbe semmai più costruttivo discutere di storia e confrontarsi, anche a distanza con il veecovo, sui progressi sociali, politici ed economici della nostra Nazione, da sempre e per sempre, osteggiati dal clero..
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Quello stesso clero che, in un epoca drammatica, scelse di firmare i patti sia con Mussolini che con Hitler..
io non ci sto sig. Cicarilli con i traghettatori e gli approfittatori di esseri umani che ci guadagnano economicamente e che per questo cercano di favorirne il “commercio” tacciando chi vuole ostacolarli di razzismo o fascista. L’accoglienza deve essere fatta nella legalità è questione di rispetto delle regole e non di razzismo. È sicuramente più cristiano bloccare tali immigrazioni che favorirle per comodo, gentile Andrea.
Per il sig. Ciccarelli. L’accoglienza per avere valore deve essere libera e personale, se invece è obbligatoria e collettiva non vale un fico secco. Inoltre prima di accogliere bisogna controllare chi chiede di essere accolto.
Mi sfugge da ateo il concetto cristiano di bloccare l’immigrazione.Noi in questo momento per fermarla,e questo sta bene anche a Salvini,stiamo finanziando la Libia(veri mercenari),per non farli partire, che tiene i migranti nei lager in condizioni disumane grazie agli spregevoli accordi voluti da Minniti.Un Ministro dell’Interno che baciava le Madonnine(Verrà processato per questa sua compassione)giocava sulla pelle dei migranti trattenendoli in mare quando oramai la situazione non era al collasso.Per il resto inutile ricordare che tutte le inchieste nei confronti delle ONG hanno portato ad un nulla di fatto,cosi come l’accoglienza avviene secondo regole ben precise e che forse chi trae profitto dall’immigrazione,che non devono per forza esser soldi vedi magari consenso,è chi soffia sul fuoco!
per Alberto Poloni: non si può prendere per buono ciò che come slogan ci passa il convento del Potere mondiale. Ossia, che i migranti clandestini fuggono da “guerre e carestie”. Io li ho visti nel Sud Sudan nel 1970 come sono ridotti quelli che sono in zone di guerra e soffrono di denutrizione. Basterebbe andare poi andare nei campi profughi del Darfur dove mangiano le pappette di soia (che noi mangiavamo nel dopoguerra, date dagli Americani), mescolate alla sabbia per essere più “consistenti”.
I buonisti e i loro manutengoli del PD e consoci ci ingannano, fidandosi della nostra ignoranza. Quelli che giungono non fuggono da un bel niente. Magari Soros paga loro pure il viaggio per invaderci. Sono belli grassi. Li mettono all’ingrasso in Libya prima di imbarcarli sui barconi? Osegale venne con un barcone perchè fuggiva da “guerre e carestie”?
Io speravo che almeno Parcaroli mettesse, tra le tante cose buone messe nel programma, pure la sua lotta contro il Gender nelle scuole, di cattocomunista memoria, nel cui programma, ai bimbi di tenera età, viene imposta mentalmente come formativa e libertaria la pratica della masturbazione infantile e del toccamento dei genitali, e dai 4 ai 6 anni pure la liceità dell’amore omosessuale. Di fronte a questa aberrazione mentale voluta dall’OMS-ONU e contro la volontà della maggioranza dei genitori, il Centrodestra avrebbe potuto marcare la differenza col Centrosinistra, che invece è d’accordo con Gender nelle scuole (altro sistema per distruggere la società dopo la permissione della droga).
Il Vescovo altro non fa che il suo dovere: controllare che il suo gregge sia salvo dall’opera distruttiva da parte dei nemici “cattocomunisti”, infiltrati pure addirittura nei “consigli parrocchiali” per disturbare i parroci che non sono d’accordo con loro. So a chi mi riferisco…
Una cosa caro G R la condivido”la nostra ignoranza”!Per il resto i deliri del Colonnello Kurtz erano zucchero!Ma ameno Marlon Brando recitava!
Alberto Poloni, non mettiamola sul ridere… Io non voglio che un regime nazi-bolscevico, guidato dalle logge anglo-americane dell’alta finanza, che hanno ormai in mano l’ONU, mettano le mani nella mente dei miei nipoti – e così la pensano quei molti genitori che vogliono essere loro ad educare i loro bambini – e con la potenza dell’OMS impongono nelle scuole agli alunni dai 0 anni a 15 anni la manipolazione mentale che mette attenzione sui genitali, sulla masturbazione infantile e sull’amore omosessuale. Intanto, l’ONU sta imponendo ai paesi del Terzo Mondo l’aborto al nono mese col ricatto dei fondi anti-covid. Stati occidentali già contemplano questo assassinio. Se si vogliono limitare le nascite non c’è bisogno dell’aborto (lo dico da abortista diventato in 5 secondi antiabortista), lasciando pure la 194. I cattolici dovrebbero impegnarsi a tentare di aiutare le donne a non abortire, evitando loro traumi spaventosi.
Nella mia prima lettera davo la possibilità di trovare su Internet cosa scriveva l’OMS per imporre il Gender nelle scuole in Europa. Non solo i genitori cattolici, ma pure i genitori laici sono contrari al Gender nelle scuole. Abbiamo visto che nelle regioni dove governa il PD è stato introdotto il Gender nelle scuole. Che non esiste dove governa la Lega e il centrodestra.
E’ strano che il candidato del centrodestra Parcaroli e il candidato alla Regione Acquaroli nei loro programmi non c’è l’impegno di lotta contro il Gender nelle scuole. Eppure l’avvocato Amato lo spiegò bene ai Maceratesi. Certi valori “naturali” e umani devono essere difesi. Sono sicuro che il Vescovo vorrà controllare che il nuovo sindaco rispetti i principi irrinunciabili della Chiesa cattolica nella Città di Maria. Ovviamente in molti saremo con un Vescovo della Chiesa militante. Costi quel che costi.
Però le Scritture non dicono che la salvezza stia nell’eterosessualità, la salvezza sta nella Croce, nel dolore della crocifissione. Per le Scritture gli ultimi non sono i migranti che sbarcano ridendo e facendo V con la mano, gli ultimi sono i più crocifissi, coloro che hanno accettato meglio la crocifissione e gli ultimi necessariamente sono pochissimi, come pochissimi sono i primi. Il cristianesimo è religione eccezionalmente elitaria. Certo porre la Crocifissione in un programma elettorale per le elezioni amministrative del comune di Macerata è un po’ delirante. Meglio farebbe il vescovo ad andare a pregare dalle parti di Ussita o di Visso.
“Siete sempre in cerca di capi.Uomini forti e senza colpe non esistono.Esistono soltanto uomini come voi.Un popolo forte è la sola forza che duri.Un uomo forte fa un popolo debole.A un popolo forte non serve un uomo forte”.