Cicarè, due liste e tanti quartieri
«Prendiamo esempio da Parigi
Non si può pensare solo al centro»

MACERATA 2020 - Il candidato sindaco di Strada comune illustra le priorità e il progetto per le periferie: «Una lista come quella dei commercianti per noi è l'antipolitica,bisogna avere una visione completa della città». A sostenerlo anche Potere al Popolo: «Siamo civici ma condividiamo una filosofia comune. Siamo quel 99% contro l'1% che ha le redini del potere». Ecco tutti i candidati

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Alberto Cicarè

 

di Federica Nardi

Strada Comune e il suo candidato sindaco Alberto Cicarè presentano un programma con sei punti principali e un’idea di urbanistica che presto illustreranno alla città e incentrata sui quartieri. Da parte loro «nessun ripensamento dell’ultimo minuto» (com’è successo invece ai candidati sindaci Lauretta Gianfelici e Tonino Quatrini che hanno gettato la spugna in favore di Sandro Parcaroli, centrodestra). Cicaré anzi ha raddoppiato le liste ed è sempre più convinto, «nonostante la fatica», che valga la pena scendere in campo: «Certe cose che vediamo in giro ci fanno essere ancora più convinti di quello che facciamo. Quando vediamo che si presenta una lista di commercianti (quella con Gabriele Micarelli candidato sindaco, ndr) per noi è l’antipolitica. Per noi la politica è occuparci della città, non solo dei commercianti. Macerata non deve essere un laboratorio politico di questo tipo con liste che poi sui temi del sociale e dell’urbanistica non si sa che possono proporre. Noi un’idea invece ce l’abbiamo e andiamo avanti».

Strada Comune è una lista civica, che fin dall’inizio ha rigettato associazioni politiche. Ma a sostegno di Cicarè c’è anche Potere al popolo, partito di sinistra che presenterà una sua lista. Cicarè non rinnega però l’anima civica del progetto: «Noi ci presentammo e dicemmo che eravamo per quelli che stanno in basso piuttosto che per quelli che stanno in alto. E questa filosofia è anche alla base di Potere al popolo. Sicuramente di sinistra ma caratterizzata dalla provenienza dalla classe popolare e dalle persone “comuni” che in questi anni sono state colpite dalla crisi.  Noi siamo quel 99% contro l’1% che ha le redini del potere».

Cicarè è stato, tra i candidati, quello che ha mostrato più distacco dopo l’incontro con il vescovo Nazzareno Marconi. Un incontro su cui oggi torna con una riflessione: «Ho apprezzato la visione anche politica che ha il vescovo della città. A prescindere dai temi etici e religiosi, che tra l’altro non abbiamo trattato, ha una visione politica e strategica della città ottima. Mi ha dato anche alcune visioni che per certi aspetti coincidono con quello che diciamo. Come il fatto di unire la città e di non considerare Macerata solo per il centro storico. Lui stesso ha detto: non si arriva a Macerata quando sto ai cancelli, ma quando arrivo alle frazioni. Tema che ci ha caratterizzato fin dall’inizio e che ci qualifica dato che siamo partiti proprio dalle frazioni e dai quartieri».

E da qui un discorso più generale sull’urbanistica, accennato anche ieri con una nota dedicata ai progetti del commercio dove spiccava il concetto di “quartiere autosufficiente”. «I quartieri – spiega Cicarè -, devono essere visti come posti dove si può fare quasi tutto in modo da viverci in modo comodo ed efficiente. L’anziano può arrivare al negozietto, il bambino può andare a scuola a piedi. E’ una visione urbanistica innovativa che serve a rendere la città più unita e più vivibile. Vista in modo complessivo può dare una visione nuova alla città. Adesso tanti spostamenti in auto sono inutili, quando all’interno dei quartieri si potrebbe fare quasi tutto. Su questa idea di quartiere ci ha vinto le elezioni il sindaco di Parigi».

Nel programma di Cicarè sono sei i punti definiti prioritari: l’avvio della riconversione ecologica, ripartire dalle periferie con il motto “Periferie al centro”, garantire il diritto all’abitare con un piano di edilizia popolare, avviare una democrazia municipale, fondata sui quartieri e sulla trasparenza amministrativa e infine riqualificare gli spazi abbandonati sia pubblici che privati e ripensare il trasporto pubblico urbano.

I candidati di Strada comune: Agyeman Emmanuel, Ballini Serena, Battellini Rachele, Cartechini Giovanni, Cetraro Chiara, Cicconofri Iacopo, Clementoni Sandro, Conte Letizia, Daliani-Poli Agnese Rosaria, Des Dorides Elisa, Frenquelli Federico, Giacchetta Irene, Giacchetta Michele, Giulianelli Pietro, Gurini Emanuele, Iacobucci Eleonora, Mangili Alberto, Marzi Mauro, Montanari Renzo, Murray Camilla, Perri Federico Claudio, Sabbatini Tommaso, Sciapeconi Matteo, Stacchietti Emanuela, Tesei Francesca Paola.

I candidati di Potere al Popolo: Antinori Andrea, Biondi Giacomo, Bompadre Giulio, Casulli Stefano, Compagnucci Elena, Cristalli Alessandro, Cristalli Aurora, Cutrina Ettore, Dalla Fiora Giada, Di Tommaso Lorenzo, D’Onofrio Abel, Grattini Giulia, Loria Maria, Maraviglia Nicola, Marincioni Simone, Martello Lucia, Migliorelli Carlo, Morelli Elena, Padovano Alessandra, Rapanelli Irene, Scuffia Alberto, Trevisti Christian, Trobbiani Giulia, Tumino Raffaelino.

 

Per il programma completo clicca sull’immagine:

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