Definita anche la questione dei parcheggi selvaggi lungo la stradina di accesso alla palazzina ex Malattie Infettive, domani apertura del reparto capace di 45 posti letto per pazienti Covid. Nessuna smobilitazione di reparti di altri ospedali, si tratterà – purtroppo – di nuovi contagiati che avranno necessità di cure ed assistenza specialistiche in strutture meglio attrezzate. L’operazione complessiva – trasferimento dell’Hospice e adeguamento dei locali della palazzina – è costata all’Asur trecentomila euro: sicuramente la collocazione del nuovo reparto, in una struttura esterna al nosocomio, ha il pregio di evitare contatti ospedalieri tra i normali pazienti e quelli contagiati. Definita anche la questione dei parcheggi selvaggi lungo la stradina di accesso da via Pancalducci: ieri gli operai hanno posizionato i dissuasori, catenelle di delimitazione dell’area e rifatto la segnaletica a terra. Sarà anche sistemata la zona adibita a parcheggio dei dipendenti, finora lasciata al libero arbitrio e senza troppe segnalazioni. In più l’area – grazie a un accordo stipulati con la municipalità – sarà pattugliata anche dalla polizia municipale che potrà quindi intervenire per sanzionare i comportamenti scorretti. «Una risposta immediata da parte del Comune – rileva il direttore dell’Area Vasta 3 dell’Asur Alessandro Maccioni – per la quale ringrazio il sindaco Romano Carancini e il comandante della polizia municipale Danilo Doria».
(l. pat.)
(Foto di Fabio Falcioni)
Dall'articolo si può desumere quanto segue: - smantellare il reparto di malattie infettive di Macerata è stato un errore madornale frutto di pochissima lungimiranza, anche per l'intelligente collocazione della palazzina; - rimettere in piedi il reparto con 45 posti letto è costato trecentomila euro, mentre a Civitanova Marche realizzare una nuova struttura costa venti volte tanto; - nelle Marche è pieno di strutture smantellate che potrebbero essere ripristinate con poca spesa, ma la politica preferisce investire centinaia di milioni di euro per l'ospedale unico, confermando così la vocazione di grande mangiatoia dell'opera.
Con calma
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Non sono un tecnico ma credo che il confronto che fa il sig. Raponi fra l’investimento necessario per i 45 posti di Macerata e i 100 di Civitanova Marche è sbagliato perché a Civitanova si tratta di terapia intensiva mentre Macerata è destinata a malati non critici. Significa che la dotazione tecnica e’ del tutto diversa ed ovviamente molto più costosa quella di Terapia intensiva .