di Marco Ricci
Un consiglio di amministrazione completamente rinnovato quello che è uscito oggi dall’assemblea del Cosmari. Con un’unica eccezione. Daniele Sparvoli che è stato confermato presidente con l’unanimità dei sindaci della provincia. Una soddisfazione che il presidente del Consorzio considera come una valutazione positiva di quanto fatto in questi due anni. “In queste ultime settimane”, ha spiegato, “ho avuto molti attestati di stima da parte dei sindaci e l’invito a proseguire. Questo mi ha spinto ad accettare una sfida che è difficile e densa di passaggi complessi”. Cosmari infatti dovrebbe a breve acquisire non solo il ramo d’azienda di Smea ma trasformarsi in srl prima di vedersi assegnato dall’Ata il servizio di smaltimento rifiuti per quindici anni. “Sono felice per ciò che è accaduto”, ha proseguito Sparvoli prima di sottolineare come il nuovo Cda sia lontano dalla politica, “avendo espresso al proprio interno molte professionalità diverse che potranno in questa fase complessa essere utili al consorzio”.
La fumata bianca, dopo qualche rinvio, è infatti arrivata e il Cosmari ha il suo nuovo consiglio di amministrazione. “Con tempi di composizione”, ha scherzato Sparvoli, “molto minori dei tipici tempi, con solo un paio di rinvii e l’accordo al terzo tentativo”. Per i cinquantasette comuni della provincia sono infatti nove coloro che siederanno a titolo gratuito nel board del consorzio. Oltre a Sparvoli sono entrati nel Cda Sandro Omar Vitali a cui è stata assegnata la carica di vicepresidente, Giorgio Piergiacomi, Franco Maiolati, Sergio Cognigni, Giuseppe Spernanzoni, Enrico Garofalo, Alessio Tosti e Raffaele Pallotto.
In apertura dei lavori il sindaco di Civitanova Corvatta ha dato lettura della proposta di programma amministrativo del Consorzio obbligatorio per la gestione integrata dei rifiuti solidi urbani della provincia di Macerata che è stata sottoscritta dai sindaci di Monte San Giusto, Montecassiano, Cingoli, San Severino Marche, Tolentino, Potenza Picena, Sarnano e Macerata (oltre a Civitanova). Questo documento programmatico è stato condiviso tra la governance del Cosmari, i sindaci e ovviamente l’Assemblea.
All’assemblea non era presente il sindaco di Macerata Romano Carancini. Che oggi è stato impegnato, assieme all’assessore all’ambiente Valentini, nel consiglio comunale in cui Macerata ha dato il via libera non solo all’affidamento in house al Cosmari ma anche alla cessione di un ramo d’azienda di Smea al consorzio stesso. Secondo quanto già deliberato dell’assemblea dei sindaci di Cosmari. La delibera prevede appunto la cessione di un ramo d’azienda di Smea che comprende ottantadue dipendenti tra contratti a tempo determinato che indeterminato, oltre ai beni strumentali della partecipata. Il prezzo pagato da Cosmari sarà di 1.2 milioni di euro a cui però si aggiungono ulteriori 321.000 euro di debito di Tfr, oltre ad un debito di 510.000 euro per i leasing contratti da Smea. Un totale dunque di 2.000.000 di euro, per una cessione in cui non rientrano i beni immobiliari. Smea a questo punto, una volta regolati i debiti e i crediti e dopo aver ceduto la propria dotazione immobiliare, cesserà di esistere.
“Il dato politico”, ha dichiarato l’assessore Valentini, “è la creazione di un sistema di gestione dei rifiuti più avanzata d’Italia”. Soddisfazione a cui si sono aggiunte le parole di Marco Menchi. “Grazie a tutti perchè ho 3 figli e vivere a Sforzacosta cominciava a diventare difficile e preoccupante”, ha detto il consigliere Pd. Critiche sono invece arrivate da Giorgio Ballesi che ha parlato di svendita e da Anna Menchi. La quale ha polemizzato sottolineando come “la cifra che sarà pagata dal Cosmari è molto inferiore rispetto alla valutazione iniziale. Vi siete inventati la cessione del ramo d’azienda”, ha proseguito, ” e se come lista civica non abbiamo mai rincorso le procure non so se in questo caso occorre l’intervento della corte dei conti. Ma una cifra così bassa mi sembra davvero poco”. Subito è arrivata la risposta del sindaco Carancini. “Questa delibera”, ha dichiarato, “deve essere l’orgoglio del consiglio indifferentemente da chi ha lottato in passato o in presente. Il camino del Cosmari non si è spento da solo ma perchè i Comuni di Macerata e Pollenza lo hanno voluto fortemente. Il merito di questa delibera è anche dei dipendenti della Smea che ringrazio, come ringrazio le figure apicali”. Al che Anna Menghi è saltata sulla sedia. “Ringraziare le figure apicali per un passo indietro mi pare troppo. Non ricordo lo stipendio dell’amministratore delegato ma mi pare che per ringraziarlo ci voglia una bella faccia tosta rispetto a chi ha stipendi da fame”.
Forza Italia, fuori dall’aula per solidarietà alla Pantana che non voterà per protestare contro quello che le ha detto il sindaco durante l’intervista rilasciata a Cronache Maceratesi. Fuori all’aula anche il consigliere Carelli ma alla fine la delibera è approvata. 21 voti favorevoli, quelli della maggioranza e del consigliere Udc Tacconi. Contrari Macerata è nel cuore, Menghi e Ballesi. Astenuti i consiglieri Carbonari, Salvatori, Guzzini e Pizzichini.
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ora che si sono spartite le poltrone devono decidere per rispetto della popolazione di cingoli per quanto tempo sarà attiva la discarica e chi sarà il prossimo comune che dovrà ospitarla ,in più garantire la sicurezza dei cittadini che stanno nelle vicinanze perchè con lo smantellamento dell’incenitore il sospetto di portare di tutto c’è. Aspettiamo risposta caro Sparvoli
Nominati, come al solito…
Quando potremo sceglierci chi mettere al comando delle aziende pubbliche che paghiamo coi nostri soldi ?
Si potrebbe sapere, in dettaglio, il curriculum vitae sia del Presidente Sparvoli che di tutti i membri del CdA?
Nonchè compensi, eventuali benefit, se ci sono eventuali premi di produzione e quant’altro….
I componenti dell’Assemblea del COSMARI sono i Sindaci dei 57 comuni ( è noto da decenni che le cose stanno così); queste sono le regole di funzionamento Consorzio.
I Sindaci non sono stati “nominati” ma votati dai rispettivi cittadini.
Poiché i Sindaci ( o i loro delegati) hanno eletto il C.d.A e all’unanimità il Presidente, sarà facile individuare a ciascun cittadino il comportamento del proprio Sindaco e, se non gradito, chiedere di renderne conto ai propri cittadini. Semplice no ?
Ci sarebbe anche da ricordare che il C.d.A e il presidente ( e Vice Presidente), da qualche tempo non percepiscono più emolumenti.
Ora si vedrà come governeranno. Piuttosto è vero o no che i componenti del CDA hanno fatto uno specifico ricorso contro la legge che tagliava i compensi?
Non capisco questa polemica, i sindaci dei 57 comuni della Provincia fanno parte dell’assemblea a titolo gratuito, e il cda come dice l’articolo non percepisce nessun emolumento. Se continuate a parlare di poltrone ecc ecc fate falsa informazione, invece utilizzerei il blog per urlare a grande voce che bisogna fare la differenziata, differenziare è l’unico modo per diminuire le discariche, riciclare bisogna riciclare il più possibile. grazie
piergiacomi é incompatibile con a carica di consigliere di amministrazione del COSMARI in quanto revisore dei conti del Comune di Castelraimondo!
Non mi sembra sia stato rispettato l’art. 4 comma 4) del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (c.d. “spending review”) il quale stabilisce che i consigli di amministrazione delle societa’ pubbliche devono essere composti da non piu’ di tre membri, di cui due dipendenti dell’amministrazione titolare della partecipazione.
se questi sindaci avessero dato una poltrona per controllare a un delegato cingolano erano più seri ,,invece spartiscono sempre i soliti comuni per poi anche non far fare la discarica nel propio paese (vedi san. Severino).