Giovanni Corallini
di Laura Boccanera
«Via lobby e interessi privati dalla politica, non dobbiamo rassegnarci che nulla possa cambiare». L’ex consigliere comunale Giovanni Corallini presenta “Noi liberi” e scende di nuovo in campo con un manifesto politico su legalità ed etica. In realtà non si tratta di una presentazione vera e propria ancora, ma un debutto nell’opinione pubblica per far sapere che alle prossime amministrative ci sarà anche un’altra lista. L’ex consigliere comunale, di maggioranza ai tempi della giunta Mobili e di minoranza durante la giunta Corvatta in questi 5 anni è rimasto distante dalla politica attiva pur rimarcando a volte con commenti e giudizi critici l’operato dell’amministrazione Ciarapica. E stavolta decide di riprovare a scendere in campo con un gruppo che si sta formando da qualche settimana e che sarà presentato all’inizio del 2022: «a gennaio ci sarà la presentazione delle liste, dei coordinatori e del candidato sindaco« – precisa Corallini senza specificare se la lista cercherà di inserirsi nel perimetro di alcuni schieramenti o se deciderà di correre in autonomia. Sulla scelta di ritornare in campo dice: «la base della linea politica del gruppo è posta al di là di ogni ideologia, l’unica ideologia è quella della tutela del bene comune, l’interesse generale assoluto, sopra ogni cosa. Occorre riempire la politica di persone che conoscono la vita, il lavoro, i sacrifici, persone che non butterebbero un euro di soldi pubblici dalla finestra e che li userebbero con la cautela di un padre di famiglia. Quando un politico viene eletto, diventa il servitore di una comunità, non di una lobby economica o di una poltrona. Se si continuerà a votare solo sulla base di fantasie ideologiche, amicizie di comodo o interessi, il politico si sentirà sempre e comunque legittimato a fare, una volta eletto, ciò che vuole. Non possiamo più rassegnarci che le cose rimangano tali; il politico deve essere un portatore e un attuatore del bene comune e non uno strumento di interessi particolari. Il cambiamento è possibile e questa è la sfida massima che dobbiamo affrontare per i nostri giovani, affinché nessuno sottragga più loro il futuro». Se sarà lui a rivestire il ruolo di candidato sindaco al momento Corallini non si sbilancia anteponendo, nella logica del manifesto della lista, la volontà del gruppo rispetto ai personalismi.
Stefano Ghio
Chi invece si è distaccato dal gruppo dell’alleanza di centrosinistra è Stefano Ghio. Ex candidato sindaco alle scorse elezioni, eletto in Consiglio comunale, negli ultimi due anni ha partecipato poco al dibattito cittadino e alla vigilia dell’avvio della campagna elettorale fa “coming out” per la collega avvocato Silvia Squadroni. «La proposta della lista Siamo Civitanova appare in linea con quanto proponevo io 5 anni fa – dice – sono iniziati i rituali di accoppiamento basando il corteggiamento sulle considerazioni matematiche che possano portare alla vittoria elettorale, piuttosto che sugli interessi della città. Nulla è cambiato nell’atteggiamento della politica locale rispetto a quanto accaduto nel 2017 quando proponevo una reale alternativa alle logiche di coalizione tradizionale affermando la necessità di una partecipazione libera in favore di una trasversalità sui contenuti e sui valori del buon governo. Ebbene, senza alcuna presunzione e con il massimo rispetto di coloro che, seguendomi all’epoca, oggi la pensano diversamente, ritengo che l’occasione persa dai civitanovesi nelle elezioni amministrative scorse può essere oggi recuperata. Sbagliano coloro che pensano che la candidatura proposta dalla Squadroni sia catalogabile, questo è lo stesso errore che fece il centro sinistra con la mia candidatura dell’epoca, perché fotografano sempre la situazione con un filtro politico che distorce la realtà. Sono tanti i civitanovesi, ad oggi non impegnati, che possono dare la loro disponibilità ad un progetto che li veda protagonisti e non comparse, quindi saranno tanti coloro che sposeranno la voglia di alternativa che ad oggi sembra essere interpretata dalla sola candidatura di Silvia Squadroni».
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…le squadre scendono in campo…il gioco ha inizio…arbitro la cittadinanza civitanovese…si vincerà sul campo, ai supplementari, ai rigori…ci sarà uno spareggio, oppure la partita sarà decisa a tavolino per invasione di campo!!? Mah, a chi ha in mano il VAR l’ardua sentenza!!! gv
Nell’articolo viene descritto quanto di orribilmente negativo ci può essere in politica. Non è certo una coincidenza che l’attualità amministrativa civitanovese sia con questa caratteristica, splendidamente rappresentata. Ma la parte più toccante, quella che fa veramente rivoltare …il calzino ( modo di dire calzante per l’occasione) e la consapevolezza espressa nella frase: “Se si continuerà a votare solo sulla base di fantasie ideologiche, amicizie di comodo o interessi, il politico si sentirà sempre e comunque legittimato a fare, una volta eletto, ciò che vuole”. Aggiungerei che fortunatamente l’attuale amministratore ha finito con l’incartare quasi del tutto lui e vecchi e nuovi amici. Dico quasi perché c’è chi qualcosa da dire lo ha avuto e contro gli interessi privati sia di chi voleva approfittare della propria posizione che delle lobby a lui legate ( vedi sempre articolo ) e si trova costretto a giocare con il banco già saltato. Però, per sua fortuna, chiunque della vecchia amministrazione che non si sente parte di questa stortura quinquennale giunta finalmente al traguardo per essere impacchettata, sigillata e archiviata vuole uscirne fuori ed essere libero di partecipare a costruire idealmente e proficuamente per Civitanova e non per inseguire quel profitto finora negato ai sopra menzionati opportunisti stoppati in consiglio comunale, può tranquillamente farlo e dopo aver preso tanti “pesci in faccia “ non dovrei essere certo io a dirlo. E’ importante tenere bene a mente quel …legittimato a fare ecc. ecc. E come dimenticare poi la celebre frase del Ciarravoisier :” “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma in palazzi, palazzetti e palazzacci”.