Sergio Marzetti
Alienazione di Villa Letizia, Marzetti si smarca dalla maggioranza: «non sono d’accordo alla vendita». Reazione dal consigliere di maggioranza Sergio Marzetti che dopo le dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica Fausto Troiani che indica la nuova impronta che la giunta intende dare alla città si dichiara contrario all’ipotesi di cessione della casa di riposo. «Condivido la scelta di realizzare una casa di riposo da 120 posti – dice – ma sono fortemente contrario, e non solo io, all’idea di mettere in vendita Villa Letizia, patrimonio storico comunale, frutto di una donazione vincolata a fini sociali, gestita egregiamente dall’Asp Paolo Ricci». Sergio Marzetti è stato tra i più attivi promotori di una soluzione simile per lo spazio di Stella Maris e ha cercato più volte con la proprietà, le suore della Riparazione, di arrivare ad una trattativa invano. E difatti ripropone la sua ipotesi cavallo di battaglia: «scelta più opportuna sarebbe quella di realizzare una nuova struttura per anziani e mantenere Villa Letizia, vista l’elevata richiesta di questo servizio. Sarebbe stato anche opportuno che l’amministrazione Comunale avesse favorito, come inizialmente sembrava, il progetto della cooperativa 13 maggio, che prevedeva una Rsa di 70 posti negli spazi di Stella Maris, con un ingente investimento di cui si faceva carico la stessa cooperativa e senza alcun onere per il Comune. Oggi i nuovi proprietari, in accordo con le suore dell’istituto, vorrebbero destinare parte della struttura a fini sociali, assistenziali ed educativi. In questa ottica, anche se la giunta ha deliberato la rinuncia al diritto di prelazione, si potrebbe considerare la possibilità di partecipare al progetto al fine di incrementare ulteriormente la disponibilità di spazi per gli anziani. Non condivido inoltre il modo con cui si è arrivati alla delibera di giunta: è vero che essa indica solo un indirizzo e non è decisoria, ma esprime comunque la precisa volontà di vendere Villa Letizia. Allora mi chiedo a cosa serve la maggioranza se non viene consultata neanche su un tema di tale portata e di grande interesse per la nostra collettività».
Nella foto da sinistra Marco Poeta, Tommaso Corvatta, Giulio Silenzi, Pier Paolo Rossi, Stefano Mei e Stefano Ghio
«Un giravolta che serve solo a far dimenticare le porcherie urbanistiche – aggiungono con una nota congiunta gli otto consiglieri di opposizione – la sua svolta verde fa sorridere. Scoprirlo novello ambientalista dopo quattro anni di tentate varianti tarate su colate di cemento residenziale e commerciale, di operazioni urbanistiche mirate a costruire palazzi sul lungomare al posto di giardini, lui vice sindaco di una amministrazione che in nome del modello Dubai era pronta a dare il via libera alla costruzione di una dozzina di palazzoni nell’area portuale. Porcherie urbanistiche che hanno cercato di far passare, vedi piano Strever, la sognata vendita del Polisportivo, il porto Dubai, la cementificazione sul lungomare sud». Gli esponenti della minoranza contestano poi anche l’assenza di atti ufficiali che confermino le parole del vicesindaco e ribadiscono il no all’alienazione di Villa Letizia: «Troiani sull’operazione della vendita della casa di riposo accusa le opposizioni di confondere le idee, ma gli unici confusi stanno a Palazzo Sforza – dicono – lui e il sindaco non hanno ancora capito che quando si maneggiano beni e soldi pubblici bisogna usare trasparenza e chiarezza con i cittadini. Su Villa Letizia in realtà è tutto molto semplice e la gente lo ha capito: la giunta ha deciso di venderla per realizzarne un’altra. Nessuno ha affermato che gli anziani ospiti sarebbero stati messi sulla strada quindi spazziamo il campo dalla sciocche accuse di Troiani. Nessuno, tanto meno Ciarapica e Troiani, hanno spiegato dove e come verrà realizzato il progetto della nuova struttura. Per ora si sa che vogliono vendere. Il vice sindaco chiarisca allora dove vuole costruire la casa di riposo, in quale area e di chi è la proprietà e soprattutto la fattibilità finanziaria, ovvero i costi di questa operazione. Mostri i documenti eventualmente già prodotti dall’ufficio tecnico in relazione a questo progetto; si confronti con il consiglio comunale e con i cittadini perché stiamo parlando di un immobile che è un patrimonio immobiliare, finanziario e morale di questa città altrimenti e’ solo fuffa elettorale. Troiani faccia questo perché, prima di polemizzare con le opposizioni, il suo dovere è comportarsi da amministratore».
(l. b.)
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Leggendo quest’articolo viene fuori un impietoso quanto squallido quadro di Ciarapica e il suo vicesindaco in attesa di essere sostituito da Ottavino Brini, (nessun commento per favore). Nella migliore delle ipotesi, i tre lavoreranno all’unisono. Certo che lo sfratto degli anziani detto o non detto, forse era meglio non pensarlo. Vedi mai…
Caro Sergio, mi fa piacere che il tuo intervento su Villa Letizia coincida con il mio postato stamattina sui social come interrogazione a Fausto Troiani vicesindaco.
Vorrei chiederti quale amministrazione comunale abbia rinunciato al diritto di prelazione dell’ immobile Stella Maris,
Grazie, attendo una tua risposta.
Il vicesindaco a ben altre domande è chiamato a rispondere. Ha fatto il vice un paio di giorni, detto due stupidate sulle righe blu pure dentro casa sua, tentato un paio di affarucci andati prima male e poi completamente a male, adesso dopo lunga assenza dalla vita amministrativa si rimostra, secerne due ideone e poi tornerà ai suoi conti economici e penali su quello che gli costeranno alla fine tre minuti di ordinaria follia e se fossi in lui comincerei a chiedermi: ” Qui, bene o male, tutti hanno fatto profitto della loro esperienza…diventando più capaci… più ricchi interiormente… ma a me che mi rimane? Sarò ricordato solo per le mie esternazioni e per aver negato di essere stato a Predazzo passando persino da rinnegato o qualcuno si ricorderà che in passato non c’era foglia che Ciarapica muoveva se Troiani non voleva? Adesso c’è questo spiritosone che ride da solo mentre scrive il commentone e che mi sta facendo fare la figura del picchione, tutto in rima con ione che fa tanto rima con Colleone quello che non si è mai saputo se come me ne aveva una due o tre.